Sabato 19 maggio, al nuovo teatro Santa Chiara, si è tenuta la festa per il decimo anniversario della cooperativa SAD.
Per l’occasione si sono dati appuntamento al secondo piano dell’ex ospedale di Trento i suoi operatori, i soci, gli utenti, autorità e comuni cittadini. Si inizia alle 19 con i saluti del direttore Diego Agostini. Ripercorre il cammino della Sad evidenzando l’aspetto umano e relazionale di questa esperienza, ringrazia quanti hanno preso parte alla riuscita di questa avventura e costringe l’ex assessore comunale Paolino seduto defilato tra il pubblico, a farsi avanti per un applauso: dieci anni fa era stato lui ad appoggiare il tentativo di alcuni giovani di aprire una cooperativa di assistenza domiciliare. Spesso interrotto da battimani, Diego conclude con la promessa di un impegno sempre più attento alle necessità dei cittadini che si rivolgono alla SAD per ricevere sostegno.
Parola poi all’assessore Letizia De Torre, al presidente di Consolida Odorizzi, al dott. Cozzio della Federazione Cooperative e, in rappresentanza del sindaco, al suo vice Andreatta: brevi discorsi di circostanza e senza argomentazioni complicate. Altri applausi.
Alle otto è tutto finito e per gli intervenuti ecco spalancarsi al piano di sotto le porte del buffet per un piccolo rinfresco. Ressa attorno ai tavoli, spinte e code interminabili allo stesso modo di quando le banche distribuiscono ai loro sportelli soldi gratis. Calma… calma… tornate indietro… non succede mai da nessuna parte, era soltanto un modo per darvi l’idea di quel che è stato l’assalto ai tavoli! Chi vi scrive è riuscito ad azzannare un’oliva e trangugiare un bicchiere d’acqua minerale solo dopo un lungo e faticoso sgomitare.
Esaurite anche le briciole, spostamento al vicino teatro per la commedia “Cielo dipinto” di Andrea Castelli. Sala praticamente piena con incasso devoluto al Centro Aiuto Alla Vita di Trento, un’associazione di supporto a donne in difficoltà. Un pensiero della cooperativa al mondo femminile: la maggior parte degli operatori sono infatti donne.
In sala, accanto ad un pubblico gli appassionati del genere dialettale, molti utenti della cooperativa stessa tra cui alcuni in carrozzina.
Si spengono le luci e tocca ad Andrea Castelli: saranno due ore di risate e riflessioni ironiche su argomenti peraltro molto seri.
A tutti l’artista lancia il provocatorio invito ad essere liberi come le galline di zio Giulio, tranquille e felici di razzolare per il cortile e l’aia e non come quelle ingabbiate in pochi centimetri quadrati e costrette a regimi alimentari misurati col bilancino. Quasi un apologo sull’esistenza dell’uomo moderno che si è messo da sé in gabbia, stritolato dentro orari, all’inseguimento di ambizioni irraggiungibili, incapace di godersi un po’ di libertà e di decidere quando beccare e quando no.
E qui forse tra le righe un suggerimento a chi, con ormai gran parte della vita alle spalle, si aspetta di passare gli anni restanti in modo dignitoso: con il sostegno della cooperativa è possibile vivere in libertà a casa propria, allo stesso modo delle galline di Giulio e non finire rinchiuso tra le mura di un edificio come le altre… ma forse questa è solo una nostra interpretazione.
Alle 23 una standing ovation segna la fine della recita e tutti a casa. Ancora auguri Cooperativa SAD e appuntamento per il ventennale.