Nel numero di Aprile di Prodigio lo avevamo annunciato: il lancio, da parte dell’Anmic, di una raccolta firme per aumentare da 246 a 580 euro le pensioni minime di tutti gli invalidi civili. Ora l’iniziativa è giunta al termine e, con circa 300.000 firme raccolte, il risultato raggiunto ha superato tutte le più rosee aspettative. Grossa soddisfazione da parte del presidente dell’Anmic, Giovanni Pagano: “Abbiamo ottenuto grande partecipazione in tutte le aree geografiche del Paese – ha riferito – una solidarietà inaspettata che ha coinvolto non solo i disabili, cioè i diretti interessati, ma anche di tantissimi altri cittadini, increduli per una così palese ingiustizia e che venivano così finalmente a conoscenza di questa paradossale situazione, trascurata finora dal dibattito politico e dai mass media”. La proposta di legge, legata all’iniziativa popolare, intende ora estendere a tutti gli invalidi civili, senza limiti di età e con una disabilità superiore al 74%, l’incremento stabilito dall’articolo 38 della finanziaria 2002, che limitava il suo raggio di azione solo agli invalidi civili totali (100%) con più di sessanta anni.
Di certo la battaglia non si può ancora dire vinta. Il percorso legato all’iter legislativo sarà lungo e tortuoso, aggravato anche dalla crisi economica che prevede un welfare statale dai legacci stretti. Lo rivela il fatto che l’ordine del giorno relativo alle richieste dell’Anmic è stato già bocciato dalla Camera dei deputati, con 281 voti contrari e 255 favorevoli. Simonetta Rubinato, deputata del Partito Democratico alla Commissione Bilancio, che aveva presentato la mozione, è naturalmente amareggiata: “Il governo e la sua maggioranza hanno respinto sia il mio iniziale emendamento che copriva con la Robin tax l’aumento delle pensioni di invalidità, sia il successivo odg con il quale chiedevo un impegno in questa direzione per il futuro. In questa che considero una battaglia di civiltà – commenta la parlamentare – il governo Berlusconi ha dimostrato di essere lo sceriffo di Nottingham e non certo Robin Hood!”.
Intanto Pagano ha già dichiarato che l’Anmic e i suoi simpatizzanti scenderanno in piazza “per rivendicare i diritti di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione”. In quell’occasione potranno certamente ispirarsi alla recente manifestazione francese che, proprio in Aprile, ha visto più di 80 sigle e circa 20.000 persone marciare unite per chiedere un aumento del sussidio statale, fissato a 628 euro al mese. Altro che 8 euro al giorno. Vive la France!