“Scommettiamo che… per l’illusione di vincere il futuro ti giochi il presente?”. Così cita lo slogan deciso per invitare la cittadinanza a due serate organizzate da Florinda Leo, responsabile del volontariato per la Cooperativa Fai, in collaborazione con l’associazione AMA e con l’ausilio del servizio per le dipendenze dell’ azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Nel corso degli incontri si è cercato di incentrare l’attenzione sulla grave problematica del gioco d’azzardo e di tutte le conseguenze che porta nella vita di quelle persone che per un motivo o per l’altro entrano nel tunnel di questa dipendenza.
Con l’ausilio degli specialisti intervenuti nelle due serate si è voluto fare, innanzi tutto, un’analisi generale per quello che riguarda le nuove modalità di gioco. Soprattutto si è constatata la facilità con cui ognuno di noi può venire a contatto con Slot Macine, Gratta e Vinci e sale Bingo e di come siano le persone socialmente più deboli a cadere nella trappola del “ vincere è facile”, come ormai citano anche molti slogan televisivi.
Quello che non viene assolutamente detto e pubblicizzato, sono le conseguenze dovute dalla dipendenza del gioco d’azzardo. Esse non riguardano solamente le ingenti perdite economiche, ma anche la perdita degli affetti. Il giocatore di solito mette in atto tutta una serie di stratagemmi per allontanarsi da casa e per recarsi nei luoghi adibiti al gioco. La vita reale perde di significato, la famiglia non conta più e il lavoro diventa un mezzo per avere i soldi necessari ad alimentare il proprio vizio. Come riportato dai relatori presenti agli incontri, il gioco d’azzardo è come una vera e propria droga e di conseguenza porta a una dipendenza sia fisica che psicologica, da cui è molto difficile uscirne da soli.
È per questo che, sia all’Associazione A.M.A che al Servizio per le tossicodipendenze APSS “Sert”, ci sono degli specialisti che seguono queste persone, per aiutarle a riappropriarsi della loro vita e per fornirli il supporto di cui necessitano. Questi centri sono a disposizione libera e gratuita del singolo cittadino che riconosce in se questo problema. Di conseguenza l’augurio è quello di rivolgersi a loro per qualsiasi evenienza o chiarimento necessario in merito alla dipendenza da gioco d’azzardo.
Molto spesso, chi decide di farsi aiutare, si risveglia dal torpore psicologico portato da questa dipendenza e si trova solo e in situazioni economiche molto difficoltose. È assodata la necessità di non far sentire abbandonate queste persone, ma far capire loro che chiedere aiuto può risultare l’unica via di salvezza per riappropriarsi di una vita normale. Emerge prepotentemente quindi l’importanza di avere strutture adatte ad accogliere e curare questo tipo di patologia per accompagnare le persone durante tutto il lungo percorso di riabilitazione.
In questo, la città di Trento si sta già organizzando facendo fronte a questa, che io definirei, emergenza sociale. Già perché la facilità nel trovarsi in luoghi o situazioni che incitano al gioco d’azzardo sta aumentando a vista d’occhio e come sempre, le parti sociali, colpite sono quelle più deboli e svantaggiate. In ogni caso il problema viene completamente sminuito visto che, al contrario di molte altre dipendenze generalmente condannate, non è considerato illegale.
Francesca Raffini, Cooperativa F.A.I.