A proposito di dislessia

Autori:Redazione

Data: 01/04/03

Rivista: aprile 2003

Gentilissima redazione.

In più occasioni ho potuto notare che il vostro giornale e il vostro sito internet si è dedicato alla dislessia. È importante che una specifica informazione, che non crei confusione, attraverso vari mezzi raggiunga sempre più persone per cercare di colmare il grande ritardo culturale sulla dislessia in cui si trova il nostro paese.

L’A.I.D. (Associazione Italiana Dislessia) www.dislessia.it sta tentando con ogni mezzo di colmare il ritardo culturale e normativo.

L’Italia è all’ultimo posto per quel che riguarda la normativa sulle difficoltà di apprendimento e sulle difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) (dislessia-disgrafia-discalculia). L’Associazione Italiana Dislessia, nella sua triplice componente di tecnici, insegnanti e genitori, ha individuato una serie di proposte che potrebbero essere tradotte in legge o in altri provvedimenti a carattere normativo e che migliorerebbero la vita scolastica dei ragazzi dislessici.

La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento per la lettura e la scrittura; essa può verificarsi in ragazzi per il resto normali, cioè senza handicap neurologici o sensoriali (uditivi, visivi) e in assenza di situazioni di svantaggio sociale. Si tratta di un problema piuttosto frequente, che in Italia interessa circa il 3-4 % della popolazione scolastica. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura e/o nel calcolo Queste difficoltà permangono dopo la prima fase di acquisizione e si manifestano in un difficile rapporto col testo scritto. E’ facile capire come in una cultura come la nostra, così fortemente legata alla scrittura, questo problema incida pesantemente condizionando la vita scolastica e non solo.

Molti di questi ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento. Anche se riconosciuti, i ragazzi dislessici attualmente non godono di nessuna tutela specifica, a differenza di quanto accade in numerosi paesi europei.

Stando ad una ricerca condotta dalla European Dislexia Association nel 1993 a livello europeo, una legislazione specifica sui Disturbi dì Apprendimento è presente in Belgio, in Danimarca (e mi sembra importante rilevare che in questo Paese il primo intervento legislativo in materia risale addirittura al 1943), in Gran Bretagna, in Grecia, nei Paesi Bassi e in Spagna; in Francia troviamo una “nota di servizio” del 1990 che riporta “raccomandazioni e misure in favore degli alunni che hanno difficoltà specifiche nel linguaggio orale e scritto” ma che non ha valore di legge; in Germania nella maggior parte dei Lander si applica una “nota” della Conferenza dei Ministri dell’Educazione che riguarda le difficoltà dì lettura e scrittura, ma solo alcuni Lander hanno una legislazione specifica.

L’Italia con le leggi 517 e 104 dispone di normative per l’handicap di eccellenza ma l’intelligenza presente nei ragazzi dislessici e le conseguenti consapevolezza e sensibilità, non consentono, o meglio non rendono opportuno, nella maggioranza dei casi, l’utilizzo della legge 104/92, che permette un percorso agevolato, ma richiede una segnalazione di handicap.

L’AID fra le tante attività si è sempre attivata presso il MIUR e le Commissioni Parlamentari e ha sollecitato vari parlamentari perché vengano attuate le proposte AID per normative specifiche e per la modifica della didattica.

Recentemente la sezione trentina dell’AID ha fatto una conferenza c/o la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento sulla situazione normativa in Italia per la dislessia ed è stato esposto un decreto di legge sulla dislessia e DSA che è gia stato presentato al Senato. Al di là del decreto che credo essere l’unica proposta sulle DE (dislessia evolutiva) e DSA presentata finora in Italia, in questi ultimi mesi attraverso l’intensa attività dell’AID di informazione e sollecitazione, in fase di discussione della nuova legge di riforma della scuola a prodotto un risultato importantissimo.

Il Governo ha accolto tre ordini del giorno della Camera sulle DSA (difficoltà specifiche d’apprendimento) che troverete nel riquadro a destra, si spera che possano contare in fase di lavoro dei decreti attuativi della legge di riforma.

Si ringrazia della sensibilità e buon lavoro.

Presidente sezione AID trentino

Notizie dall’A.I.D.

Ordini del giorno sulla dislessia accolti dal Governo (Camera, 18 febbraio 2003). Il Governo accetta come raccomandazione i seguenti ordini del giorno:


La Camera, premesso che:

la riforma delle norme generali dell’istruzione prevede che il sistema educativo si articoli nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale; il comma 1 dell’articolo 2, alla lettera f), stabilisce che la scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di far apprendere i mezzi espressivi, ivi inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione europea oltre alla lingua italiana, di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; è importante individuare accorgimenti di carattere dispensativi e compensativi e/o sussidi che tengano conto delle difficoltà specifiche dei ragazzi e che non mortifichino le loro effettive capacità intellettuali, né incidano pesantemente sulla loro necessaria auto-stima, impegna il Governo a prevedere, nei decreti attuativi di disciplina del primo ciclo, forme di dispensa da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, verifica scritta, eccetera) e l’uso di alcuni strumenti (calcolatrice, tavola pitagorica, registratore, eccetera) per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento. (DSA) 9/3387/27. Ercole, Bianchi Clerici


La Camera, premesso che:

la dislessia è un disturbo specifico d’apprendimento che riguarda la lettura e la scrittura. La difficoltà di lettura (lentezza, errori) può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura (scambio e inversione di lettere, lentezza, errata direzionalità nella scrittura, inesatta legatura dei segni e delle parole, errato uso della spazio su foglio) e/o nel calcolo (difficoltà nel contare all’indietro, salto nella numerazione, difficoltà ad imparare le tabelline, eccetera); essa può verificarsi in ragazzi con normale intelligenza, in altre parole senza handicap neirologici o sensoriali (uditivi, visivi) e in assenza di situazioni di svantaggio sociale; si tratta di un problema piuttosto frequente, che in Italia interessa il 4 per cento della popolazione scolastica; i ragazzi dislessici ora non hanno nessuna tutela specifica, a differenza di quanto accade in numerosi paesi europei (in particolare in Inghilterra); è necessario trovare riferimenti didattici e riferimenti legislativi per fare in modo che i ragazzi dislessici possano mettere a frutto la loro normale intelligenza e le loro spesso vivaci e creative abilità; è necessario rivedere la didattica e modificarla in modo da semplificare il godimento del sapere permettendo l’uso di strumenti che facilitino la conquista della conoscenza; l’intelligenza presente nei ragazzi dislessici e conseguenti consapevolezze e sensibilità, non consentono, o meglio non rendono opportuno, nella maggioranza dei casi, l’utilizzo della legge n. 104 del 1992, che permette un percorso agevolato, ma richiede una segnalazione di handicap; impegna il Governo a: riconoscere l’esistenza nella scuola, di persone con disturbi specifici d’apprendimento (DSA), promuovendo azioni finalizzate al raggiungimento del successo formativo delle persone con DSA; prevedere la formazione degli insegnanti, sulle difficoltà specifiche d’apprendimento DSA.

9/3387/49. Fratta Pasini, Zanettin, Alberto Giorgetti.


La Camera, premesso che:

recenti e approfondite ricerche scientifiche stanno dimostrando che la dislessia è un disturbo complesso difficilmente riconoscibile, se non negli aspetti più acuti, in quanto non collegabile ai normali parametri dell’intelligenza.

Sarebbero circa il 3 per cento i ragazzi nella scuola italiana che, pur soffrendo di tale disturbo non sono riconosciuti e assistiti come dislessici con gravi conseguenze di apprendimento e di emarginazione scolastica; appare pertanto necessario che, dopo la prima fase di frequenza scolastica, siano apportati nella scuola e presso le famiglie accertamenti volti a scoprire gli aspetti silenti e nascosti di tale disturbo;

impegna il Governo a prevedere, nella fase attuativa, accordi fra il sistema scolastico e il sistema sanitario locale per indagini specialistiche volte ad individuare l’entità del disturbo nella popolazione scolastica, al fine di provvedere alla necessaria rieducazione.

9/3387/40. Spina Diana, Parodi.

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