Abitare il Futuro

Al Muse si è tenuto il convegno “abitare il futuro” presso il famosissimo museo di scienze naturali a Trento, il MuSe. Il titolo richiama subito qual’ è l’obiettivo dell’incontro, ovvero il futuro, tema che attualmente viene usato, chiamato e interrogato spesso. Chi pensa al futuro delle persone con disabilità? Chi si prenderà cura di mio figlio disabile un futuro? Per rispondere a questi importanti quesiti sono intervenute 7 associazioni e cooperative sociali storiche: CS4, Eliodoro, Grazie alla vita, GSH, Il Bucaneve, Iter e La Rete spiegando su quali sono e saranno i loro progetti ed aspettative per il futuro delle persona con disabilità. In particolare gestiscono centri socio-educativi, occupazionali e di formazione al lavoro, attività residenziali temporanee, per il tempo libero e la socializzazione. Un progetto molto efficace è quello di inserire persone in una casa condivisa, in modo da renderli autonomi, acquisendo le risorse, strumenti e competenze per poter gestire un loro luogo, pulendo, cucinando e stirando ed è proprio qui che si forma la parola “abitare”. Testimonianze mediante video all’interno di queste case condivise hanno fatto vedere alcuni momenti speciali ed il rapporto creato fra gli individui all’interno, dando prova che è un progetto che funziona e che, soprattutto, da soddisfazioni e felicità per chi ne è il protagonista ed anche per tutti gli organizzatori. A seguire di questi piccoli cortometraggi c’è stato un intervento diretto di una mamma che ha mostrato l’incredibile cambiamento in suo figlio dopo aver sperimentato questo progetto, consigliandolo vivamente come esperienza personale di crescita. Serenella Cipriani, presidente Consolida e Cristian Aiardi, coordinatore del gruppo Abitare il futuro, hanno introdotto la mattinata con scambi di informazioni sui diritti delle persone con disabilità dalla dichiarazione dell’ONU, testimonianze, video e domande, per lasciare così spazio ad una visita guidata all’interno dello stabilimento MuSe condotta da una guide esperte affiancate da ragazzi del CS4 i quali hanno affrontato un percorso di un mese sull’esposizione di fronte ad un pubblico.

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