Adamello Brenta: un parco per tutti!

Data: 01/10/22

Rivista: ottobre 2022

Continua l’impegno per lo sbarrieramento del Parco naturale Adamello Brenta.  Dopo il lungolago di Molveno, il sentiero “Amolacqua” in val Nambrone, tre tappe in val di Genova, i “gioielli della val di Tovel”, “Un sentiero per tutti – Nudole” in val di Daone e Malga Ritort a Madonna di Campiglio, è la volta del conosciutissimo sentiero che da malga Patascoss – in circa un’ora di cammino – conduce al lago Nambino. «Intervenire in un’area protetta – spiega il presidente del parco Walter Ferrazza – è delicato, perché oltre all’esigenza di preservazione naturale, ambientale e paesaggistica, va garantito il diritto di accesso al più ampio numero di persone possibile, compreso chi ha una disabilità sul piano motorio e si sposta in carrozzina. Completare lo sbarrieramento e la messa in sicurezza del sentiero B06 è stata una soddisfazione. Determinante il contributo degli attori coinvolti e in particolare di Anffas, con cui nel tempo è cresciuto un rapporto importante volto ad esplorare altre strade finalizzate a rendere il parco quanto più fruibile in ogni sua dimensione. Insomma, davvero un parco per tutti, come dice il nome del progetto». Il lago Nambino, a 1718 metri di altitudine, poco sopra Madonna di Campiglio, è un luogo suggestivo. Vi si trova anche un ampio rifugio, dove gli escursionisti possono riposare, godendosi la vista delle Dolomiti di Brenta. Da qui è possibile fare numerose escursioni, compreso il giro dei cinque Laghi, che tocca anche Lago Ritorto, Lago Lambin, Lago Serodoli, Lago Gelato. Fino a qualche tempo fa, il lago era raggiungibile tramite un sentiero piuttosto facile per chi non ha particolari difficoltà deambulatorie, ma impercorribile a causa del fondo sconnesso per chi ha una carrozzina o deve spingerne una. Di qui il livellamento del fondo di calpestio, la rimozione di alcuni volumi rocciosi presenti lungo il tracciato, la predisposizione di piccole deviazioni e parapetti, la realizzazione di camminamenti in tronchi e assi di larice appoggiati sui massi di grosse dimensioni che non si potevano rimuovere e l’allargamento del sentiero fino a 1,20 metri nei punti più stretti, fino a dare vita a un sentiero accessibile a tutti. Per ragioni di sicurezza il percorso è riservato a chi transita a piedi, non sarà quindi percorribile in bici o a cavallo. Il direttore del parco Cristiano Trotter continua: «Il Parco per tutti è un progetto aperto, che proseguirà in collaborazione con gli enti locali, le realtà del terzo settore, l’Accademia della Montagna, le apt e i consorzi turistici, aprendo in ogni valle percorsi pensati anche per chi ha particolari esigenze: escursionisti con disabilità, innanzitutto. Si possono fare tante cose, grandi e piccole. Ad esempio, lungo il sentiero Nudole in val di Daone, abbiamo allestito un percorso pensato appositamente per non vedenti e ipovedenti, che consente di utilizzare al meglio sensi diversi rispetto a quello della vista, come il tatto o l’odorato. In molte località sono stati installati anche cartelli in braille. Sono esperienze che aprono un mondo di opportunità, anche alle guide del parco, e a noi amministratori. Ci consentono di considerare ciò che abbiamo a disposizione tutti i giorni in maniera nuova. Un po’ come è stato fatto in passato con le ‘cene al buio’, solo che qui abbiamo a che fare non con il mondo dei sapori ma con quello della natura». 

In tutte le valli presidiate dal Parco, i veicoli con una persona disabile a bordo e con contrassegno esposto hanno diritto ad accedere gratuitamente e senza prenotazione a tutti i parcheggi del Parco; a loro sono dedicati alcuni stalli. Per ulteriori info sui sentieri sbarrierati: pnab.it

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