L’oramai consolidata attività di Prodigio nelle scuole della Provincia continua nella missione di sensibilizzare e informare gli adolescenti sulle tematiche alcol-correlate, tramite incontri in classe e questionari volti a conoscere le abitudini dei giovani.
Anche questa volta i ragazzi si sono dimostrati particolarmente sensibili e attenti alla storia di Pino e ai suoi consigli su come vivere una gioventù spensierata, ma non per questo basata sull’incoscienza e sull’inconsapevolezza, giustificate a volte dalla “erronea” convinzione che la vita sia solo una questione di fatalità.
Proponiamo qui di seguito le statistiche aggiornate grazie agli ultimi interventi e le riflessioni che i ragazzi delle scuole ci hanno voluto donare.
Dobbiamo andare avanti. Bisogna continuare e accettare la vita così, perché la vita è una cosa molto preziosa e non bisogna sprecarla. Per esempio puoi iniziare a non bere più alcolici, fumare e non pensare solo a sballare. Come abbiamo detto noi in classe ci sono dei ragazzi anche della nostra età che pensano solo a bere e fumare; questa non può essere una buona cosa per godersi la vita nei migliore dei modi. Giuseppe, quando ha saputo del suo problema causato dall’incidente, non ha pensato “Perché proprio a me? E non al mio amico?”, ma invece ha iniziato a fare del bene agli altri e a sé stesso. Mi ha fatto capire che anche se hai un problema non devi prenderlo come una tragedia, ma come un punto per ricominciare.
Anonimo
Dall’incontro con Pino ho imparato che ogni momento che noi viviamo, e magari diamo per scontato, è importante. L’incontro mi ha fatto riflettere sull’importanza della vita e di quanto sono fortunato. Ma soprattutto che non vale la pena finire sulla sedia a rotelle e rovinarsi la vita per una stupidaggine.
L’insegnamento che ho appreso da questa esperienza è che scegli tu il tuo futuro e puoi decidere se accettare la vita come un dono oppure no.
Anonimo
Dall’incontro con Pino posso dire che mi hanno sorpreso molto il suo coraggio e la sua voglia di “ricominciare” a vivere. Secondo me molte persone nella sua stessa situazione non saprebbero cosa fare. In questi incidenti la tua vita viene cambiata radicalmente, è un modo più difficile e triste di vivere la vita. Se io fossi nella sua situazione mi sentirei molto triste e vorrei stare solo perché mi vergognerei ad andare in giro, perché mi sentirei preso in giro ed avrei paura a mostrare quello che sono. Però questo è un ragionamento da persona senza Dio. Tornando indietro e ripensandoci, in questa situazione inizialmente mi sentirei triste ed arrabbiato, poi però mi verrebbe da pensare che se io sono diventato così è perché Dio l’ha voluto. Conosco molte persone che stanno sulla sedia a rotelle, o comunque hanno problemi fisici, dovuti ad incidenti. Queste persone mi hanno dato testimonianza della loro “nuova vita”, spiegandomi soprattutto quanto sia diventata grande la loro fede in Dio.
D. C.
È impressionante come le persone meno fortunate a causa di handicap riescono a trasformare un “dramma” in un “bene”. Io per esempio andrei in depressione e non vorrei più vivere, invece loro approfittano per ricominciare una nuova vita. Queste persone hanno ricominciato una vita ricca di solidarietà, perché si aiutano a vicenda, coraggio, perché hanno avuto la forza di andare avanti ed essere felici, amore per la vita, perché non hanno pensato alla sfortuna che hanno avuto, ma hanno pensato che la vita è solo una e bisogna continuare a lottare per essa e per conquistare la felicità. Sono molto contenta che nel mondo ci siano delle persona così brave e coraggiose.
Anonimo
Il racconto di Pino mi ha fatto capire quanto dev’essere difficile ricominciare la propria vita da capo a causa di una svista, e mi ha fatto rendere conto di quanto la vita sia importante e preziosa. Da non sprecare.
F. F.
Il messaggio che mi è arrivato è che anche se qualcuno ha della difficoltà bisogna andare avanti e saltare gli ostacoli che si presentano durante il corso della vita, coma ha fatto.. dà la forza di continuare e non fermarsi mai quando si hanno delle difficoltà non bisogna fare finta di niente ma affrontare i propri problemi al meglio e mettersi in gioco.
F. S.
Queste persone hanno tutte una cosa in comune: la voglia di vivere. Hanno avuto un fatto che ha cambiato loro la vita, chi pensa sia stato destino, che pensa che poteva anche non capitare, ma tutte queste persone hanno preso la loro vita e l’hanno riscritta come volevano, e a me questo ha colpito molto.
Anonimo
Pino ci ha fatto capire che il vero senso della vita non sono i soldi, ma la felicità, l’amore e tutte le altre piccole cose belle che si possono fare per aiutare e non solo. Ho capito che dobbiamo fermarci un attimo a ripensare alla nostra vita, alle difficoltà e agli ostacoli che quotidianamente si presentano e pensare a quelle persone che di problemi ne hanno tanti e che ogni giorno si trovano a viverli.
C. B.