I nuovi dati ISTAT sono chiari, nonostante il positivo trend di diminuzione degli incidenti stradali e soprattutto dei casi di morte sulle strade, i week end risultano ancora essere il periodo con la maggior incidenza di incidenti e non solo, la fascia d’età dai 20 ai 29 anni rimane quella più a rischio e quella che conta il maggior numero di morti.
Tutto questo conferma la necessità di una rete di informazione/sensibilizzazione che cerchi di far maturare nei giovani la consapevolezza del valore della vita che è necessario custodire e proteggere.
L’Associazione Prodigio è da sempre impegnata, in primis con il suo presidente Giuseppe Melchionna, a confrontarsi con le scuole sul tema degli incidenti stradali, dell’abuso di alcolici e di tutti quegli argomenti che possono favorire e insegnare un comportamento sicuro sulla strada.
Anche quest’anno gli incontri hanno coinvolto alcune classi degli istituti superiori trentini. La finalità è stimolare un confronto produttivo tra ragazzi per non lasciarsi influenzare negativamente.
A tal proposito il dilagante fenomeno degli “Happy Hour alcolici” di moda fra i giovani presenta aspetti alquanto preoccupanti anche sul fronte della sicurezza sulla strada.
Le pagine di cronaca continuano a sfornare tristi storie di incidenti stradali e il binomio giovani e alcool è diventato molto comune e l’Associazione Prodigio, in questi incontri con gli studenti affronta direttamente con estrema veridicità e realtà il problema.
Il nostro presidente Giuseppe Melchionna, infatti, nella prima parte dell’incontro, racconta agli studenti la propria esperienza suscitando in loro una immediata presa di coscienza che potrebbe accadere anche a loro e nello stesso tempo dimostrano interesse al racconto della sua voglia di riscatto, della sua determinazione nell’accettare la propria condizione per poter fare qualcosa per la società e per gli altri.
In seguito ai ragazzi vengono proiettate delle slides informative e dei video educativi con l’obbiettivo di creare in loro una coscienza circa i rischi che corrono mettendosi alla guida dopo aver assunto sostanze alcoliche, dimostrando interesse per il racconto e rimanendo coinvolti dalla sua determinazione nell’accettare quanto gli è accaduto per poter fare qualcosa per la società e per gli altri.
Per concretizzare l’esperienza alla fine di ogni incontro si chiede ai ragazzi di compilare un piccolo questionario a risposta multipla con una domanda finale di riflessione.
Di seguito riporto i grafici riassuntivi più significativi dei dati raccolti nell’anno 2012 da 406 ragazzi di età compresa tra 12 e 22 anni di cui 191 maschi, 181 femmine e 34 ragazzi che non si sono qualificati.
Come si può vedere da questo grafico quasi la metà dei ragazzi, che abbiamo preso in considerazione, non beve se esce la sera con gli amici. Se compariamo i dati raccolti con quelli del 2011 possiamo vedere che c’è stato un cambiamento, infatti, nel 2011 la maggior parte dei ragazzi (il 48% del totale) avevano dichiarato di bere mediamente un drink quando uscivano la sera con gli amici. Questo dato deve essere preso con le dovute considerazioni dato che la comparazione è stata fatta su due campioni di ragazzi diversi.
Da questo grafico si può vedere che più della metà dei ragazzi presi in considrazione hanno risposto che non si sono mai ubriacati, dati che confermano la rilevazione del 2011 su un altro campione di ragazzi della stessa fascia d’età.
Dall’analisi delle risposte alla domanda di riflessione “Quando senti parlare (TV, Radio, Internet…) di incidenti stradali cosa provi?” è emerso che la maggior parte dei ragazzi è sensibile all’argomento e quindi c’è una generale presa di coscienza del problema. La maggior parte dei ragazzi provano, infatti, sensazioni di dispiacere, tristezza o rabbia. Questi risultati confermano quello che è stato osservato anche nel 2011 tramite sempre lo stesso questionario.
In conclusione si può affermare che i ragazzi di entrambi i campioni sono sensibili al problema alcool e guida e riescono a elaborare la presa di coscienza del “pericolo” proprio grazie all’abbinamento video/testimonianza personale che l’attività del nostro presidente Giuseppe Melchionna prevede e per questo la nostra associazione è convinta che la sensibilizzazione nelle scuole sia indispensabile per formare nei giovani la determinazione di “proteggere” la propria vita.