All’insegna della LIS

Sono stati quattro giorni di tutto esaurito per la seconda edizione del Festival del Silenzio, tenutasi dal 2 al 5 maggio alla Fabbrica del Vapore a Milano. Si tratta del Festival internazionale di performing arts promosso da Fattoria Vittadini, con la direzione artistica di Rita Mazza e insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica.

 

Questo festival ricco di attività ha regalato esperienze ed emozioni agli oltre duemila spettatori che vi hanno preso parte, provenienti da tutto il mondo. Performance dal vivo con artisti internazionali, workshop, lezioni, cinema, mostre, danza e tante altre iniziative per tutti sono state affiancate da speciali attività organizzate per i bambini dall’associazione Lisabilità (nata a Venezia e impegnata nella promozione dell’inclusione sociale, culturale, linguistica e scolastica), come ad esempio il Kindergarden bilingue italiano/LIS.

 

Il Satellite Meeting IETM, seguito da oltre cento operatori di tutto il mondo, ha affrontato il tema “Barriere di lingua e comunicazione nelle performing arts” dibattendo sul loro abbattimento attraverso incontri, spettacoli ed esercitazioni, ed analizzando se, nonostante le differenze linguistiche, comunicative e culturali, si potesse parlare di Equal Access, ovvero accesso equo alla cultura per ogni individuo.

 

Grande successo ha avuto in particolare l’Aperisign, aperitivo nel quale bisognava ordinare da bere utilizzando esclusivamente la LIS. Pensato per permettere ai partecipanti di cimentarsi nell’uso di questo mezzo di comunicazione, così diverso dalle solite parole, esso ha attratto centinaia di persone ogni sera, riempiendo la bellissima location, la Cattedrale di Fabbrica del Vapore.

 

Uno degli obiettivi principali di questo festival è il sostegno al riconoscimento della LIS – Lingua dei Segni Italiana come lingua vera e propria. Attualmente l’Italia è l’unica nazione in tutta Europa a non averla ancora riconosciuta come tale attraverso una legge nazionale, nonostante la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Ciò garantirebbe ad ogni persona sorda/segnante il diritto di scegliere come comunicare ed integrarsi, permetterebbe di avere un maggiore accesso all’informazione, alle comunicazioni, alla cultura, all’educazione, ai servizi ed alla vita sociale, lavorativa e ricreativa, oltre a garantire un’equa rappresentazione politica e giuridica.

 

 

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