Le malattie mentali come l’Alzheimer sono malattie che crescono giorno dopo giorno, creando disagi sia per chi ha questi problemi sia per chi li deve curare. Ma come crescono i pazienti malati di demenza, cresce anche la comunità scientifica alla ricerca di un modo per aiutarli a vivere una vita normale.
Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, durante il convegno “Dalla famiglia alla comunità: L’innovazione al servizio della persona con demenza” in occasione della dodicesima giornata mondiale dell’Alzheimer, a Milano, ha parlato di come bisogna dare una voce ai malati, ascoltare le loro attenzioni e aiutarli nell’approcciare la loro malattia a tutti e approcciare tutti alla loro malattia, con un’assistenza che parta non dalla malattia ma dal paziente, dai bisogni e dalla realtà nella quale vive.
Kate Swaffer, presidente di D.A.I [Dementia Alliance International: Associazione Internazionale dei Malati] ammalata da dieci anni, era presente al convegno, proprio per fare da portavoce ai pazienti e a diffondere il messaggio che non è la malattia che deve essere vista sotto un microscopio ma devono essere i pazienti. “See the person, not the dementia” una frase chiave ripetuta da Kate come un messaggio forte ” Guarda la persona e non la demenza”.
Tale messaggio non è solo per chi lavora con persone che hanno tali malattie, ma per tutta la comunità, tanto da creare una cittadella italiana a Monza,chiamata “Paese Ritrovato”, per curare persone con demenza. Suggerendo alla popolazione tecniche: come non spaventarli, come rispettare i loro spazi vitali, evitare di toccarli anche solo su una spalla, fino all’importanza di guardarli negli occhi. Nella vita quotidiana possono sembrare cose da poco, ma per chi è malato, può fare la differenza.
Il progetto fino in questi due anni è stato ampliato e ora riguarda 14 progetti, tutti adibiti a creare un territorio inclusivo per i pazienti. Obiettivo: non tagliare fuori dal contesto sociale nel quale vivevano prima della diagnosi. Nelle quattro comunità di Albino, Cavedine, Cicala e Abbiategrasso si sono svolti vari convegni e incontri: il corso di ginnastica per i pazienti, i gruppi di cammino ad Albino e molte altre attività organizzate dalla comunità, mostrando come la voglia di aiutare e cambiare ci sia e che tutti vogliono dare una mano per creare un ambiente di comunità per tutti.