Anffas apre le porte

Data: 01/06/14

Rivista: giugno 2014

Il 28 marzo 2014 l’associazione Anffas trentino onlus, Associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale del Trentino, ha aperto le porte delle sue strutture permettendo a bambini, adulti, vicini e curiosi di visitare e toccare con mano la realtà del centro. L’Open-day è stato non solo un modo di presentarsi alla comunità, ma un’occasione di divertimento sia per i grandi che per i più piccoli che, attraverso vari giochi, hanno avuto l’occasione di avvicinarsi al mondo della disabilità e di conoscerla da vicino. Hanno potuto sperimentare quanto possa essere difficile un banale gioco, come la pesca di sagome di legno a forma di pesce “pulitore”, se realizzato utilizzando la mano sinistra, se si è destri, e viceversa se si è mancini. Ed è proprio questa particolare specie di pesce (che si nutre facendo pulizie negli acquari) il fiero simbolo di Anffas che, ormai da quasi cinquant’anni, prosegue il suo cammino senza mai tradire la filosofia che lo anima, ovvero fornire sostegno e aiuto alle più diverse forme di disabilità attraverso il riciclo di materiale di scarto. Alcuni esempi concreti sono un letto con funzione rilassante, chiamato “ecoergorelax”, realizzato utilizzando interamente scarti di cartone, o riportare in vita un tratto di siepe maltenuta in via Gramsci, contribuendo così a promuovere un’idea di cittadinanza attiva e di salute ambientale all’interno della comunità e nel quartiere.

Durante l’apertura, sono state molte le persone che hanno avuto occasione di visitare il microcosmo del centro, dai giovani della scuola primaria “Clarina”, i quali hanno partecipato a una caccia al tesoro in cui raccoglievano i “pezzi” di una sagoma che, se ricomposta, prendeva le sembianze di un uomo. Gli arti rappresentavano la disabilità manuale e motoria e la testa la disabilità intellettiva. Presenti anche le autorità con il Comandante della Polizia Municipale Lino Giacomoni e l’Assessore con delega per le materie di istruzione e sport, Paolo Castelli. Tutti hanno avuto occasione di divertirsi, ma sempre nella più totale tranquillità e nel rispetto dell’ambiente, creando quello che è il “gioco” della socializzazione. Ed è stata proprio la tranquillità e la calma che hanno accompagnato l’iniziativa, una delle più grandi conquiste della giornata che si è svolta senza disturbare o mettere a disagio i ragazzi del centro, pur facendo divertire intere classi di bambini, facendo respirare un’aria in Anffas meno legata al disagio e più vicina allo stare insieme al di là delle disabilità. Ma i progetti per promuovere la conoscenza del lavoro svolto da Anffas non si fermano qui. Già da qualche anno i ragazzi e gli operatori realizzano piccole opere di riciclo di legno a forma di pesciolino sul quale è inscritta la frase “grazie di cuore”. È un oggetto divenuto simbolo che viene donato a tutti coloro che visitano il centro o che in qualche modo lo vengono a conoscere e così facendo vanno ad allargare la schiera degli amici di via Gramsci. Un piccolo gesto che porta il ricevente dentro la realtà di Anffas e lo proietta al contempo fuori dal contesto territoriale, promuovendo a sua volta il “pesce grazie”, nei luoghi più diversi: le foto arrivano perfino dal Giappone!

Intanto gli operatori hanno iniziato perfino a “collezionare” gli scatti. “Pescizzare” diviene un’azione: fotografare insieme al pesce tutti coloro che si uniscono agli amici di via Gramsci è diventato il modo privilegiato, ma non l’unico, attraverso cui il centro si fa conoscere dalla comunità, e tra i “pescizzati” vi sono nomi di spicco come Papa Francesco, Zygmunt Bauman, Don Mazzi, Angelo Branduardi, Margherita Hack e molti altri che una volta compresa la ragione della foto prestano volentieri la loro immagine e un secondo del loro tempo a questa iniziativa. Ma basta molto meno per aiutare questa realtà. Anche semplicemente parlando con amici e coetanei, si contribuisce a far conoscere l’associazione, diventando in questo modo i suoi “biglietti da visita”. Una comunità in crescita e che sta per regalare il millesimo pesce alla comunità di San Patrignano, la cui sede in località San Vito, Pergine Valsugana sta per chiudere, e con cui già da qualche tempo Anffas collabora in un progetto di “pet therapy”. Sostegno, interesse per la comunità e divertimento sono stati i motori dell’Open-day, il quale in futuro contribuirà ancora a rompere la diffidenza iniziale con la disabilità e a rendere tutta la comunità di via Gramsci, e non solo, promotrice del mondo di Anffas.

 

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