Archiviate le feste, archiviato Babbo Natale spacciatore (pare, malignità di certi antropologi russi, che abbia iniziato la sua carriera come pusher nella taiga…), archiviato il primo dell’anno e la befana e, per quanto ci stava particolarmente a cuore, archiviato l’anno del disabile, ci siamo inoltrati nella quotidianità del 2004. Prodigio, nel numero di dicembre aveva espresso le sue opinioni: molto è stato fatto, altro è stato tralasciato e qualcosa resterà sempre da fare. Ci sembra comunque giusto, per iniziare bene l’anno nuovo, guardare avanti con ottimismo. Il mondo non si cambia sicuramente in 365 giorni (e nemmeno in 366, dato che il 2004 è anno bisestile), ma un atteggiamento meno critico può rappresentare un incentivo ai miglioramenti.
Quindi bando alle lamentele e avanti alla buona volontà, alla collaborazione e all’iniziativa per un domani migliore! Iniziamo con la legge approvata lo scorso 22 dicembre dalla Commissione Giustizia del Parlamento, che definisce la figura dell’Amministratore di Sostegno. Questo soggetto è stato studiato per sostituire il tutore legale. Le persone sole, senza famigliari, che si trovano in situazioni di disabilità, anche temporanea, possono avvalersi di una persona che curi i loro interessi, non solo patrimoniali. L’esempio più lampante è l’anziano ricoverato per una degenza medio-lunga: nel caso in cui non abbia nessuno a cui far riferimento potrà scegliere un rappresentante che svolga le mansioni pratiche a cui lui non può adempiere in prima persona. Questa legge al momento non vale per gli interdetti. Sottolineiamo che c’era già stata un’altra legge, nell’anno europeo dedicato ai diversamente abili: la legge Stanca sull’accesso alle reti informatiche. Insomma da Roma non giungono solo brutte notizie!
Cosa dire sul fronte trentino? Abbiamo una nuova legge provinciale, ormai l’abbiamo analizzata sotto tutti i punti di vista possibili. Abbiamo parlato delle nuove iniziative per la mobilità (muoverSì, buonitaxi, ecc.). Abbiamo criticato abbastanza, politici, partiti e quant’altro. Parliamo ora un po’ della vita associativa trentina. Prodigio partecipa ai tavoli di lavoro di Comune e Provincia e collabora con molte realtà. Noi, da volontarie che si avvicinano a questo mondo per la prima volta, abbiamo notato da una parte il grande impegno e la buona volontà che tutti ci mettono. Dall’altra dobbiamo purtroppo segnalare troppo poca disponibilità al dialogo: ognuno, riprendendo un’affermazione che abbiamo sentito, guarda al suo orticello. Spesso si spendono più energie a farsi la guerra tra piccoli che a cercare di unire le forze per raggiungere gli obiettivi comuni. Si dimentica forse che nella sua eterogeneità il mondo dei diversamente abili condivide molti problemi.
Nonostante tutto, i passi avanti sono stati giganteschi: ricordiamoci che, soltanto 20 anni fa, le uniche proposte “serie” per l’abbattimento delle barriere erano le energiche e mai abbastanza applaudite martellate di Natale Marzari e che le pensioni d’invalidità erano davvero una miseria, praticamente un’elemosina di Stato. Nella difficile situazione attuale, nemmeno i disabili possono pretendere più attenzione degli altri, che ogni loro richiesta venga esaudita prima di quelle degli altri, che il superamento delle loro difficoltà diventi uno dei primi problemi del Paese. Se i disabili pretendono di essere cittadini pari a tutti ad ogni livello, devono anche condividerne i momenti di magra.
Largo ora al contenuto di questo numero, il ventiduesimo, con cui Pro.di.gio entra nel suo quinto anno di vita. Qualcuno avrebbe immaginato nel 1999, una tale longevità e vigoria? Nessuno di noi, eccetto Pino forse, si era azzardato allora a guardare così lontano. I fatti gli hanno dato ragione e, buon per noi, siamo al di là di ogni aspettativa editoriale. Le casse ed il loro nume tutelare Pino, invero piangono un po’ ma, sapete com’è, a volte piangono anche i coccodrilli!
Cosa troverete qui? Gli interessantissimi pezzi di Maria sulle donazioni di organi. Dopo un’innovativa legge dell’aprile 2000, l’Italia è passata da quasi fanalino di coda (ultima la mitica Grecia salvatutti) al sesto posto di donatori per milione di abitanti (prima la Spagna). Altrettanto interessante il pezzo di Anna sulle coresidenze, una modalità di abitare in cui nuclei familiari appena formati o di lunga data, anziani e disabili si integrano a dar vita una grande famiglia. Marina affronterà un tema ancora difficile da trattare: ci parlerà di ragazzi gay e delle loro esperienze con due interviste. Ancora Marina in tandem con Elisa ci illustrerà il Redattore Sociale, un’agenzia di stampa nata per approfondire e togliere dalla banalizzazione, notizie con protagonisti soggetti deboli.
Willy ci parlerà di uno dei problemi della nostra società: l’obesità. Lo sapevate che è in aumento soprattutto tra i più giovani? Leggete l’articolo Vuoi vedere la Tv? Allora pedala! e scoprirete molte cose!
Troverete inoltre l’avventura di Claudio Imprudente, presidente del Centro di Documentazione sull’Handicap di Bologna, che si è prestato per una simulazione. Elisa è andata a scovare uno dei libri dell’attore per caso: “Il principe del lago”.
Chiuderanno questo numero la Posta (le e-mail pervenute sono talmente tante da costringerci a pubblicarne solo una parte), la pagina dedicata alla ricerca scientifica per il miglioramento o la conoscenza di meccanismi che regolano la salute umana e l’immancabile rassegna stampa con pettegolezzi, maldicenze ed insinuazioni. Tutta da piangere la storia (sventurata) di un fagiano e della regina d’Inghilterra. Lettura facoltativa ben s’intende ma interessante… e consigliata.
Marina Rosset e Elisa Zancanella