Arriva l’«anagrafe dell’ handicap»

Data: 01/06/06

Rivista: giugno 2006

Data: 01/06/06

Rivista: giugno 2006

Lunedì 8 maggio 2006 presso la sala Conferenze della facoltà di giurisprudenza è stato presentato il volume “Disabilità e libertà dal bisogno, L’Anagrafe dell’Handicap” a cura di Fabio Cembrani, per l’edizione Erickson (Trento 2005).

Alla presentazione è seguito un dibattito inerente alle tematiche illustrate dal libro a cui hanno partecipato Paolo Benciolini (Professore Ordinario di Medicina Legale all’ Università di Padova), Graziella Anesi (Presidente Cooperativa Handicrea), Daniel Rodriguez (Professore Ordinario di Medicina Legale all’ Università di Padova).

Il testo ha lo scopo di colmare le lacune conoscitive che esistono in Italia riguardo al fenomeno della disabilità e di supplire alle scarse informazioni utili nell’individuare le priorità assistenziali. Cembrani raccoglie statistiche e dati rendendoli fruibili per la programmazione delle attività istituzionali in capo agli Enti e alle Amministrazioni pubbliche; egli reputa anche necessario stimolare un dibattito per sostenere la riforma dello stato sociale in atto nel nostro Paese. Dallo studio sulla situazione dell’ handicap è emerso che i disabili costituiscono l’1% della popolazione nella nostra Provincia (4362 circa), ed interessa prevalentemente i maschi se si considera la popolazione minorenne, e le femmine nell’ età 18-64 e in quella anziana. Comunque il 44,8% è in età lavorativa, mentre quasi il 20% ha fra 0-17 anni(di questi il 48% è in età pre-scolare), e nel 56,6% dei casi ritratta di handicap permanente e grave. La causa dell’ handicap può essere una malattia al sistema nervoso(27,4%), psichica (20,1%), neoplastica (8,6%), otoiatria (7,7%), visiva (4,5%), dell’ apparato locomotore (4,3%) e dell’ apparato cardio-circolatorio (3,7%). Nonostante il fenomeno sia abbastanza diffuso, l’ unica garanzia assistenziale per il disabile è il permesso mensile di tre giorni per i famigliari o i parenti che se ne prendono cura. La situazione è differenziata in ambito territoriale in quanto ci sono diversi livelli di consapevolezza riguardo ai diritti dei disabili: il riconoscimento dell’ handicap è più accentuato in valle dell’Adige e Vallagarina , mentre è inferiore nei comprensori di valle.

Partendo dai dati forniti dall’ “Anagrafe dell’ handicap” i relatori hanno concluso che è fondamentale applicare le leggi per garantire l’ equità nell’ accesso alle prestazioni e la parità del trattamento assistenziale. Riassuntive del dibattito sono le parole di Casonato: “si sente la necessità di un cambiamento culturale dal diritto a un’ etica costituzionale, da un sentimento di umanità a un’ umanità rigorosa e professionale, da una persona intesa come monodimensionale ad una persona globale, a una maggiore consapevolezza sia all’ interno sia all’ esterno, dall’ intervento a valle all’ intervento a monte (perché il disabile possa entrare al cinema come all’ università senza dover chiedere aiuto), dallo studio alla realtà, dall’ università alla società.

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