Arrivano i rinforzi!

Autori:Redazione

Data: 01/08/03

Rivista: agosto 2003

Con questo numero pro.di.gio. ha quattro redattrici in più: siamo noi, Anna, Elisa, Maria e Marina. Siamo entrate a far parte di questo piccolo e meraviglioso progetto grazie al Servizio Civile Nazionale (Volontario). L’opportunità che ci si sta proponendo ci sembra unica, sia dal punto di vista umano che da quello professionale. All’interno troverete una nostra auto-presentazione nella quale esprimiamo le nostre speranze, ma vi assicuriamo sin d’ora che imparerete a conoscerci anche attraverso ciò che scriveremo. Al termine del primo dei dodici mesi di servizio non possiamo che essere felici della scelta fatta.

Come primo articolo ci è stata affidata un’indagine sul nuovo Piano Urbano dei Parcheggi, in particolare sull’Area Pedonale Urbana. Scrivendo questo pezzo e parlando tra di noi del problema ci siamo rese conto che limitare l’accesso dei veicoli al servizio di persone disabili ad una porzione di suolo pubblico sia il primo sintomo di qualcosa di più profondo. Siamo tutte concordi nell’affermare che questo provvedimento, a ben guardare, denota una scarsa conoscenza del problema perché le autorità non hanno preso nella giusta considerazione le gravi difficoltà dei disabili. Anche se la zona interessata è relativamente circoscritta, queste restrizioni possono diventare un problema insormontabile per coloro che hanno difficoltà motorie: infatti impedire ad un disabile l’accesso al centro storico di Trento significa limitare anche il suo diritto ad una quotidianità normale. Peccato che questo avvenga in una cittadina ritenuta dalla maggioranza un luogo a portata di disabile: molte delle vie sono sbarrierate, ci sono molte rampe, un paradiso rispetto a molte altre realtà. Insomma questo provvedimento della giunta comunale proprio non ci voleva!

Bisogna però concedere alle autorità un margine di ragione. Un deterrente significativo e purtroppo reale alla modifica di quest’ordinanza è l’abuso che si è sempre fatto nell’utilizzo del contrassegno speciale arancione. Se le vie del centro fossero aperte alle automobili dotate di tale tagliando a trarne vantaggio non sarebbero solo i titolari, ma anche amici e conoscenti. Troppe sono le situazioni che potrebbero essere qui menzionate come esempi. Ne possimamo concludere con ragionevoli supposizioni che quello che è nato come un utile lasciapassare ha perso col tempo il suo valore originario: può essere facilmente prestato e utilizzato per trovare parcheggi più comodi o per transitare abusivamente all’interno delle zone a traffico limitato. Sarebbe forse il caso che questi “furboni” si facessero un piccolo esame di coscienza: se le cose venissero usate con il criterio per il quale sono state create, probabilmente ci sarebbero alcuni problemi in meno. Riteniamo che serva un controllo più severo e una regolamentazione maggiormente efficace, certo sono cose facili a dirsi… Oltre ad un intervento dall’alto sarebbe sicuramente opportuna una presa di coscienza e una responsabilizzazione da parte di quei cittadini che ne approfittano. È un’assurdità che a causa di alcune persone che utilizzano scappatoie, involontariamente concesse dalle forze dell’ordine, debbano rimetterci quelle categorie che andrebbero invece tutelate.

Questo nostro primo approccio con il mondo del disagio ci ha fatto riflettere alzando lo sguardo ad un panorama più ampio. Il divieto di transito ai vecoli con disabili nell’Area Pedonale Urbana è diventata per noi un po’ la cifra del boicottaggio che la nostra società fa di tutto ciò che può essere considerato non normale, sia nell’ambito estetico (il disabile è brutto, pensate ad avercelo vicino in spiaggia), etico (la persona che è stata in carcere viene considerata cattiva), sociale (un uomo con problemi mentali è inaffidabile come amico o compagno), ecc. Infatti questo della ZTL è solo un esempio di come alcuni provvedimenti legislativi possano essere considerati controcorrente rispetto alla campagna di sensibilizzazione al “diverso” che attualmente si sta attuando su scala mondiale (vedi la proclamazione del 2003 come anno europeo del “diversamente abile”).

Al di là della realtà trentina è possibile entrare in contatto con altre situazioni in cui soggetti disagiati non vengono presi in considerazione a parità degli altri. Questi esempi aiutano a sensibilizzare sulla questione e a capire la reale portata della questione della tutela delle categorie “protette”. Con questo vogliamo sottolineare e farvi pensare che oltre ai disabili, colonna portante delle nostre riflessioni, vi sono altre tipologie di individui che vivono nel disagio e sono vittime di questi controsensi. Possiamo ad esempio prendere in considerazione un decreto recentemente stabilito dalla Comunità Europea. Questa proposta di legge prevede uno stanziamento giornaliero di 3.10 euro per ogni capo di bestiame… Sembra impossibile, ma grazie al “nostro” modo di ragionare tutto occidentale, troppo spesso ci dimentichiamo che in Africa, non troppo lontano da noi, si vive con un solo euro pro capite al giorno… Le nostre mucche stanno al caldo mangiando “cibi pregiati”, mentre i bambini del Sud del mondo muoiono di fame… Se non è un paradosso questo!?

All’interno troverete spazi e approfondimenti su svariate tematiche di ordine pubblico, attualità ed altro. Partendo da un commento su un articolo, comparso su un noto quotidiano locale, che riportava, interpretandole male, delle affermazioni che il presidente dell’associazione Prodigio, Giuseppe Melchionna, ha rilasciato in un’intervista ad una giornalista dell’ufficio stampa del Centro Servizi Volontariato. Riportiamo anche l’esperienza di una famiglia che da anni convive con un figlio affetto da una grave patologia della personalità, storia di sacrifici, ma anche di amore. Parleremo inoltre del mondo giovanile, una realtà che si sta spaccando inesorabilmete tra bisogno di darsi agli altri, di fare del bene attraverso il volontariato e situazioni di disagio che portano sempre più spesso alla corruzione e alla criminalità. Vi consigliamo poi di dare un occhio alla riflessione sul peso economico del disabile, visto come un fardello perché non produce, ma ha bisogno continuo di ricevere sostentamento. Vi proporremo ancora una volta una lettura interessante, questa volta un testo sulla Prima Guerra Mondiale. Vi proponiamo anche una ricerca sulle ultime scoperte scientifiche di tutto il mondo e delle lettere che ci sono arrivate alla casella di posta elettronica della redazione.

Cosa vi possiamo dire di più? Vi auguriamo una buona lettura, sperando che non vi dimentichiate di scorrere anche i nostri articoli; li abbiamo scritti senza la pretesa che siano capolavori, ma nella speranza di trasmettere informazioni utili.

Maria Devigili, Marina Rosset, Anna Vivaldelli, Elisa Zancanella

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