Venerdì 5 settembre presso la Facoltà di Ingegneria di Mesiano i rappresentanti di Associazioni locali tra le quali Prodigio, Opera Universitaria, Handicrea, Anffass e Villa Maria, si sono riuniti per partecipare a una delle sessioni del Progetto LdV AWARD (4-6 settembre), acronimo di Accesible World for All Respecting Differences. Si tratta di un progetto europeo nell’ambito del programma Education and Lifelong Learning Programme 2007 – 2013 Leonardo da Vinci. I partner del progetto provengono da svariati paesi europei: Ungheria (Università di Budapest – Prof. Andras Zold, coordinatore e responsabile del progetto; Motivacio Foundation for Helping Disabled People – Direttore Agnes Zalabai), Italia (Università di Trento – Prof. Antonio Frattari), Romania (Università di Cluj Napoca – Prof. Mariana Brumaru), Slovenia (Università di Lubiana – Prof. Ziva Kristl) e Irlanda (Irlanda Dundak Institute of Technology – Dott. Jim O’Donohoe).
L’obbiettivo del progetto è realizzare un ipertesto interattivo, con DVD, foto, disegni e testo esplicativo suddivisi in tre macrosettori (ambiente, professione e tipologia di disabilità) per realizzare spazi, all’aperto o dentro edifici, che siano privi di barriere architettoniche. Combinando infatti le svariate ipotesi previste alle voci “ambiente”, “professione” e “disabilità” (ad es. bagno – architetto – paraplegia), si otterranno come risultato della ricerca le problematiche e le soluzioni del caso particolare, con illustrazioni, ipertesti e immagini in movimento. Questo strumento sarà destinato principalmente alla formazione delle diverse professionalità coinvolte nella realizzazione di spazi accessibili: “ Data la natura principalmente didattica dello strumento in esame – spiega il Prof. Zold – si è preferita la via delle immagini, degli ipertesti, dei filmati. Nel mondo di colori e suoni in cui i giovani vivono, abbiamo deciso di rendere il programma più immediato e intuitivo possibile. Il programma ha, infatti, una struttura ad albero: con un clic si può accedere a svariate informazioni che a parole difficilmente rimarrebbero impresse.” L’auspicio non è tanto di creare un corso ad hoc sullo “sbarrieramento”, quanto quello di far sì che ogni materia insegnata (ad es. edilizia, impianti) affronti anche la tematica della disabilità.
La sessione si è conclusa con una discussione aperta ai partecipanti ed in chiusura è intervenuto il Professor Kari Vehmaskoski (Jyväskylä University of Applied Sciences- Finlandia) come valutatore esterno: “Una delle mie principali occupazioni – dice Kari Vehmaskoski – consiste nel “puntualizzare” le differenze tra le varie scienze che si occupano delle strutture per disabili (la c.d. assistent technology o domotica)”.
Nel pomeriggio la delegazione di esperti ha visitato con interesse alcuni appartamenti domotici tra i quali quello di Giuseppe Melchionna, presidente Associazione Prodigio. La sua abitazione (concepita e realizzata da ITEA) è infatti dotata di vari ritrovati tecnologici: “La mia qualità di vita è notevolmente migliorata da quando vivo in questa casa” afferma Melchionna. Le strumentazioni all’avanguardia e l’assistenza domiciliare a sua disposizione sono, infatti, in grado di abbattere ogni barriera architettonica, quanto meno negli spazi interni progettati appositamente per la sua tipologia di disabilità.
Lo studio a livello europeo, il progredire della tecnologia e in particolare della domotica, danno l’ennesima dimostrazione che le barriere più solide sono quelle mentali riguardo alla disabilità, per abbattere le quali il progetto AWARD sembra essere un grande passo avanti.
Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Frattari e al gruppo di lavoro dell’Università di Trento (ing. R. Albatici, ing. F. Bernardi, ing. M. Dalprà, ing. M. Chiogna, arch. C. Cocco).