AsTRID Onlus

L’Associazione AsTRID Onlus è una delle realtà attualmente attive sul territorio per quanto concerne la sensibilizzazione riguardo la tutela dei diritti delle persone con disabilità. Si è costituita il 17 gennaio 2013 con l’intento di essere accanto alle persone con dis-Abilità, ai loro familiari e a tutte le persone che lavorano in questo ambito, oltre che per sensibilizzare la popolazione sull’abolizione delle diverse barriere fisiche, mentali e sociali che tutt’ora esistono intorno a tale tema. In altre parole, l’Associazione intende migliorare il benessere psico-fi sico e sociale delle persone con disabilità e/o con handicap fisici o psico-fisici di differente gravità, favorendo un loro adeguato inserimento nel contesto familiare, sociale e lavorativo.

Maria Carla Bonetta, Presidente dell’associazione, parla dei loro obiettivi presenti e futuri:
“Per AsTRID, il 2019 sarà un momento di rifl essione perché stiamo cercando persone disponibili ad entrare nel direttivo al fi ne di aiutaci ad implementare nuovi progetti e contestualmente apportare nuova linfa per crescere ed essere sempre più vicini alle persone con disabilità. È nostro desiderio continuare a far conoscere la disabilità in tutte le sue sfaccettature ma, soprattutto, ricordare che esiste una disabilità invisibile causata da patologie e/o da incidenti che colpisce una percentuale altissima di persone. È invisibile perché quando la racconti sembra impossibile da credere, invisibile perché ti isola, ti giudica, ti fa vivere nell’indiff erenza, ti fa subire mobbing sul lavoro, ti porta a vivere una vita di soff erenza causata dall’indiff erenza e quindi non si è solo vittime della patologia, ma anche del giudizio altrui. Credo sia importante non dimenticare che: la disabilità non è una diversità ma una condizione di vita data da una malattia”.

Andrea Facchinelli, Socio Fondatore dell’associazione, espone alcune delle iniziative in corso:
Di quali progetti si sta occupando al momento l’associazione? Attualmente ci stiamo occupando di organizzare e partecipare a diversi incontri di sensibilizzazione nelle scuole e a conferenze dove racconto la mia storia di vita (prima e dopo l’incidente) e come una persona disabile può ancora vivere il quotidiano. Con il progetto: ”Paesi senza Barriere” invece ci occupiamo della mappatura delle barriere architettoniche in vari comuni del Trentino, 
con successiva pianifi cazione degli interventi necessari assieme agli enti locali. Oltre a ciò partecipiamo alla formazione presso Istituti superiori (geometri Primiero), Università (Ingegneria Tn), Alta formazione. Infi ne c’è il progetto “viviAMO lo Sport” all’interno del quale vengono organizzati incontri ed eventi collegati allo sport e alla disabilità.

All’interno del progetto “viviAMO lo Sport”, è molto interessante l’opera di monitoraggio dei sentieri sull’Altopiano della Vigolana. Di cosa si tratta? Conosco molto bene l’Altopiano della Vigolana, in quanto percorrevo i suoi sentieri quando mi allenavo per la corsa in montagna. Questa passione personale è confl uita nel progetto “viviAMO lo Sport”, così oggi ripercorro molte strade sterrate e più di 100 chilometri dei suoi sentieri, in gran parte accessibili anche alle handMTB, per farle conoscere anche ad altri. Eff ettuo numerose uscite anche in solitudine e sono sempre alla ricerca di nuovi itinerari accessibili ma, quando voglio testare un nuovo tracciato, il sostegno e il supporto degli amici è fondamentale, in quanto mi aiutano nei punti critici. Inoltre, sono facilmente accessibili i laghi di Caldonazzo e Levico, oppure vi è la possibilità di cimentarsi in percorsi più impegnativi per raggiungere gli altipiani Cimbri (100 km dei Forti – Lago di Lavarone). È possibile vedere alcuni tragitti su YouTube cercando “60 km Vigolana”. Vorremmo avviare delle collaborazioni per rendere questo sport a contatto con la natura fruibile a coloro che sono in carrozzina.

Quali sono le particolarità di questi percorsi montani? 
Venendo dal mondo della corsa in montagna (nel 1990 sono stato maglia azzurra ai mondiali di corsa in montagna a Telfes in Austria), stare su una normale handbike e percorrere  strade asfaltate mi stava un po’ stretto. Amo la montagna e non volevo rinunciarci, quindi inizialmente alla mia normale handbike da strada è stato installato un motore elettrico che mi aiutasse nelle salite più impegnative.
Successivamente, nel 2015, la svolta! Un giorno,  parlando con altre persone in carrozzina mi si è aperto un mondo: esistevano le handbike da sterrato. Con l’aiuto di alcuni amici la mia handbike e diventata una handMTB: motore adeguato a salite più impegnative, ruote artigliate, freni a disco anteriore e posteriori per migliorare la frenata in discesa. Da quel momento tutto è cambiato, perché, stare in mezzo alla natura può essere un’ottima auto-fi sioterapia. Quando correvo a piedi controllavo il tempo impiegato a fare i vari tragitti, ora, le uscite con la handMTB sono in primis del tempo libera-mente. Quando si sale sulla handMTB gli arti inferiori sono molto contratti mentre a fi ne giro sono rilassati; si possono allenare effi  cacemente gli arti superiori, senza mai esagerare con lo sforzo, in quanto le braccia sono gli unici arti rimastici e dobbiamo trattarli con cura; andare in handMTB rimette in movimento tutto il sistema cardio-circolatorio, fondamentale per chi è in carrozzina.

Sono stati necessari degli interventi di riqualificazione in alcuni punti? 
L’amministrazione comunale, molto attenta al tema dell’accessibilità e all’eliminazione delle barriere architettoniche, su mia richiesta ha provveduto alla sistemazione di molti tratti di strade sterrate. Inoltre, è stato istituito un tavolo di lavoro con varie associazioni (corsa, mtb, handMTB, cavallo, trekking, famiglie con passeggini) al fi ne di poter apportare delle migliorie alla rete viaria e alla segnaletica presente sull’Altopiano della Vigolana.
L’Altopiano della Vigolana è percorribile solo con l’handbike da sterrato o anche con altri mezzi (esempio Triride, carrozzine elettriche, ecc…)? L’Altopiano della Vigolana off re molti percorsi accessibili anche con Triride o con le carrozzine elettriche, ad esempio il percorso Malga Doss del Bue–Rifugio Paludei con possibilità di parcheggio e servizi igienici riservati ai disabili presso le due strutture.

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