Attaccante nato: un mostro, una vita, la voglia di combattere

Data: 01/06/10

Rivista: giugno 2010

“Attaccante nato” è senza dubbio il titolo che più rende giustizia al suo autore: Stefano Borgonovo. Uscito ad aprile 2010 il libro narra la storia autobiografica del famoso calciatore che, colpito dalla SLA, non ha mai smesso di lottare. La malattia che lo affligge è la Sclerosi Laterale Amiotrofica, un vero e proprio mostro che, gradualmente, distrugge le capacità motorie attaccando il sistema nervoso. Progressiva e inarrestabile la Sla riduce le persone ad uno stato di totale prigionia: la mente, lucida e vigile, si trova intrappolata in un corpo che non riesce più a controllare e a muovere, nemmeno per parlare. Come si può affrontare un simile dramma senza cadere nello sconforto, senza perdere la gioia di vivere? Nessuno lo può insegnare: non esistono manuali per trasformarci in combattenti. Ma questo libro, grazie alla forza d’animo con cui è stato scritto, può dare l’esempio per affrontare le disgrazie con una serenità di fondo: la consapevolezza che ogni momento della vita, per quanto limitata, possa essere gustato. Senza parole, senza gesti, semplicemente apprezzato. Un amore incondizionato per l’esistenza che gli ha permesso di fondare, nel 2008, la Fondazione Borgonovo il cui scopo è quello di aiutare le altre persone affette dalla s*****a, come la chiama lui. Adesso Stefano è attaccato ad una macchina, ha il corpo immobile, ma gli occhi vigili. Proprio attraverso questi continua a comunicare: un computer ne decodifica i movimenti, catturando le parole che vuole scrivere traducendo poi a voce le sue frasi scritte sullo schermo. Il libro percorre i suoi pensieri, le sue esperienze di vita, le sue stesse reazioni, quelle degli amici e dei compagni calciatori alla malattia. Non risparmia commenti crudi, descrizioni dure di quello che gli è capitato: come potrebbe? Ci coinvolge con metafore semplici e dirette che puntano direttamente al cuore del lettore. È una biografia che non suscita pietà, bensì ammirazione per la forza d’animo di Stefano e per la grinta con cui, anche se immobile, continua a lottare.

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