Autolesionismo: farsi del male per sentirsi meglio

Data: 01/12/03

Rivista: dicembre 2003

Pagina 2 del numero di pro.di.gio. dell’ottobre 2002: un articolo suscita l’interesse di quelli che entrano in contatto con il nostro giornale attraverso la rete telematica.

L’argomento che attira tanti lettori è l’autolesionismo. Alcune di queste persone hanno voluto intervenire con dei commenti e delle richiese, ma la nostra attenzione è andata soprattutto a quelli che hanno voluto farlo attraverso la propria esperienza personale.

Noi leggiamo e per quanto è nelle nostre possibilità rispondiamo personalmente a chi c’interpella, ma non è sempre facile. Su questo particolare tema l’intervento sembra alla nostra redazione difficoltoso più che mai. Vorremmo allora proporre due lettere che… Beh dire che ci sono piaciute sarebbe un vezzeggiativo per le mani che le hanno scritte, e questo non è certamente il nostro obiettivo. Le abbiamo lette insieme, nella sede di Prodigio, e ci hanno dato molto da pensare.

Avremmo voluto rispondervi, Angie e Nadia, ma nell’atto dello scrivere ci sono mancate le parole. Ci sarebbe piaciuto darvi dei consigli, ma ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che purtroppo non siamo in grado di lenire il vostro dolore e di farvi vedere il mondo attraverso i nostri occhi.

Non sappiamo mostrarvi quanto sia bello rivedere il sole che sorge ogni mattino e sentirsi vivi e felici. Avremmo potuto fare tante cose, anche passare queste storie sotto silenzio, perché in definitiva non ci stiamo facendo una bellissima figura a non sapervi dire niente, ma abbiamo preferito mettere le vostre testimonianze qui, nel nostro giornale, dove avete trovato un piccolo spiraglio per urlare il vostro dolore; perché le vostre storie non vengano lasciate nel dimenticatoio, perché siano testimonianza e monito, perché ci avete donato un pezzettino di voi e se non vi dispiace noi vorremmo girarlo ai nostri lettori. Grazie!

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