Avere un fratello autistico ha vantaggi e svantaggi. Spesso bisogna aiutarlo e per me è molto complicato perché devo stare attento a non perdere la pazienza e ad aspettare che lui capisca che i miei consigli sono giusti e a volte ci vuole tanto tempo… però devo ammettere che siamo molto legati, lui di solito segue il mio esempio ed io ne vado molto fiero.
Insieme facciamo molti giochi (esclusi quelli da tavolo), come fingere gli incidenti delle macchine e le gare di cavalli. Se entrambi siamo dell’umore giusto e se nessuno da fastidio all’altro andiamo molto d’accordo e a lui piace coccolarmi. Non andiamo d’accordo invece se io gli impongo le cose da fare e se lui mi prende in giro quando mi arrabbio.
Detesta i compleanni e non vuole mai invitare nessuno dei suoi compagni a casa; per questo quando qualcuno lo invita alla festa fa un sacco di storie. Però la mamma insiste e io spesso lo accompagno, ma dopo il taglio della torta vuole tornare a casa e per un po’ rimane arrabbiato. Comunque in classe gli vogliono bene lo stesso perché sa essere molto affettuoso e non dà fastidio a nessuno, basta che non lo disturbino.
Se un compagno invita solo lui a casa sua va volentieri, perché è curioso di vedere che libri e che giochi ha; gli piace anche andare a trovare i cugini e gli amici di famiglia. Non sta mai fermo e saltella in punta di piedi, anche quando guarda i cartoni animati. Legge moltissimo e a casa usa sempre un foulard che sventola davanti a sé, però quando ci sono i compiti lo mette via ed è quasi sempre attento e concentrato.
Concludendo, avere un fratello (o parente) autistico è molto difficile, perché ti costringe ad abituarti alle sue manie a nostro vedere sciocche ma per lui davvero importanti, però ti “allena” ad avere parecchia pazienza e a metterti nei panni altrui.
Massimo Furlani – 12 anni