Boicottate gente… boicottate!

Data: 01/02/03

Rivista: febbraio 2003

Torna l’editoriale dopo due turni saltati per far posto all’intervista a monsignor Luigi Bressan e al segretario dell’Anglat Marco Groff.

Ne abbiamo bene il motivo! I fatti: il 31 dicembre 2001 la Giunta provinciale aveva dichiarato nullo con la legge collegata al bilancio 2002, l’obbligo di eliminare le barriere architettoniche (gradini, servizi igienici, porte troppo strette, scale, rampe troppo ripide, ecc.) dai locali aperti al pubblico (bar, ristoranti, negozi, chiese, ecc.) sostituendolo con una “calda raccomandazione” ed un incentivo. Bontà sua, non ha cancellato l’obbligo di abbatterle in presenza di modifiche sostanziali o ristrutturazione dei locali ma si tratta di frazioni ridotte del totale.

Il 21 giugno 2002, l’assessorato provinciale ai lavori pubblici aveva così scritto ai 1700 richiedenti il finanziamento per l’anno 2001 informandoli della nuova disposizione e chiedendo loro di confermare o meno la richiesta di contributo. Risposta: domande crollate! Dalle 1700 del 2001 alle 323 del 2002 pur a fronte di diciassette mila locali barrierati aperti al pubblico. In altri termini, un privato su cinque e anche più ne ha approfittato per rinviare i lavori a quando gli passerà per la mente.

Non male alla vigilia del 2003, anno internazionale delle persone portatrici di handicap… non vi pare?

Mancando dunque alla nostra Giunta la sensibilità, sarà bene rammentarle alcune circostanze: in base ai dati Istat in Italia la popolazione con più di sessantacinque anni raggiungerà i 14,5 milioni nel 2030, passando dall’attuale 6,7 per cento al 13,4. Il rapporto 2002 dell’OMS segnala per l’Italia una speranza di vita media di 76,2 anni per gli uomini e 82,2 per le donne. Di questi anni gli ultimi 7 per i maschi e gli ultimi 9,2 per le femmine con disabilità di varia gravità in buona parte di riconducibili alla deambulazione.

In Italia la lesione spinale acuta, causata da incidenti stradali, infortuni sul lavoro o in ambito sportivo o domestico ha un’incidenza di 1,5 ogni 100 mila abitanti ossia ogni anno a livello nazionale 800 nuovi casi, cui vanno aggiunti quelli provocati da cause mediche, per un totale di 1.000 nuovi lesionati spinali acuti.

Questi dati però pare non suggeriscano nulla a chi di dovere! Eppure la Provincia Autonoma di Trento si era distinta introducendo per legge nel 1991 l’obbligo di eliminare le barriere (erano i tempi di Natale Marzari e di Mario Malossini…). Peccato per quelli di oggi perché, se l’Ente pubblico locale ha dimostrato in questi termini la propria disponibilità, ben altri esempi vengono da altri versanti. Trentino Trasporti (ex Atesina) punta a portare al 20% le fermate sbarrierate (vedi lo spazio riservato al Comune a pagina 6) pur, lo diciamo con rammarico, in presenza di un ridotto, quasi nullo utilizzo dei bus da parte dei disabili. In Brasile, paese dalle mille difficoltà economiche e sociali, la statua del Cristo Redentore sul Pan di Zucchero è stata sbarrierata con macchine acquistate in Francia e Germania per renderla visitabile ai deficientes físicos, gestantes, idosos e pessoas com dificuldades de locomoção.

Recatosi a New York per turismo, un nostro collaboratore con difficoltà motorie si è visto venire incontro al museo Guggenheim due uscieri con una carrozzina manuale pur senza averli chiamati.

Chi scrive, sabato 1 febbraio era alla discoteca ex Number One di Pergine. Avendo bisogno della toilettes, ho chiesto indicazioni al proprietario che è intervenuto immediatamente accompagnandomi in un bagno per disabili da Grand Hotel: spazioso, luminoso, pulitissimo e ben attrezzato.

Dunque la buona volontà! Ma se l’Ente pubblico ne ha poca non sono da meno quei privati che, per negligenza, ignoranza o altro non ritengono un dovere etico eliminare scale e scalini. Mancando la sanzione questi si sentono assolti, né possiamo andar noi diretti interessati da loro a imporre i lavori.

Abbiamo però un bel mezzo per fare pressione su di loro: il boicottaggio!

Mettiamoci d’accordo e nessuno di noi, per principio e salvo impossibilità di fare altrimenti, utilizzi locali che, pur avendone avuta la possibilità (soldi e permessi) non l’hanno sfruttata. Esempio: tu mandi avanti un bar barrierato all’ingresso da due scalini facilmente eliminabili ma non ci pensi neanche di notte toglierli di mezzo? Allora tieniti i tuoi caffè, le tue birre, i tuoi toast, le tue minerali perché io non intendo finanziare la tua indifferenza! Chiediamo di fare altrettanto ai nostri lettori, magari invitandoli a farlo sapere con una bella faccia tosta al negoziante: rinuncio a fare spese da te oppure a mangiare una pizza nel tuo locale oppure ancora a farmi tagliare i capelli perché non posso entrare con mio figlio, mio cugino, il mio amico.

Altrimenti noi stessi premieremmo questi furbacchioni nella loro infingardaggine. Un boicottaggio che non riempirà di buon senso le zucche vuote che non né hanno avuto finora ma, state tranquilli che qualche sassolino rotolerà di sicuro!

Ora spazio al giornale. Come al solito siamo riusciti a mettere assieme 12 pagine belle piene e da leggere in meditativa tranquillità. Inizieremo con una riflessione sull’ormai prossima guerra in Medio Oriente: niente di politico, rimanete rilassati! Si tratta della lettera scritta da un vescovo americano al suo presidente, Bush, cui farà seguito una considerazione dal punto di vista della redazione.

Vincenzo Andraous, da 28 anni recluso nel carcere di Pavia, ci propone una valutazione sullo stato delle carceri italiane alla vigilia di un possibile indulto (o indultino già passato da un ramo del parlamento). Un argomento fin troppo spinoso e complesso che Vincenzo riesce a rendere con misura.

Pubblicheremo poi la terza parte de “Le radici dell’autismo” pubblicato dalla rivista americana Time e tradotta da Tiziano Gabrielli.

Daremo spazio al sito dell’ARCA, un’associazione trentina che si occupa di disturbi alimentari, anoressia e bulimia e suggeriremo il titolo di un interessantissimo libro in tema.

Presenteremo anche un calendario edito dalle ragazze dell’associazione “Angeli senza Ali” dell’Associazione Italiana Traumatizzati Spinali: d’accordo, un mese è già passato ma ne restano undici di grande qualità e significato.

Seguirà una struggente poesia scritta da Monia per il fratello. Dal numero scorso pubblichiamo anche una rubrica dedicata alla ricerca in cui riportiamo le novità più rilevanti in campo medico.

La rassegna stampa, la posta ed altre notizie minori concluderanno il giornale: a tutti buona lettura!

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