Bradipo pentadattico

Data: 01/12/15

Rivista: dicembre 2015

Oggi ho riscoperto le bellezze nascoste in quella che alcuni chiamano “noia”, ebbene la noia non è una distesa piatta, ma è una via rugosa e tra le sue pieghe si nascondono tanti piccoli tesori inaspettati che solo procedendo lentamente si possono vedere.

Arrivato ad un appuntamento con amici tre ore in anticipo, sarà capitato a tutti no ?.. beh a causa di una email non letta, mi sono incamminato verso quella che era la nostra destinazione, il maso Rastel sopra il lago di Caldonazzo.

Dicendo “incamminato”, devo precisare che io per spostarmi ho bisogno dell’aiuto delle stampelle o altrimenti detti, bastoni canadesi. Abito a qualche chilometro di distanza dalla meta e dopo un breve percorso in piano è comincia la salita non troppo impervia, ma tuttavia impegnativa fino alla successiva!

Ebbene in quel sali scendi qualche difficoltà c’è stata, tra la strada ripida e coperta di foglie secche che inesorabilmente mi facevano scivolare le stampelle nel momento dell’appoggio, la velocità diminuisce, ma contemporaneamente inizio a notare più dettagli intorno a me. Piccole piantine al ciglio della strada simili al prezzemolo, forse è cicuta, e un passo dopo l’altro arrivo finalmente in cima. Inaspettato mi si apre un vasto prato, un parcheggio erboso, civiltà sono arrivato finalmente!

Tornando a quelli che ho definito piccoli tesori e lasciando da parte le piante di cicuta, all’inizio della via ho notato quasi invisibile tra i rovi, un cartello di divieto di pesca, deducendo che doveva esserci per forza un corso d’acqua mi sono avvicinato ed ho visto il bellissimo ruscello, veloce la corsa dell’acqua e praticamente immobili una decina di grossi pesci che con il semplice movimento della coda nuotavano contro corrente in attesa di insetti o altre cose per loro commestibili.

È stato bello osservare i loro scatti improvvisi ed il loro tornare al posto nella corrente, fino al momento in cui la mia ombra è stata notata da qualcuno di loro causando un guizzo generale e la sparizione di tutti i pesci. Ho quindi ripreso il cammino, ho visto funghi e fiori in questo autunno generoso e tra una cosa e l’altra ho avuto il tempo di pensare, porre domande e trovare delle risposte arrivando alla meditazione. Non servono strane e complicate posizioni del corpo per astrarsi, ma semplicemente camminando si scoprono i veri tesori che sono in noi, sentimenti, affetti e una grande gioia di vivere!

 

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