Braille

Data: 01/06/18

Rivista: giugno 2018

Categoria:Disabilità e sensibilizzazione

La sua invenzione si deve al francese Louis Braille che a partire dagli inizi del 1800 ha consentito anche alle persone non vedenti di poter leggere e scrivere al pari degli altri. Un sistema apparentemente semplice che ha cambiato il modo di vivere di migliaia di persone con disabilità visiva, ma prima del sistema Braille ci furono due precursori, il “Metodo Haüy” e il “Metodo Barbier”.

Il metodo Haüy consisteva nel leggere, sfruttando il tatto, delle lettere stampate in rilievo ottenute pressando un filo di rame su un lato della carta per formare un rilievo, con questo metodo, però, non veniva insegnato loro a scrivere.

Nel 1821 un capitano dell’armata napoleonica di nome Charles Barbier, in risposta alla richiesta di Napoleone di creare un codice che permettesse una comunicazione “silenziosa”, ideò la “scrittura notturna”, un sistema che venne subito adottato durante le campagne belliche per consentire ai soldati di comunicare tra loro anche di notte, in modo da non dover accendere luci o fuochi ed evitare così il tiro delle artiglierie avversarie, oltre che a non preoccuparsi se i messaggi venivano intercettati, in quanto questo “codice” era piuttosto complicato e gli avversari non lo conoscevano. Questo tipo di scrittura consisteva in un codice tattile rudimentale che riproduceva le parole in base ai suoni utilizzando un sistema di dodici punti in rilievo combinati tra loro.
Il sistema ideato da Barbier era troppo complesso per poter essere utilizzato dalle persone comuni nella quotidianità, ma secondo Louis Braille rappresentava senza dubbio un ottimo punto di inizio per l’elaborazione di un sistema di comunicazione per non vedenti. Negli anni successivi, infatti, Louis sperimentò diversi sistemi e combinazioni finché ne trovò uno ideale basato su solo sei punti combinati tra loro. Più tardi ideò un’estensione del metodo per la matematica e per le note musicali. 
Inizialmente il sistema elaborato da Braille incontrò persino le ostilità di alcuni insegnanti che arrivarono a vietarne l’uso nelle scuole, ma questo non fece altro che alimentare la curiosità degli studenti. Il primo libro in Braille venne pubblicato nel 1827, ma Louis, morto nel 1852 di tubercolosi, non poté godere in vita del successo globale della sua opera che ad oggi permette a milioni di persone non vedenti di poter comunicare.

 

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