Francesco Brizio nato a Taranto nel 14 marzo 1987 ora residente a Milano da dieci anni dove lavora come impiegato in una società di assicurazioni. Affetto da sordità genetica di tre generazioni, attraverso la musica vuol far riflettere sulla mancanza nella legge italiana della lingua dei segni (LIS). Nome d’arte Brazzo, è il suo soprannome da qualche anno, “sembrerà strano perchè è il soprannome di un sordo dato da sordi, tra ragazzi i soprannomi spesso nascono da una battuta” aggiunge Francesco, è un assonanza fra il cognome e un noto sito per adulti.
Come hai capito che fare musica era la provocazione giusta?
Fare musica è inviare un messaggio, ho scelto il rap proprio perché può affrontare qualsiasi tema, io semplicemente ho fatto da megafono, da amplificatore, per far conoscere il mio mondo a più persone possibili tenendo alta l’attenzione e aiutare questo processo.
Sono sordo mica scemo, il tuo primo singolo, ci racconti tutta la fase di realizzazione.
Dal sogno al momento in cui è stata registrata la canzone. Diventare rapper era un mio sogno nel cassetto e circa due anni fa è nata l’idea di scrivere un pezzo. Essendo sordo cantare per me era molto imbarazzante, ma grazie a una mia carissima amica ho trovato la convinzione e il coraggio, dunque ho scritto il pezzo! Ho scelto la musica rap perchè volevo emergere con qualcosa di diverso, per me è stata una sfida personale, nonostante abbia incontrato molte difficoltà, non mi sono arreso e con l’impegno nel trovare soluzioni, i problemi lentamente sono spariti. Esistono rapper sordi stranieri, ed ho pensato posso farcela anch’io, perché no? Prima di iniziare a cantare ho fatto degli esercizi di respirazione diaframmatica. Per realizzare il primo singolo abbiamo ripetuto tante registrazioni nello studio vicino a piazzale Loreto, a volte pronunciavo male alcune frasi ma alla fine è andato tutto per il meglio
Quali sono le sfide più grandi durante la giornata? Un evento in particolar modo.
Cantare è una delle più difficili che ho affrontato finora, non è facile per un sordo seguire il ritmo con i tempi giusti. Nella vita quotidiana a volte ritrovo in difficoltà ma cerco sempre di mettercela tutta per compiere un’azione e per ottenerlo bisogna sempre trovare una soluzione.
Promuovere il LIS già da piccoli potrebbe essere una bella iniziativa per avvicinare le persone?
Sono nato sordo e accetto serenamente la mia sordità, ma la società ci ha impedito di andare oltre, siamo esclusi dal mondo sociale e culturale. La TV di Stato non ci permette di avere i sottotitoli in tutti i canali, nonostante, come tutti, siamo tenuti a pagare il canone. Manca l’accessibilità negli uffici pubblici e servizi di interpretariato nelle scuole. La conoscenza è fondamentale, ma noi ci siamo sempre dovuti arrangiare da soli. Riconoscere la LIS potrebbe cambiare tutto, ci aiuta a migliorare la vita quotidiana.
Stai già lavorando ad un 4 singolo o pensando di realizzarne uno in futuro?
Sì, sto già lavorando per il quarto singolo e sarà un brano molto particolare rispetto alle altre. Non posso rivelarlo ora e assicuro che sarà un brano davvero sorprendente.
La sordità non è un peso ma una preziosa risorsa – citazione di Brazzo
Ascolta il brano: Volere è potere