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- Brevi notizie dalla ricerca scientifica, giugno 2005
Brevi notizie dalla ricerca scientifica, giugno 2005
- Cellule umane
in un cervello di topo - Un ricercatore dell’Università di Stanford, California, ha ottenuto l’ok preliminare per creare in laboratorio un topo con un significativo numero di cellule cerebrali umane. Con un limite: andrà avanti finché la nuova creatura si comporterà come un topo.
Se mai dovesse accadere che il cervello del topo mostri o sviluppi comportamenti somiglianti anche in maniera molto remota a quelli umani, l’animale dovrà essere soppresso. Obiettivo della ricerca: comprendere di più su malattie devastanti per l’uomo come il tumore al seno, l’infarto, la schizofrenia e il morbo di Alzheimer. Il lavoro è cominciato diversi anni fa e sta procedendo con successo. In alcuni casi, i ricercatori stanno iniettando cellule malate o cancerose dentro topi in salute. In altri, cellule umane sane in topi malati. Gli scienziati cercano anche di capire se le cellule umane possono dialogare con quelle di topo, dando ad esempio istruzioni per camminare. Quello che si riuscirà ad apprendere, potrà avere profonde implicazioni per i disabili. - Milano – Lo stress fa invecchiare prima del tempo!
- In particolare le donne stressate sono in media più vecchie di 10 anni rispetto alla loro età anagrafica: sulle loro cellule sono molto più marcati i segni del tempo rispetto a coetanee meno stressate.
Gli esperti hanno studiato lo stato di salute del Dna di cellule immunitarie di 58 donne tra i 20 e i 50 anni, che lamentavano differenti livelli di stress psicologico nella loro vita quotidiana. Di tutto il campione, inoltre, 39 donne erano mamme di bimbi con malattie croniche quindi plausibilmente più stressate. I ricercatori hanno sottoposto l’intero campione a questionari di autovalutazione dello stress (per misurare la percezione soggettiva dello stress) e hanno poi misurato oggettivamente lo stress considerando gli anni che ciascuna donna aveva speso fino a quel momento ad accudire i propri bimbi malati. Così gli scienziati hanno visto che la percezione individuale dello stress e il livello di stress cronico per le mamme dei bimbi malati, sono entrambi correlati all’invecchiamento cellulare.
In ambedue i casi nelle donne più colpite da stress le cellule esaminate apparivano in media dieci anni più vecchie dell’età anagrafica. Infatti le cellule mostravano tutti i segni tipici dell’invecchiamento: avevano le estremità dei loro cromosomi, i telomeri, più corte e mancava un’adeguata quantità dell’enzima protettivo dei telomeri stessi, la telomerasi. Inoltre queste cellule manifestavano un forte stress ossidativo, anche questo un tratto tipico del peso degli anni. - Rimproverare fa bene
- Controllando l’attività cerebrale di un gruppo di persone, i ricercatori hanno scoperto che si prova soddisfazione quando si riprende a qualcuno per un errore o per un comportamento scorretto. Il rimprovero mette in moto le stesse zone del cervello attive quando si ricompensa qualcuno per un buon comportamento o quando ci si appaga di una vendetta. Un’analoga sensazione di soddisfazione si scatena anche quando rimproverare qualcuno non è di alcun vantaggio, anzi è psicologicamente gravoso per chi lo fa.
I ricercatori sono giunti a queste conclusioni osservando un gruppo di persone a cui erano stati consegnati soldi da gestire in un gioco a coppie. Quando uno dei soci utilizzava i soldi in modo improprio e svantaggioso per la coppia, all’altro era dato il permesso di impartire una punizione. Mentre un partecipante stava biasimando il compagno di gioco, gli scienziati controllavano l’attività del suo cervello con la tomografia a emissione di positroni (Pet), osservando così l’attività dello striato dorsale. Quasi nessuno si privava del piacere di punire, anche quando la punizione in sé comportava un ulteriore aggravio di spesa per colui che la impartiva. Non solo questi risultati evidenziano che il piacere del rimprovero supera sempre l’arrabbiatura che segue il danno, ma scardina anche un altro tassello del modello di razionalità dell’uomo di fronte a scelte di natura economica. - Cnr: 50% di polveri sottili
è di origine naturale - Le polveri sottili hanno per il 50% origine naturale. Dunque non sono costituite solo da smog o comunque da inquinanti riconducibili agli scarichi delle auto ma anche, in parte rilevante, da elementi apparentemente innocui, e assolutamente naturali, come parti di insetti morti, sabbia, sale, gas emessi da vegetazione. È quanto ha accertato una ricerca del Cnr sul Pm10 fatta in collaborazione con l’Arpa Lazio. «Il 50% dei Pm10 deriva da aerosoli naturali, ovvero sale marino, ma anche piccole particelle derivanti da eruzioni vulcaniche, polveri di zone aride o dalla conversione in particelle di gas emersi dalla vegetazione. Non è da trascurare, anche se sembrerà anomalo, che nei Pm10 rientrano anche particelle di insetti morti come zampette delle mosche o delle zanzare. In condizioni meteorologiche medie la composizione del Pm10 prevede anche un 30% derivante dagli scarichi degli autoveicoli, percentuale che arriva al 70% se ci si trova ai bordi di una strada trafficata. Il 20%, infine, deriva dalla conversione in particelle di gas emersi dalle sorgenti».
- Millecinquecento fumatori esaminati in 4 mesi
- Quindici tumori al polmone diagnosticati, 14 dei quali in fase iniziale, quando possono guarire nell’85% dei casi. Sono i primi importanti risultati dell’ambizioso programma Cosmos (Continuous Observation of Smoker Subjects) lanciato nell’ottobre scorso dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, allo scopo di trasformare il cancro al polmone, il peggiore dei “big killer” oncologici, in una malattia finalmente curabile. Grazie alla semplice prevenzione. E a tecnologie avanzate di diagnosi precoce, come la Tac Spirale, 10 volte più precisa di una radiografia del torace, e la Pet, Tomografia a emissioni di positroni, che permette di valutare l’attività metabolica di un tessuto.
La Tac Spirale permette di misurare la densità del tessuto polmonare in ogni millimetro cubo, con una dose di radiazioni inferiore alla metà di quelle che riceviamo dalla natura (atmosfera e terreno). Siamo in grado di creare immagini tridimensionali del polmone che ci permettono di ricostruire la sua struttura e di mettere in evidenza l’eventuale tessuto anomalo. - Protezione contro il Papilloma
- La sperimentazione per il primo vaccino contro la malattia sessualmente trasmissibile più diffusa al mondo, quella da Papilloma virus, terminerà tra un mese. I risultati fanno ben sperare. Tra un anno o poco più, la “copertura” sarà disponibile e allora potranno essere vaccinati tutti i ragazzi e le ragazze, adolescenti o ancora nell’infanzia, prima di iniziare l’attività sessuale. La buona notizia arriva dalla ricerca sul cancro, impegnata a trovare una protezione contro il Papilloma virus, responsabile ogni anno di 3.500 casi di tumore al collo dell’utero. Il progetto “Future” è portato avanti dal Regina Elena. Su 100 tumori, 15 sono scatenati da un virus e nel mondo ogni anno un milione deriva da infezioni.
- Lo stress è ereditario
- Anche i disturbi da stress sono ereditari e una mamma che sia colpita da traumi in gravidanza può trasmettere gli effetti psicologici di quanto ha subito al proprio bimbo. È quanto dimostrato da una ricerca della University di Edimburgo effettuata su donne che avevano sofferto di stress post-traumatico in seguito al disastro delle Torri gemelle. Misurati i livelli di cortisolo, un ormone contrastante lo stress, nella saliva di mamme e neonati, gli esperti hanno riscontrato una forte riduzione di quest’ormone rispetto ai livelli misurabili nella saliva di mamme e neonati del gruppo di controllo.