Buon compleanno

Autori:Redazione

Data: 01/06/01

Rivista: giugno 2001

Cari lettori, con questo numero pro.di.gio. compie un anno: fateci gli auguri… grazie… grazie… tutti meritati… grazie per la standing ovation… troppo buoni…!

Vi sembriamo più gasati di una cisterna di Coca Cola? Comprendeteci ma siamo fieri di essere ancora vivi ad un anno da quel primo giornale assemblato in redazione senza ben sapere quale potesse e dovesse essere la sua collocazione editoriale. Molte le pacche sulle spalle ricevute, gli incoraggiamenti, i suggerimenti ma i dubbi che ci ronzavano per la testa erano molti, anche troppi per affrontare un impegno del genere.

Invece eccoci qui: un po’ alla volta, diradatasi la nebbia, siamo riusciti a mettere insieme un prodotto, speriamo buono. Naturalmente i problemi non sono mancati: a fine anno 2000 eravamo economicamente sott’acqua, qualche promessa di intervento non era stata mantenuta, qualche redattore ci aveva messo nelle “peste” lasciando il campo all’improvviso, le richieste di abbonamento languivano… Abbiamo però tenuto duro come si conviene a chi pretende di trattare argomenti come i nostri ed i problemi si sono dissolti: nuovi redattori hanno rimpiazzato le perdite, la raccolta di pubblicità è soddisfacente, ogni settimana tre o quattro nuovi abbonamenti e… basta così… non vi sembra che ci sia da essere contenti?

Qualche considerazione sulla salute del giornale: 1000 copie di tiratura, ottanta abbonamenti, una serie di apprezzamenti sia da parte di lettori occasionali sia di specialisti del settore cui il giornale è apparso ben costruito, ben argomentato e ben supportato come grafica, disegni e foto. Compie un anno anche il sito Internet messo a punto da Carlo, il nostro supercomplimentato esperto in informatica: ben oltre 4000 pagine visitate da quasi 800 visitatori.

Anche economicamente, come riferiremo in altra parte del giornale, non possiamo lamentarci anzi… anzi… ci ritroviamo con un bilancio che ci permette di guardare con tranquillità a due numeri in avanti rispetto a questo. Non vi stiamo certo invitando a chiederci soldi ma è bene si sappia che il giornale campa del suo e non per grazia ricevuta!

Quando progettammo questo giornale, il dubbio centrale era se avessimo mai trovato lettori, se esistessero cioè delle persone interessate a leggere questo genere di informazione. Oggi, dal tenore delle lettere, dalla posta elettronica, telefonate, da quanto ci dice chi ci ferma per strada, possiamo affermare che il giornale ha avuto successo. Veniamo complimentati di più per gli articoli non specialistici, per cui ne è più ricordato uno sul metodo per dimagrire con i baci (numero scorso) piuttosto di uno che illustri una nuova cura contro una malattia gravemente invalidante. La cosa non ci dispiace né coviamo la pretesa di “dover essere letti”.

Veniamo all’attualità: il 13 maggio scorso si sono svolte le elezioni caratterizzate da un livello record di insulti. Non aspettatevi da noi una qualsiasi riflessione, giudizio, opinione, interpretazione perché a noi vanno bene tutti allo stesso modo tanto che questo giornale, per eliminare qualsiasi sospetto di partigianeria, vi arriva stampato di volta in volta a colori diversi, verde, azzurro, rosso, giallo cioè i colori dell’arcobaleno come per dire che è aperto a tutto lo spettro delle idee, è disposto ad ascoltare e dare spazio a tutti ma non è di nessuno!

Per l’occasione ha vinto Berlusconi e allora W Silvio! Adesso però, caro Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, dimostraci nei fatti che il disagio, l’emarginazione, l’handicap, la malattia, l’anzianità non autosufficiente sono priorità, che gli affetti da queste difficoltà sono tutelati nel miglior modo possibile, che l’incremento delle pensioni non è soltanto un argomento elettorale, che il perfezionamento delle prestazioni sanitarie sarà ricercato con determinazione, che verrà prestata attenzione ai nuovi disagi, al finanziamento delle cooperative fondate da handicappati, all’impegno per eliminare barriere architettoniche…

Noi ci contiamo altrimenti te lo ricorderemo presto, “Silvio da Arcore” (ma sarebbe stato lo stesso con“Francesco de Roma”) e non aspetteremo certo cinque anni per sventolarti sotto il naso il tuo contratto. Naturalmente questo non è il Corriere della Sera né Repubblica, Panorama o L’espresso, non ha un’audience tale da far saltare un politico sulla sedia per un articolo “contro”: quando questo giornale abbaia fa più tenerezza che altro però le cose le dice lo stesso e le ripete, ripete, ripete e ripeterà fino alla prossima campagna elettorale!

Per questo adesso auguriamo ai vincitori un buon lavoro.

Vicende allegre: l’associazione Prodigio, nostra editrice, ha tenuto la sua festa a fine aprile al teatro San Marco. Il successo per noi è stato importante a livello di immagine e per il nostro morale anche se, in verità ci siamo scottati le penne: abbiamo infatti chiuso con un piccolo buco nei conti ma questo non ci scoraggerà dal ripetere un’esperienza che è motivo stesso di esistere del giornale: informare, denunciare, criticare, incoraggiare qualsiasi cosa si possa fare sulla faccia di questa terra per rendere più semplice la vita alle persone appesantite da qualche disagio da portarsi dietro.

Per finire, una veloce panoramica sul numero: dopo il solito resoconto sulle decisioni prese nei palazzi che contano (questa volta siamo arrivati addirittura all’Onu), ecco due articoli sulla salute, fumo e calorie di troppo. Seguiranno un articolo di Pino sulle sue esperienze scolastiche come “docente di rischi nella vita quotidiana” e uno di Ugo sui marciapiedi: scoprirete che ve ne sono di tutte le pendenze, colori, materiali e odori. Walter infine ci spiegherà il funzionamento del braccialetto elettronico per il controllo dei detenuti agli arresti domiciliari.

Non ci resta che il fatidico “Buona lettura”.

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