Capire, conoscere, provare

Autori:Redazione

Data: 01/02/08

Rivista: febbraio 2008

Che ne direste, prossimamente, di una cenetta al buio, più buio che c’è? No, no, non perché andrà via la luce o perché è trendy ma perché sarete ospiti di un cieco e si mangerà alle sue condizioni! Dov’è il tranello? Nessun tranello ma soltanto una succulenta parata di piatti proposta dall’Unione Italiana dei Ciechi a chiunque volesse capire il valore della luce e, soprattutto, conoscere da dentro il mondo di chi la luce non la vede mai!! Un’esperienza “forte”, di rara qualità, un’occasione per riflettere sulla propria scontata “normalità”. Ma cos’è una cena al buio? Immaginate due sale, una perfettamente illuminata e una, quella da pranzo, assolutamente buia, con le finestre oscurate da spesse tende. Sono separate da una stanza di compensazione buia le cui due porte, una verso ciascuna delle due sale, non sono mai contemporaneamente aperte. Questo per far passare gli invitati dalla luce al buio e viceversa senza che entri nella sala oscurata il più piccolo raggio luminoso.

La serata inizia: accompagnati da un non vedente, si passa dalla sala illuminata a quella da pranzo buia. La difficoltà di muoversi senza vedere si palesa immediatamente: si inciampa nei piedi degli altri, nelle sedie, si batte il ginocchio contro la porta e si cammina con un braccio teso in avanti per “capire” lo spazio, si palpeggia chiunque e qualsiasi cosa incontrata nel tentativo di riconoscere una spalla, un braccio, un naso, lo stipite di una porta, un termosifone. Si saluta senza vedere alcuno sperando di localizzarlo dalla voce in risposta. Tutto indeterminato, sfumato, confuso sicché capirete presto che l’unico di cui potete fidarvi è il vostro accompagnatore cieco!

Dopo il breve ambientamento, inizia la cena. Mentre camerieri non vedenti, perfettamente a loro agio, iniziano a servire le portate, commensali, perfettamente spaesati, annaspano per metter mano alle posate, a cercare le forchette, a distinguerle dai cucchiai, a usare il coltello, a riempire il bicchiere. Non potendo controllare “de visu” le pietanze, non resta che affidarsi al naso, spesso fonte di grandi fregature! Tranquilli, però, tutto è di qualità garantita! Altro conto, però, trasferire il boccone dal piatto alla bocca: a fine cena non mancheranno, a testimonianza dei tentativi, patacche di minestra sulle camicie e sugo sulle cravatte, tovaglie inzuppate di bevande strabordate.

Una cecità, quella degli ospiti, limitata al momento della cena: il riaccendersi delle lampadine ed il ritorno dei colori, dopo il caffè, è accompagnato da un brusio di “oohhhh!!!” di sollievo! Solo per chi vede, però, per chi la luce negli occhi riaccende il mondo della propria quotidiana normalità, con i suoi oggetti, le persone e i loro significati. E proprio qui sta la scommessa dei ciechi: farci entrare con garbo nel mondo di chi ha difficoltà a vedere. Quanto avevano tentato anche a Rovereto, allorché i disabili motori di quella città avevano scorazzato il sindaco per il centro su una carrozzina allo scopo di fargli provare cosa significassero dieci centimetri di marciapiede, la porta stretta di un bar, una rampa di scale tipo ferrata di Cima Brenta etc. Il sindaco capì l’antifona dichiarando di avere veramente compreso il significato di una barriere: a Castelnuovo toccherà a tutti i commensali “vedere” all’opera la cecità. Vi invitiamo a provare!

Info

“Cene al buio” è ospitato al ristorante “La sosta” di Castelnuovo, sulla strada 47 della Valsugana per Bassano.

Questo il calendario delle serate da metà febbraio in avanti.

Febbraio: venerdì 15, sabato 23, venerdì 29.

Marzo: sabato 8, venerdì 14, sabato 22, venerdì 28.

Aprile: sabato 5, venerdì 11, sabato 19, venerdì 25.

È possibile richiedere l’organizzazione di serate personalizzate per gruppi o a tema in qualsiasi giorno.

Per prenotazione e per tutte le informazioni riguardanti date e orari, telefonare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e martedì, giovedì e venerdì dalle 13.30 alle 18 al numero 0461.915990, oppure al numero 335.7000933.

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