Casa Marco Simoncelli

Inaugurata lo scorso 20 gennaio, Casa Marco Simoncelli è ora pronta, entro fine anno, ad entrare in funzione. Questo centro diurno per ragazzi disabili è uno dei tanti e lodevoli progetti della Marco Simoncelli Fondazione. Ne abbiamo parlato con Kate Fretti, storica fidanzata dello sfortunato motociclista ed ora responsabile comunicazione, raccolta fondi e attività promozionali della onlus che ne porta il nome. 

Come nasce l’idea di Casa Marco Simoncelli?

Conoscevamo la Comunità di Montetauro, Marco c’era stato due-tre volte nel 2011, a fare autografi e foto con i ragazzi. Cinque anni fa, questa si è interfacciata con il Comune di Coriano. Nella frazione di Sant’Andrea in Besanigo c’era un albergo in disuso di proprietà della Chiesa. Si è pensato di ristrutturarlo e renderlo un centro diurno per ragazzi disabili. Ci è stato chiesto se come Fondazione volevamo prenderci in carico le spese. Ci sono state trattative lunghe, un anno di burocrazia per permetterci di iniziare i lavori. La Chiesa ha ceduto alla Fondazione per 99 anni la struttura. L’abbiamo abbattuta e ricostruita da zero. Ora la diamo in gestione alla Comunità di Montetauro. L’idea, quindi, è del Comune e della Comunità di Montetauro, che ne hanno parlato con Paolo, che ha accettato. Era una sfida grande e ambiziosa: all’inizio io ero contraria perché il progetto era economicamente importante. 

Che possibilità offre la struttura? 

Funzionerà come centro diurno per una trentina di ragazzi disabili della provincia. Ha una palestra e una piscina riabilitativa, oltre a sei posti letto per il riposo pomeridiano. All’esterno verrà attrezzata con un parco giochi ad hoc. All’interno – notizia recente – realizzeremo anche una stanza multisensoriale per il sollievo di ragazzi con malattie rare e incurabili. Si tratta di un progetto di una dottoressa di Milano sposato da un’azienda di Roma. In futuro poi vorremo che la Comunità di Montetauro attuasse al suo interno il progetto “Dopo di noi”, pensato per le famiglie con ragazzi con gravi disabilità.

La Fondazione vuole portare avanti i valori di Marco. State lavorando ad altri progetti ed eventi? 

Stiamo pensando, in occasione del compleanno di Marco, ad uno spettacolo di comici e cantanti, che ogni anno cambia città. Il ricavato di tutti gli eventi dall’anno prossimo in poi, invece, andranno a finanziare un progetto di lungo periodo sull’autismo. Paolo pensava ad un bar ristorante dove possano lavorare normodotati e ragazzi con forme d’autismo lievi, bravi nei lavori manuali e nel rapportarsi con il pubblico. Oppure ad una fattoria: c’è un’altra branca dell’autismo ai quali soggetti piace stare all’aria aperta, lavorare con la legna e gli animali. Ad ora per noi il progetto è troppo caro. Se qualcuno si vuole fare avanti, è il momento. 

Come si può sostenervi? 

Mettendo il codice fiscale della fondazione nel CUD. Oppure si può fare una donazione tramite bonifico: tutti i nostri contatti si trovano sul sito www.fondazionemarcosimoncelli.it. Da questo si può accedere alla sezione “Dona ora” e pagare con carta di credito o tramite bonifico. Mandare una mail in modo da rintracciare l’indirizzo. In cambio dell’iscrizione, diamo un gadget a scelta del donatore. 

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