C’è Marcia e Marcia

Autori:GPL

Data: 01/10/00

Rivista: ottobre 2000

Nel numero uno di questo giornale avevamo avanzato riserve sull’utilità di “certe” prime Conferenze nazionali, fatto per il quale eravamo stati rimbrottati e quasi accusati di disfattismo rispetto all’impegno profuso dai criticanti stessi.

In effetti, impegni agostani di ministri, 5 nuove fermate a Trento per autobus attrezzati per disabili e libera circolazione per gli stessi su detti mezzi sembrerebbero dar torto marcio al nostro pessimismo sennonché… sennonchè Francesco Piscioli, di professione primario all’ospedale di Rovereto, pare prediligere le concretezze alle declamazioni.

Egli, di fronte alla totale disattesa di leggi per il superamento delle barriere architettoniche aggirate a livello provinciale con rinvii e proroghe (l’ultima delle quali allungata fino al dicembre 2002), ha deciso una marcia definita “Vergogna Day” con la quale intende portare queste omissioni a conoscenza diretta della comunità.

Tappe in tutta la provincia con soste nel centro dei paesi visitati e distribuzione di volantini illustranti i temi della protesta.

Vi sembrerà strano, ma a 15 anni da quando Natale Marzari usava il martello per demolire scalini ed occupava ascensori stretti e dopo le lunghe battaglie sostenute dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi del Lavoro), c’è ancora bisogno di organizzare marce di protesta per esigere il superamento delle barriere nel rispetto, si badi bene, di una legge esistente dal lontano ’71!

Marcia pacifica quella di Piscioli ma ben determinata nei suoi intenti: sollecitare tutti i Comuni ad opporsi alla richiesta della terza Commissione di prorogare di altri due anni l’applicazione della legge provinciale del ’91.

L’invito è rivolto direttamente ai Comuni in quanto, se la Provincia concederà a se stessa la proroga, a loro verranno a mancare i finanziamenti indispensabili per avviare i lavori. Problema ancor più sentito nei piccoli centri della periferia ad alto tasso di anzianità ma a bassa disponibilità di risorse proprie da impiegare.

Piscioli, infatti, ricorda a tutti che «la necessità di eliminare ostacoli non interessa soltanto i disabili funzionali nati o acquisiti nel tempo per incidenti o malattia, ma riguarda tutti. In prospettiva – afferma – ognuno di noi è un disabile perché l’età media si sta alzando (in Italia siamo a 78 anni, n.d.r.) e saranno sempre di più quelli che andranno incontro alle patologie invalidanti tipiche dell’età avanzata, si pensi all’osteoporosi, alle artriti o che semplicemente soffriranno di difficoltà motorie legate al peso stesso degli anni».

Ben valide dunque le ragioni per promuovere la marcia e significativo in proposito l’appoggio dato dall’Anmil ai partecipanti che durante i volantinaggi indosseranno magliette con il logo dell’associazione: chi volesse dare un contributo in solido alla causa potrà acquistarne una.

Totale sostegno all’iniziativa da questo giornale che seguirà tappe, sviluppi e speriamo, ripensamenti da parte di Commissioni e Giunta provinciale ed un invito a chi si trovasse a passare in mezzo ad un volantinaggio a ritirare il foglio e leggerlo con attenzione: il problema è anche suo!

Di proroga in proroga

Una prima normativa nazionale per il superamento di barriere architettoniche data 1971 con legge n° 118.

Si sa, i tempi della politica e della burocrazia hanno ritmi tutti loro e così solo il 7 gennaio del ’91 in piazza Dante si riesce a recepirla con una Legge provinciale che prevedeva l’eliminazione degli ostacoli alla deambulazione entro il 31 dicembre ’98. Ma come non c’è rosa senza spina così non c’è legge senza proroga. Ed eccone infatti subito una prima che sposta la scadenza al 31 dicembre 2000 e nei mesi scorsi, di fronte alle palesi inadempienze, la proposta di una seconda fino al 31 dicembre 2002!

Piscioli non ci sta ed indirizza una severa lettera aperta alla terza Commissione composta da consiglieri di tutti i partiti presenti in Consiglio provinciale: Giovanazzi, Dalmaso, Panizza, Chiodi, Boso, Cominotti e Fontana: «Nel vostro testo emendato e corretto riguardante le modifiche alla Legge provinciale 7 gennaio ’91 numero 1, avete proposto un ulteriore rinvio dell’abolizione delle barriere architettoniche stabilendolo al 31 dicembre 2002. Se fosse approvato dalla Giunta provinciale, per altri due anni la dignità umana verrebbe calpestata ed i diritti dei disabili disattesi. Chi riparerà a queste persone le sofferenze subite per la vostra insensibilità? A parole vi dimostrate sempre solidali con i deboli ed in campagna elettorale non perdete occasione per esternare il vostro interessamento per le categorie meno fortunate.
Nella pratica però dimenticate ben presto le promesse fatte facendo ricadere su chi non ha colpa e spesso non ha voce la vostra indifferenza. Per questo: vergogna!»

Ossia meditate gente, meditate e pensate prima di avervene a male.

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