Chi ha detto che i giovani non si dedicano agli altri?

Autori:Redazione

Data: 01/10/02

Rivista: ottobre 2002

Questa estate Prodigio è riuscita ad ovviare alla quasi cronica mancanza di obiettori grazie alla buona volontà di due giovani della parrocchia di S. Carlo, Giulia e Federico. Con grande entusiasmo ci hanno aiutato nello svolgimento delle pratiche quotidiane. Il successo per Prodigio è stato pieno e per questo li ringraziamo. Hanno voluto commentare così la loro esperienza:
«Sempre le stesse cose: tutti i giorni a scuola, poi un sacco di compiti a casa, i tuoi sempre con le stesse domande: “Come stai?”, “Com’è andata oggi?”… e via così con storie del genere.
Sì, è vero ci sono gli amici: preziosi, importanti… ma vallo a trovare un amico quando ti serve!
Uffa, ma che stress una vita così monotona!»
Grazie a queste poche righe trovate per caso in un libro, io e Federico, abbiamo capito che non era possibile andare avanti così e che dovevamo fare qualcosa per cambiare almeno in parte la nostra vita…
Sì, ma cosa?Insomma cosa potevamo fare per essere originali, diversi dalla massa?
Abbiamo parlato molto, così siamo arrivati ad una conclusione: potevamo dedicarci al sociale.
Volevamo sentirci qualcuno aiutando, magari un anziano…
Qualche giorno dopo siamo andati a parlare con il parroco della nostra chiesa don. Lino, il quale ha approvato la nostra decisione, e ci ha dato il numero di un’associazione di disabili su sedia a rotelle. L’associazione Prodigio.
Così dopo esserci messi d’accordo con il sig.Pino Melchionna (presidente di Prodigio) abbiamo iniziato a fare volontariato, finalmente c’eravamo riusciti, potevamo essere utili a qualcuno.
Inizialmente non abbiamo fatto molto, visto che Pino oltre a noi era in compagnia di un obbiettore. Poi, ad agosto l’obbiettore è andato via, così il lavoro più grosso (con il termine “grosso” non intendo faticoso, ma ben sì piacevole) è toccato a noi.
Portavamo Pino in giro spingendolo sulla sua carrozzina, lo aiutavamo a scrivere a computer, mentre lui ci raccontava con tanta forza d’animo e voglia di vivere la sua tragica vicenda.
Grazie alla sue parole, io e Federico abbiamo capito tante cose: quanto sia difficile dover dipendere dagli altri, essere lasciati da parte dagli amici, ed essere sempre trattati con commiserazione. Questa avventura iniziata quasi per caso ci ha insegnato molto e nel nostro piccolo ci ha fatto anche crescere. Cogliamo l’occasione per ringraziare Pino! E soprattutto per dire a tutte le persone in difficoltà, di essere forti, anche quando sembra che non ci sia più un motivo per vivere! Grazie Pino! Con affetto!
Giulia e Federico

Inoltre Giulia e Federico, ispirati da un articolo apparso sui giornali di una signora che ha trovato il parcheggio invalidi invaso da “abusivi” e protestando con una pattuglia di polizia otteneva la risposta “vada dai vigili”, hanno svolto delle rilevazioni sui parcheggi per disabili. Di seguito pubblichiamo i risultati.

Situazione parcheggi visti il 16 luglio ore 16

Zonan° posticonsenza
Via Giovanelli110
Via Grazioli411
Via Paradisi200
Via Pilati201
Via Gandhi400

Situazione parcheggi visti il 6 agosto ore 16

Zonan° posticonsenza
Via S. Croce211
Corso tre Novembre300

Come si può vedere su 18 posti auto riservati ai disabili 3 erano occupati senza tagliando e 3 da disabili. Bisogna ammettere che gli automobilisti trentini sono attenti a non invadere gli spazi riservati. Altra cosa è vedere se quel tagliando è stato utilizzato veramente dal disabile o se ad utilizzarlo è stato un parente od un amico. Ma questa è un’altra storia.

precedente

successivo