CLIMA: UNA RIFLESSIONE ETIMOLOGICA

Un pomeriggio di qualche giorno fa, seduto al tavolino di un bar, un amico scrutava l’aria con un mezzo sorriso: “Mi godevo quest’attimo di felicità!”, mi dice. Ho capito subito a cosa si riferisse perché ogni anno, verso settembre, giunge al mio olfatto (ebbene sì, al mio olfatto) un’emozione ricorrente, frizzante, gioiosa: l’arrivo dell’autunno, un nuovo inizio, un nuovo tempo di cambiamenti e perché no, di stravolgimenti.

Col giungere di questa stagione, clima e cambiamento sono protagonisti ed è quindi ragionevole dedicarvi qualche riflessione. Curioso scoprire – o riscoprire – che il termine clima (dal tardo latino clÍma e dal greco klÍma, gen. di klimatos), significa “inclinazione”, successivamente “inclinazione della terra dall’equatore ai poli” ed infine “zona geografica, latitudine”. Se ci riferiamo quindi al clima come ad un’inclinazione, possiamo anche parlare di una tendenza, una propensione, una disposizione, non per forza relativa al mondo naturale, ma anche a quello spirituale. Il termine clima indica però, anche una zona geografica, sia essa appartenente alla sfera terrestre, al mondo marino, o allo spazio aereo; ma è anche latitudine, coordinate di un punto riconducibile ad esempio alla nostra abitazione, al sito ove per noi il “clima” è familiare. Non è infatti solo atmosferico o meteorologico, ma anche ideologico, politico, sociale. Il clima è uno stato mai costante, ove le variabili, sono le nostre idee, le nostre singole inclinazioni che convergono in maniera più o meno armonica.

Il continuo contatto provoca mutamento e turbamento in qualsiasi stato climatico. Ma qual è il significato di cambiamento? Nel XIII secolo, lo scrittore Bono Giamboni lo definì “rendere diversi, variare, modificare”, ma successivamente l’ampiezza di senso si è espansa fino a comprenderne l’azione di sostituzione di una cosa o di una persona con un’altra; con le invenzioni del XIX secolo, con il verbo cambiare abbiamo iniziato a riferirci al passaggio da un treno ad un altro, e poi ancora al manovrare il cambio di velocità, al mutarsi d’abito od al divenire diversi da sé stessi.

Il clima cambia. Le latitudini della nostra vita si spostano, i nostri orientamenti scorgono nuove finestre oltre cui guardare, le nostre idee vengono scosse da una nuova paura o dalla possibilità di una nuova vita. Il clima cambia, ma quale? Tutti i tipi ed in ogni modo possibile: la temperatura terrestre, la classe o la scuola frequentate, magari pure il nostro impiego, alcuni diritti civili vengono ripensati ed interrogati, la condizione del nostro Paese muta allo scoppio di una guerra, la pandemia cavalca un’ulteriore onda, il nostro sentire viene turbato, tradito, stupito e decidiamo di intraprendere un altro percorso, di connetterci al nostro clima interiore e seguirne il cambiamento.

 

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