Condannato agli arresti domiciliari

Data: 01/02/06

Rivista: febbraio 2006

Abbiamo avuto più volte occasione di sentire proteste e contestazioni per come è stato organizzato “MuoverSi”, il servizio di trasporto ed accompagnamento per disabili predisposto dalla Provincia di Trento. Poiché questo giornale vuole essere anche il mezzo per farsi sentire di tutti coloro che hanno qualcosa da dire, diamo spazio a Giovanni di Denno (Valle di Non) e alle sue contestazioni sul metodo di assegnazione dei chilometri da percorrere e il loro pagamento. Pro.di.gio. si augura che altri inviino le proprie opinioni sull’argomento poiché la possibilità di spostarsi è, per tutti i cittadini, disabili compresi, il requisito base per riuscire a costruire una vita quotidianità degna il più possibile di essere vissuta!

È questo in pratica il risultato (sentenza!) di un cambiamento di rotta che ha visto protagonista la nostra Provincia Autonoma di Trento e nella fattispecie la struttura preposta al trasporto portatori di minorazione “MuoverSi”.

Parecchi sono stati i cambiamenti che si sono succeduti in questi ultimi anni nel regolamento di attuazione del trasporto “MuoverSi” anche a livello dei costi tanto da far sospettare che gli stessi dirigenti non sapessero esattamente cosa fare per rimanere all’interno del budget stanziato. Non metto in dubbio che far quadrare i bilanci in questi ultimi anni sia sempre più difficile e ognuno di noi sta toccando con mano questa realtà ma come sempre i primi che ne fanno le spese sono i più deboli e fra questi anche noi persone diversamente abili: è questo il nome con il quale la nostra società ci chiama come se volesse addolcire con le parole una situazione che molte volte è veramente pesante.

Per la verità non tutto va male anzi dobbiamo ritenerci fortunati di vivere in Provincia di Trento perché la situazione nazionale è decisamente peggiore. Questo privilegio però non può accontentarci! Infatti, nonostante apprezzabili cambiamenti in positivo quali (per una maggiore equità sociale) legare il costo dei chilometri percorsi sia al reddito familiare tramite l’Icef sia alla quantità di km fatti cioè in parole povere chi più ha e più consuma più paga, è successo che questo servizio viene praticamente negato, per la prima volta e senza nessun avviso, a tutti coloro che usufruiscono della Legge Provinciale 28 maggio 1998, n. 6 “Interventi a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti o con gravi Disabilità”. La motivazione è che il contributo fornito con la suddetta legge deve sopperire da adesso in poi anche a tutte le necessità di spostamento. Purtroppo con quello che resta di tale importo, e credo che ciò valga anche per tutti i miei “colleghi”, non si riesce neanche lontanamente a coprire i costi di un trasporto qualunque esso sia.

Ma come è la situazione reale?

Eccola: a tutti gli iscritti al servizio “MuoverSi” viene riconosciuto dietro il pagamento di 80 euro un buono di 200 km spendibili durante il 2006. Coloro che non usufruiscono della legge 6/98 possono acquistare ulteriori chilometri al costo agevolato come da tabella predisposta dagli organi competenti (tanto per fare un esempio Icef basso = 0,1471 e 5000 km mi danno un importo di 628 euro mentre un Icef alto = 0,3529 sempre per 5000 km mi danno 2500 euro). Agli altri come me invece tali ulteriori chilometri vengono negati o meglio ci concedono di poter usufruire degli stessi vettori a cui eravamo abituati ma relegando prima la nostra richiesta di viaggio a dopo le prenotazioni degli utenti “normali” e chiedendoci poi una tariffa di 2 euro al km. Facendo due conti e calcolando di potermi muovere come gli anni passati di viaggi al solo scopo terapeutico quindi fisioterapie, visite ecc. posso ipotizzare spostamenti per circa 4500 km annui che comporterebbero una spesa a mio carico di 9.000 euro un po’ troppo per il mio portafoglio.

Ma perché invece di escluderci completamente non si è preso in considerazione di concederci i km che ci servono applicandoci magari l’aliquota più alta? E poi come mai tutto così in fretta prima della fine dell’anno senza nessun preavviso e/o informazione ma anzi lasciandoci tranquillamente andare presso i centri Caaf per la dichiarazione Icef per poi sentirci rispondere che abbiamo diritto a soli 200 km? E i nostri rappresentanti dove erano, dove sono, cosa hanno fatto e cosa hanno intenzione di fare?

E anche sulla carta stampata ultimamente si sono visti solo articoli di tono trionfalistico per il servizio di trasporto “MuoverSi” (servizio di qualità – ricevuta la certificazione Iso 9001) tutto vero e noi siamo i primi a rallegrarci di questo ma le tante disfunzioni che hanno messo in seria crisi numerosi utenti non hanno avuta la stessa risonanza sui media costringendo ognuno a rimediare alle situazioni in modo completamente autonomo magari mettendo in crisi i parenti, gli amici per sopperire alle mancanze altrui.

Come spesso accade siamo ricaduti nella situazione che con una mano si dà ma con l’altra si toglie. E non è finita ancora perché se le cose non cambiano sarò costretto a ipotizzare magari l’acquisto di un auto-furgone adatta al trasporto disabili. Ciò implica ovviamente da una parte un impegno finanziario iniziale piuttosto rilevante in simbiosi con la difficoltà a trovare ogni volta chi ti fa da autista (moglie, parente, amico, badante…non tutte le persone che ti ruotano attorno non hanno niente da fare o sono in grado di garantirti un trasporto adeguato e sicuro) e dall’altra urta contro il fatto che i km percorribili annualmente non sono molti anche perché le uscite sono con il passare degli anni sempre più impegnative per tutti, disabile e accompagnatori, e pertanto vengono automaticamente limitate a quelle essenziali. Ciò mi autorizza qualora decidessi o fossi costretto ad acquistare un veicolo privato a godere delle agevolazioni che fornisce la Provincia ossia contributo in base all’Icef sull’acquisto del veicolo e trasformazione-addattamento del veicolo per il trasporto disabili totalmente a carico della Provincia. E qui rispunta una mano che in questo caso mi ritorna dei soldi.

Ma non era più semplice lasciarci la fruibilità del servizio “MuoverSi”?

Parafrasando una nota pubblicità: il fatto di potersi muovere senza dover elemosinare un passaggio a qualcuno e gestendoselo quasi autonomamente è SENZA PREZZO! Ovviamente non possiamo prendere alla lettera tale affermazione ma sia ben chiaro che noi vogliamo pagare: il giusto e comunque quello che le nostre tasche ci consentono.

E che dire ancora… visto che in questo mondo ormai sta accadendo di tutto a causa del Dio soldo, siano €uro o $, dove la vita umana conta meno di pochi centesimi, dove i ladri operano non più con piccone e badile ma in giacca e cravatta (ovviamente firmate), dove la nostra aria diventa sempre più irrespirabile e non facciamo niente perché è il progresso, quello stesso che è responsabile di averci allungato la vita o invece ci allunga solo la vecchiaia, dove le malattie sono in continuo aumento… nulla speriamo solo che le uniche barriere contro le quali dobbiamo scontrarci siano quelle architettoniche naturali o fatte dall’uomo nel corso della storia o ancora quelle atmosferiche quali neve e pioggia e non anche quelle mentali degli “esseri umani”.

Cordialmente, Giovanni Ferrari – Denno TN

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