Contrordine: W i grassi (quasi)!

Data: 01/06/06

Rivista: giugno 2006

La scienza procede per tentativi e non dà mai nulla per scontato né avalla alcunché soltanto perché la sua validità è evidente di per se stessa.

Di fronte ad una nuova dimostrazione che rende superata quella precedente, essa la rivendica come la propria verità. In altre parole la scienza, continua a produrre nuova conoscenza che fa accantonare quella precedente anche a prezzo di sconvolgere credenze ed abitudini ben consolidate.

È stato così per l’astronomia, dal sistema tolemaico all’universo, per la fisica, dall’atomo ai quark, per l’antropologia, dalla creazione all’evoluzione e via dicendo…

In questi giorni, su scala molto più ridotta, è capitato alla medicina doversi ricredere su uno dei suoi più granitici postulati: a tavola, i cibi ad alto contenuto di grassi vanno ridotti al minimo perchè responsabili di malattie cardiache, cancro alla mammella e al colon-retto o, nei casi più fortunati, di obesità.

Dunque, scoraggiate se non vietate con grave senso di colpa per i reprobi, grigliate con costine e cotiche di maiale sfrigolanti su un letto di braci, fare scarpetta con il pane per tirar su dal piatto “el tonco”, salsicce fritte in burro con rosmarino e alloro, tortellini ripieni di prosciutto ungherese e affogati in abbondante panna, tartine multistrato di lardo e salsa tartara… Per restare alla cucina locale, via “smacafam”, luganeghe e crauti con le scodeghe!

Ebbene, pare ora che tutte le lacrime versate mentre ci rimuovevano da un tavolo addobbato con le leccornie appena elencate, siano state perlomeno sperperate se non addirittura controproducenti, considerato il dolorosissimo torcimento di budella provato.

Una ricerca del Cancer Center di Seattle (USA) mette infatti in dubbio una delle convinzioni mediche più solide degli ultimi decenni ossia che contenere il consumo di grassi sia indispensabile per evitare impatti infausti sulla salute dell’organismo!

Lo studio ha interessato quasi 50 mila donne volontarie, divise in due gruppi uguali, tra i 50 e i 79 anni, tenute sotto controllo per 12 anni in 50 ospedali degli Stati Uniti e con una spesa di 415 milioni di dollari.

Mentre il primo continuava a seguire la sua dieta abituale (con un apporto di grassi pari al 35-38 per cento dell’energia totale assunta con il cibo), il secondo si era impegnato a mangiare 5 porzioni di frutta o verdura al giorno, sei porzioni di cereali e una quota di grassi ridotta (24-29 per cento dell’energia).

Ebbene, dopo averle seguite per otto – dodici anni, i ricercatori hanno constatato che le volontarie di ciascun gruppo continuavano ad ammalarsi in maniera all’incirca uguale, con delle lievi discrepanze attribuibili alla casualità.

Ad esempio, quelle sottoposte a dieta, rispetto a quelle che abbondavano in grassi, hanno mostrato una riduzione dell’incidenza del cancro al seno “statisticamente irrilevante”. Nessun abbassamento del rischio è emerso per quanto riguarda il tumore del colon, anche se a diminuire del 9 per cento sono risultate le donne affette da polipi, possibili precursori del tumore. Benefici minimi anche per le malattie cardiache, con una riduzione di infarti e patologie simili del 3 per cento e l’abbassamento del colesterolo dannoso (LDL) pari al 2,4 per cento.

Dunque, nessuna dimostrazione scientifica che indichi un legame tra grassi da un lato e malattie cardiache e tumori dall’altro!!!

Ammettiamolo: la medicina stavolta ci ha tirato un bel bidone! È come se ci avessero detto: Siete stati su “scherzi a parte”! Già si sono uditi disperati ululati di afflizione, proteste per le tante crudeli privazioni imposteci “per non affaticare il cuore”, le lacrime versate per le promesse estorte di tenere a bada la gola! Tutto da ridere se non fosse tragicamente vero!

Che fare allora? Abbuffarsi alla Ugo Tognazzi? farsi giustizia da sé rigando le carrozzerie delle macchine degli ultimi cinque dietologi che vi hanno rifilato una dieta? travasare il banco delle “delicatesen” del supermercato direttamente nel frigo di casa?

Meglio di no! A parte che già domani mattina un’altra ricerca potrebbe dirci, ancora una volta, che sì, i grassi fanno male, malissimo, che la ricerca “assolvi grassi” è stata condotta in modo fantozziano e che gli americani non fanno testo perché non si dividono tra magri e grassi ma tra obesi e meno obesi, è il caso di seguire il buon senso! Mangiare un po’ di tutto con attenzione, magari mangiare anche poco e posare la forchetta prima di essere troppo sazi, come suggeriscono tutti i dietologi.

Da ricordarsi, infine, del vecchio detto popolare dei nostri nonni “Ogni piccola cena a dormir la mena”!!

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