Sono ormai terminati i grandi esodi estivi. Le scuole sono iniziate ed il caldo generoso degli scorsi mesi ha ormai fatto le valige. Molti, anche se purtroppo non tutti a causa di impegni lavorativi o dei rincari, stanno magari ripensando con un pizzico di nostalgia al dolce relax o divertimento che ha accompagnato le passate ferie lontane dal solito tram tram e dai visi di tutti i giorni. Ma per alcuni l’ilarità richiesta dalla condizione di turista, può essere stata stimolata dalla scoperta di qualche bizzarria locale, che si sia tratto di mete estere o nazionali. Un conflitto di conseguenze a tale proposito può essere caratterizzato dall’affissione di inconsueti quanto originali segnali stradali. A tal proposito, curiosando all’interno di alcuni siti internet e sfogliando alcune riviste ci è stato possibile scorgerne qualcuno sparso per il mondo. Se da una parte essi possono far sorridere, dall’altra possono causare confusione in chi li vede per la prima volta. Ma non esiste una precisa normativa (europea) a proposito di dimensioni, colori e contenuti dei cartelli? Certo. Ma i motivi possono essere molteplici: dall’errore, come l’inversione di lettere nella scritta “stop” trasformandola in “stpo” (Lido di Volano -Fe-) o la loro ilare omissione “lavori in corso. strada dissetata” (Alberga -Sv-), alla semplice non osservanza per meglio indicare o per semplice negligenza (in Francia ad esempio la segnaletica per le autostrade è di colore blu, mentre quella delle strade normali è verde, al contrario del resto d’Europa). E ad Enna che vi è un segnale di obbligo di svoltare ma vengono segnate tutte le direzioni (destra, sinistra e dritto)? Tale cartello non solo non esiste nel codice della strada, ma è pure inutile, almeno all’apparenza… Frequente è l’aggiunta di cartelli a fianco ad altri “veterani”…peccato che a volte il secondo sia in netta contraddizione col primo: a Positano (Sa) infatti è possibile trovare un inizio sosta vietata a fianco ad una fine divieto di parcheggio (cartello tra l’altro caduto in disuso da ormai 8 anni).
Ma, errori di scrittura e di affissione a parte, la segnaletica stradale può essere un buon indicatore di consuetudini locali. Tanto per fare un esempio, ad Amsterdam, è possibile trovare un divieto con il classico omino stilizzato che fa pipì, che stia implicitamente indicare la grande propensione degli olandesi al piacere del bere?… E che dire di Richardson nel Nord Dakota, dove, al posto dei nomi delle vie, sui cartelli vi sono i nomi di chi vi abita? Già. Infatti la piccola località vanta solamente 696 abitanti.
Ne dell’inquietante cartello, corredato da buchi di pallottola, che avverte che gli autostoppisti in zona potrebbero essere dei galeotti in fuga?…Speriamo che ciò non accada poi così spesso! Ma come non citare alcune segnaletiche veramente buffe, ma, attenzione, non prive di significato (?). Tanto per citarne solo alcune, nel bel mezzo della Death Valley (Parco Nazionale al quanto desertico), in California, vi è un cartello di senso unico, che burloni! A Shrevport, in Louisianna, sotto ad un imponente segnale di stop vi è una targhetta che ricorda di annusare le rose. Forse non vi è una grande correlazione tra i due, ma dei nasi sopraffini potrebbero apprezzare. Se vi recate a Savigliano (Cn) è invece possibile trovare un segnale blu di indicazione con la scritta “Apparizione” al posto della località: non si sono ammattiti, semplicemente segnala che in quel punto nel ‘600 è apparsa la Madonna. In Sud Africa ed in Malaysia, invece, la segnalazione di discesa pericolosa è sicuramente efficace, anche se forse un po’ troppo allarmistica: nel classico cartello triangolare di pericolo, vi è ritratto un omino sulla sedia a rotelle che scivola e ad aspettarlo vi è un inquietante alligatore pronto a farsi uno spuntino.
In Germania, sul lago di Costanza, una passerella d’imbarco ai battelli è corredata da un cartello “Nur fur Blinde”, (“Solo per ciechi”): in effetti finisce direttamente nell’acqua!
Molti altri cartelli simili a quelli sopra menzionati sono sparsi per il mondo. Allora occhio alle segnaletiche. Chissà che in mezzo ai tanti distribuiti nelle strade (che alle volte possono innervosire) non ve ne sia qualcuno in grado di strapparvi un sorriso divertito.
Un indicatore della nazione in cui ci si trova può essere rappresentato da cartelli di pericolo raffiguranti animali. Infatti, come da noi viene segnalata la possibilità di imbattersi in mucche e cervi che pascolano o attraversano la carreggiata, all’estero l’attenzione si focalizza su altre specie di fiere: serpenti, rane, papere, tartarughe, pinguini “notturni”, cammelli, canguri, in alcune località balneari le meduse per i nuotatori ed in America, cosa che rallegrerà gli amanti degli animali in generale e dei gatti in particolare, si avverte della possibile presenza di tali felini intenti a giocare e di conseguenza si prega di non disturbarli.
A tale proposito, navigando nel web, ci è stato possibile scovare un fatto curioso e buffo accaduto a Beyton, un paesino del Suffolk, in Inghilterra. Trattasi della misteriosa comparsa di cartelli che avvertono del pericolo di imbattersi in animali esotici, quali cammelli, formichieri giganti, lama volanti e dodo rampanti. Pare che tali segnali siano stati affissi durante la notte. Gli abitanti, con un misto di stupore e divertimento, attribuiscono l’origine di ciò ad un loro paesano che in precedenza aveva affisso un segnale che inducesse gli automobilisti ad avere cautela per la possibile presenza delle sue galline sulla strada. Tra l’ilarità dei suoi abitanti, i cartelli pare siano presenti ormai in tutto il paese.