Dai Palazzi Romani ed Europei, agosto 2001

Autori:Redazione

Data: 01/08/01

Rivista: agosto 2001

Giugno, Bruxelles

Saranno stanziati più fondi per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. Ben 37.000.000 di cittadini europei soffrono di diverse forme di handicap, praticamente un decimo della popolazione dell’Europa dei Quindici. Il loro livello di disoccupazione è tre volte superiore al tasso medio. Per far fronte a questa situazione, il Parlamento europeo, appellandosi al Trattato di Amsterdam, chiede che siano impiegati più fondi comunitari per tradurre in realtà il criterio delle pari opportunità. “Verso un’Europa senza ostacoli per i disabili” è il titolo della risoluzione approvata la scorsa settimana dalla stragrande maggioranza dell’Europarlamento.

Riduzione del carico fiscale e diminuzione dei contributi pensionistici sono la ricetta consigliata ai governi per attenuare il tasso di disoccupazione dei disabili. Gli eurodeputati chiedono che sia lanciato un piano d’azione per facilitare la partecipazione dei disabili alla società dell’informazione e al più ampio numero possibile di programmi comunitari. L’Aula di Strasburgo si è schierata per l’inclusione, nel VI programma quadro europeo sulla Sanità, di una linea di ricerca esclusiva per gli handicap.

Nella risoluzione è dedicato un intero capitolo alla promozione del ruolo delle organizzazioni non governative impegnate nel Terzo settore a cui, secondo l’Europarlamento, dovrebbero essere destinati finanziamenti più significativi. La Commissione europea presenterà una proposta legislativa per un programma d’azione per i disabili da attuare nel 2004, in vista dell’Anno europeo dei disabili previsto nel 2003.

Giugno, Roma

Dal prossimo primo luglio (quindi dal mese scorso per il lettore) aumenteranno in media del 18% rispetto all’attuale prezzo, 403 farmaci: cardiotonici, antibiotici, antiflogistici, vitamine, antivirali, antinfiammatori, ecc. In moltissimi casi si tratta di ben più delle 3 o 6mila lire del precedente ticket. E’ l’ultima novità introdotta da Giuliano Amato poco prima di lasciare per la seconda volta in otto anni la sua poltrona a Palazzo Chigi.

La Finanziaria 2001 di Amato prevedeva infatti la tanto sbandierata abolizione dei ticket sui medicinali: in realtà non esiste ed anzi, in molti casi la situazione peggiora rispetto al ticket.

Questo perché da luglio il Servizio Sanitario Nazionale rimborserà solo il principio attivo di ogni farmaco. Cosa significa? Semplicemente che le medicine dal costo uguale o inferiore al principio attivo stesso saranno gratuite, quelle dal costo superiore dovranno essere integrate per la differenza di tasca propria dall’acquirente.

Un esempio: lo Zovirax. Questo medicinale è composto dal principio attivo aciclovir cui è stato imposto un costo di riferimento di 172.500 lire. Poiché lo Zovirax costa 224.600 lire, le restanti 52.100 lire saranno a carico dell’acquirente. L’aggravio per i cittadini dovrebbe ammontare a circa 500 miliardi all’anno.

Giugno, Roma

Il nuovo governo, alla sua prima riunione, ha annunciato di aver trovato nei conti pubblici un buco da 20 mila miliardi che in qualche modo andrà tappato. Gran parte del buco sarebbe da attribuire alla sanità, specie quella regionale ma il governo assicura che per il momento non ci sarà un intervento strutturale (leggi tagli, ticket, compartecipazioni a spesa, ecc.).

Per tamponare la falla, l’esecutivo si limiterà a rinviare di due mesi la nuova legislazione sull’adeguamento dei prezzi che avrebbe dovuto iniziare dal primo luglio. Solo dopo un approfondito confronto con le regioni sarà varato un provvedimento ad hoc.

Non verranno nemmeno ripristinati i ticket (L. 1000 a medicinale o 2000 a ricetta). Verranno invece dimezzate le multiprescrizioni (da 6 a 3) e congelato l’aumento dei prezzi dei farmaci per sei mesi.

Giugno, Roma

10 regole contro le liste d’attesa nelle strutture sanitarie pubbliche e private.

Umberto Veronesi, ministro nel precedente governo Amato, ha presentato al Presidente della Repubblica le 10 regole d’oro messe a punto da una commissione di esperti, in 4 mesi di lavoro, per eliminare le lungaggini per le analisi e le cure negli ospedali. Regioni e Asl dovranno dar seguito ai suggerimenti messi a punto dalla commissione per eliminare disfunzioni, doppioni ed anche speculazioni al limite del codice penale che sono all’origine delle code.

Giugno, Roma

Il Ministero della Sanità è stato riconosciuto responsabile del contagio di centinaia di emofilici causato da trasfusioni di sangue infetto. Con questa sentenza, ottenuta dopo una lunga battaglia legale, il tribunale di Roma ha condannato il Dicastero della Sanità al risarcimento pieno delle 351 persone contagiate da Aids, epatite B e C in seguito ad apporti di sangue nonché dei familiari di quelle già decedute. La storia inizia nel 1998 quando il tribunale di Roma accoglie il ricorso di 400 persone che si erano viste negare il risarcimento per il contagio subito. Il Dicastero aveva impugnato la sentenza e la Corte d’Appello, lo scorso anno, aveva escluso la responsabilità dello stesso per le infezioni virali contratte prima che fossero acquisite certezze scientifiche nella diagnostica delle infezioni da epatite B e C e da Hiv. Conseguenza immediata: alla maggior parte degli ammalati veniva negato il diritto al risarcimento. Con questa sentenza invece esso viene riconosciuto.

Per gli effetti pratici però si prospettano tempi lunghi: ogni interessato dovrà far causa al ministero stesso per ottenere la quantificazione dei danni subiti.

Il Governo potrebbe accorciare i tempi avanzando una proposta di transazione per un risarcimento immediato.

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