Dai Palazzi Trentini, aprile 2001

Autori:Redazione

Data: 01/04/01

Rivista: aprile 2001

Febbraio

Ai primi del mese la Giunta provinciale ha stabilito nuovi criteri per le case di riposo ed in particolare ha concesso un contributo di 146 miliardi per le spese dell’anno 2001. L’entità del finanziamento per ogni struttura è determinato dal numero di ospiti non autosufficienti calcolato in base ai dati di presenza media nel periodo compreso tra il primo ottobre 1999 ed il 30 settembre 2000.

Questo è un primo passaggio verso la attuazione delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), le nuove strutture di residenza per anziani.

In particolare la delibera prevede l’assunzione di 16 fisioterapisti, 30 infermieri, 47 coordinatori (uno per ogni RSA ), 87 operatori socio assistenziali (OSA).

Dei 146 miliardi messi in preventivo 134 sono per convenzioni per l’assistenza a persone non autosufficienti mentre il rimanente della somma è previsto per spese di cura, assistenza specialistica, trasporti e medici generici.

La delibera definisce per la prima volta i requisiti minimi che una casa di riposo deve avere per essere considerata RSA.

Sono concessi tre anni di tempo per raggiungere i requisiti minimi ma sono previste anche deroghe per situazioni particolari. In tutto i posti in casa di riposo in provincia sono 4.200, ma stando a dichiarazioni del medico provinciale dott. Del Dot, ai ritmi attuali di incremento della popolazione oltre i 65 anni, è prevedibile che nel 2007 serviranno 350 posti in più, posti che già adesso pare difficile trovare.

Marzo

La Giunta provinciale è intenzionata a costruire entro il 2012 un nuovo ospedale nella zona sud di Trento. Sarà una città nella città e comprenderà un parco, alberghi, il ristorante, l’asilo nido, negozi e la foresteria per il personale medico e paramedico.

La struttura ricalcherà esattamente quella progettata dall’architetto Renzo Piano su incarico del Ministero della Sanità e definita dal ministro Veronesi “Ospedale ideale”.

L’intenzione di costruire un nuovo ospedale risale già ad una decina di anni fa ma solo in questi ultimi mesi il progetto ha assunto contorni più definiti.

Una ulteriore accelerazione si è avuta mercoledì 21 marzo quando a Roma sono state presentate le linee fondamentali ideali e generali cui dovranno rifarsi in tutta Italia le nuove costruzioni di cura.

Erano presenti i vertici della sanità trentina, dall’assessore Magnani, al direttore generale Favaretti, al dirigente Paolino oltre che all’assessore provinciale all’urbanistica Grisenti.

La novità è data dalla divisione in due blocchi della struttura: da una parte le alte tecnologie per gli interventi chirurgici ed i ricoveri ad alto grado di assistenza, dall’altro la residenza per le degenze postoperatorie dove sarà garantito ai pazienti un trattamento di tipo alberghiero.

I malati resteranno nel primo reparto esclusivamente per il tempo indispensabile dopodiché verranno trasferiti nell’altro settore dove resteranno in osservazione fino alle dimissioni.

Qui potranno ricevere le visite di familiari ed amici senza limitazioni di orario.

Le caratteristiche principali della struttura sono: 80% delle camere ad un posto per un totale di 650 contro di 950 del vecchio Santa Chiara. Costo previsto attorno ai 600 miliardi di oggi. Non ci resta che aspettare il 2012!

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