Provincia, ottobre
Presto disponibili per i disabili 300 posto di lavoro. Entro il marzo 2002 sarà garantito l’inserimento lavorativo a 300 soggetti disabili. Lo ha riferito l’assessore al lavoro Remo Andreolli parlando degli strumenti di collocamento mirato che renderanno operativa la legge nazionale 68 del ’99.
Seicento colloqui saranno effettuati nei prossimi tre mesi per garantire un posto di lavoro agli 826 disabili che si sono iscritti entro il 31 ottobre dello scorso anno alle liste predisposte dai Centri per l’Impiego, (ex uffici del collocamento) e che presentano un grado di invalidità compreso tra il 46 e il 100%.
Tutto questo sarà reso possibile grazie allo strumento della convenzione messo in campo proprio ieri dalla commissione provinciale per l’impiego che prevede la concessione di sgravi contributivi a quelle aziende che attiveranno un progetto di integrazione lavorativa mirato alle proprie necessità e adattato alle potenzialità del soggetto disabile. Per rendere operativi i principi della nuova legge è stato costruito un modello articolato in tre fasi. La prima è quella dell’iscrizione dei soggetti disabili negli elenchi dei Centri per l’Impiego, iscrizione che avviene in base al grado di invalidità (la minima è del 46%). Segue la seconda fase, quella dell’accertamento delle capacità del soggetto che viene effettuata dalla commissione sanitaria integrata attraverso una diagnosi funzionale ed infine, terza fase, la fase dell’incrocio delle potenzialità dei soggetti con le necessità effettive dell’azienda interessata.
La legge 68 del ’99 rivoluziona completamente le modalità e le procedure di assunzione dei soggetti disabili in quanto la precedente normativa, quella del collocamento obbligatorio (legge 482), mirava ad inserire la persona in un ambito lavorativo senza verificarne le reali capacità. Una posizione che ha dimostrato la sua inefficacia. Ha dichiarato Andreolli: A partire da oggi offriamo una grande opportunità alle persone disabili e lo facciamo, questa è la cosa importante, con la condivisione delle aziende senza nessun tipo di imposizione.
Per quanto riguarda il comparto del lavoro questa sarà la priorità principale da oggi al prossimo anno. Questo ha spiegato l’assessore nell’incontro svoltosi il passato 3 ottobre presso il palazzo della regione, incontro cui hanno partecipato Paolo Spagni dirigente del Dipartimento Industria, Artigianato e Lavoro della Provincia e Rita Dalla Torre dirigente dell’agenzia del lavoro.
Provincia, ottobre
L’assessore alla sanità provinciale Magnani ha promesso che presto sarà varata l’assicurazione per i non autosufficienti. In collaborazione con la Provincia di Bolzano si sta infatti lavorando all’istituzione di un fondo obbligatorio per le persone non autosufficienti in modo da garantire una certa sicurezza al loro futuro. La parte più sostanziosa del fondo sarà a carico delle casse regionali.
Provincia, novembre
Il presidente del consiglio provinciale Cristofolini ha ricevuto dalle mani dei promotori centinaia di firme in calce ad una petizione promossa a Rovereto. In essa si chiede alla provincia di sostenere l’attività di Emergency, l’organizzazione umanitaria non governativa fondata dal chirurgo italiano Gino Strada attualmente operante in Afghanistan.
Il presidente si è impegnata ad attivare tutti i meccanismi politici ed istituzionali in grado di dare risposte tempestive e positive alla richiesta. Quasi contemporaneamente la giunta provinciale di Bolzano ha approvato uno stanziamento straordinario di circa 100 milioni per venire incontro alla popolazione afgana colpita dalla guerra. Due le associazioni beneficiate: medici senza frontiera ed una organizzazione non governativa locale, l’Hawka. Con i soldi sarà possibile acquistare i medicinali, alimenti e tende.
Comune di Trento, novembre
L’assessore alle politiche sociali Letizia DeTorre era stata accusata dal presidente dell’ANFFAS di aver trascurato l’handicap nella stesura del piano sociale.
Precisa l’accusa: Assenza di un capitolo dedicato al handicap psichico, mancanza di qualsiasi pensiero sulle famiglie con figli o parenti portatori di handicap psichico, nessun cenno sui giovani portatori di handicap, perplessità sul funzionamento dei buoni assistenza dati alle persone in difficoltà da spendere per l’acquisto di determinati servizi.
Accuse pesanti cui l’assessore ha prontamente risposto affermando che: il piano sociale non prevede un capitolo dedicato esclusivamente al handicap né si rivolge alle singole categorie. Il piano guarda alle fasi della vita e pone il tema del sostegno alle famiglie: non vengono configurati servizi standard bensì servizi flessibili sulla persona e sulla famiglia.
Ciò significa che se decidiamo di attrezzare un centro musicale esso dovrà essere a disposizione di tutti i ragazzi, disabili compresi.
Nel piano non abbiamo voluto pensare appositamente alle persone per categorie di malati: l’attenzione è all’integrazione e il pensiero è rivolto alle famiglia e tutti i suoi componenti.