Dai Palazzi Trentini, giugno 2001

Autori:Redazione

Data: 01/06/01

Rivista: giugno 2001

Maggio

Il Consiglio dei ministri in una delle ultime deliberazioni prima delle elezioni ha approvato alcune norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino Alto Adige.

Una di queste molto importante riguarda la possibilità di istituire dei contributi, anche obbligatori, a carico dei cittadini residenti nei territori delle due province destinati alla costituzione di fondi assicurativi con finalità assistenziali diretti a garantire l’erogazione di specifiche prestazioni sanitarie e socio assistenziali ai cittadini. La norma prevede anche chi sia una legge provinciale a disciplinare le modalità di accertamento e riscossione dei contributi.

In altri termini, verrà istituita un’assicurazione per i non autosufficienti a carico di tutti i cittadini sulla base del loro reddito. La condizione di non autosufficienza è indipendente dalla sua causa e pertanto il provvedimento riguarderà qualsiasi persona con handicap, si tratti di un soggetto affetto patologia oppure delle conseguenze di un trauma o di un anziano che abbia perduto la propria autonomia per l’età.

Se la norma passerà, le due Province provvederanno a redigere le rispettive leggi e questo avverrà se e solo lo Stato garantirà la deducibilità fiscale dei contributi versati in modo da non trasformare l’assicurazione obbligatoria in una tassa mascherata.

Maggio

Il 14 luglio 2000, la Provincia aveva emesso una legge, la numero 9, che prevedeva il divieto di fumare in tutti i ristoranti con la possibilità di farlo in eventuali sale riservate che, non potranno in ogni caso superare il 50% della superficie complessiva del locale. Tra l’approvare una legge e il metterla in atto ci sono i tempi tecnici per predisporre il regolamento di attuazione: in questo caso c’è voluto praticamente un anno, ma tra un mese dovrebbe entrare in vigore. Cosa prevede il regolamento messo a punto dai tecnici provinciali in 50 pagine?

Il divieto di fumare interesserà tutti i bar e ristoranti che non sono o saranno dotati di una saletta fumatori, saletta che in nessun caso potrà essere più grande della parte riservata ai non fumatori.

Nessuno ha sollevato particolari obiezioni contro questa legge, pare addirittura che ben 85 su cento aderenti alla Confesercenti si sia dichiarata favorevole all’estensione del divieto a tutti i locali pubblici per evitare discriminazioni: la legge infatti prevede al momento il divieto nei bar dove si somministrano anche alimenti, toast, panini, pizzette, ecc., mentre lo ammette negli altri dove si beve soltanto. Per un motivo di cultura e di incentivazione alla lotta contro fumo sarebbe il caso di impedirlo ovunque. Naturalmente in Italia fumano 14 milioni di persone e non sarà tanto facile stringergli di colpo in un cantuccio.

Gli è esercenti chiedono pertanto ho un contributo per installare attrezzature (aspiratori) o realizzare sale apposite o crediti d’imposta per chi effettua lavori. Quanto al rispetto della legge, toccherà agli esercenti invitare i trasgressori a rispettarla.

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