L’Alzheimer è una malattia tremenda, dolorosa, ma allo stesso tempo è un’emozione grande vivere assieme all’altro proprio queste fatiche per questo, il teatro, un canale non convenzionale ma immediato, autentico e di ampio impatto sociale, è il mezzo che l’attrice teatrale e conduttrice televisiva Daniela Poggi ha utilizzato per raccontare in maniera più soft ma comunque toccante la malattia della madre con un monologo dal titolo “Io madre di mia madre”.
Daniela Poggi è la persona giusta, capace di trasmettere la fatica e la speranza, il dolore e il bisogno di “presenza”, che l’ammalato e i familiari sperimentano perché ha vissuto sulla sua pelle la malattia attraverso il suo rapporto diretto con la madre e con la sua malattia. Quindi questo vissuto, la presenza di questa malattia, l’Alzheimer, che imperava nella sua vita sia dentro casa che esternamente l’ha costretta ad una grande presa di coscienza.
La Poggi come tanti figli, per amore è diventata la madre di sua madre una situazione per così dire anormale perché nella vita si è figli e genitori dei propri figli ma l’essere genitori dei propri genitori se pur naturale nella logica del tempo passa sempre inosservato.
Una telefonata è alla base del monologo. Il dramma dei ricordi che non ci sono più e del gioco delle parti costituiscono lo spettacolo quasi autobiografico di Daniela Poggi.
Una madre che è madre, prima; figlia di sua figlia, poi. Una sorta di ritorno alle origini, uno scambio di ruoli spesso tanto naturale ma al tempo stesso tanto doloroso. I ricordi, tra passato e presente, sono accompagnati dalle note del pianoforte e del violoncello di Giovanna Famulari e la chitarra di Massimo De Lorenzi. Le musiche sono quelle di Bach, Satie, Puccini, Vivaldi, Debussy e pezzi composti da Massimo de Lorenzi. Giovanna Famulari ha il compito di intonare alcuni brani come Autum leave e l’Ave Maria di Caccini.
Lo spettacolo di Daniela Poggi, che si chiude tra le note di una dolcissima ninna nanna è, però, più di tutto un inno alla vita, all’amore. L’amore e la dedizione di una figlia per la madre che chiude per poi riaprire il ciclo di vita in un continuo alternarsi di ruoli che ci vede madri, poi figlie poi…madri delle nostre madri.
Ma ci sono anche altri anziani, quelli che, nel momento del distacco dalla vita, della degenerazione del corpo sono abbandonati al loro destino, chiusi in ricoveri, “sopportati” e la consapevolezza della loro tragedia emerge vivamente dall’amore che traspare in questo rapporto “figlia-madre” e “madre-figlia”.
La commedia ha avuto grande successo ed è stata, quindi, riproposta al pubblico teatrale più volte.
La Poggi ha partecipato l’8 maggio 2011 alla trasmissione “Speciale Tg1 sull’Alzheimer” per portare la sua personale esperienza. Durante questa puntata la Poggi ha recitato due spezzoni della sua commedia.