Debutterà il 28 aprile la Nazionale Italiana sicurezza sul lavoro

Domenica 28 aprile sarà la “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro” e noi di Prodigio abbiamo deciso di celebrarla con Matteo Mondini, fondatore e capitano della Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro.

Matteo, raccontaci di te…

La mia è una storia come tante. Sono cresciuto nel Brianzolo e dopo aver finito gli studi sono entrato in società nell’azienda di famiglia, che produce e posa serramenti e porte blindate.

Fino al 22 ottobre 2010, quando tutto è cambiato.

Esatto, avevo ventotto anni ed ero andato a convivere da poco con la mia fidanzata, Alice. Mi sentivo felice e come tutte le mattine ero andato in cantiere. Purtroppo, però, in quel negozio in fase di ristrutturazione non erano state rispettate le norme per la sicurezza sul lavoro. Nello specifico, mancava il salvavita e così sono rimasto folgorato.

Questo è stato l’inizio per te di un vero e proprio calvario, conclusosi nel 2017 dopo trentaquattro interventi chirurgici, l’amputazione del braccio destro e l’innesto di un pacemaker cardiaco. Qual è stato il sentimento che più ti ha accompagnato in questo percorso?

Ero arrabbiato, stressato per il dolore, per la trafila giudiziaria e per non aver potuto realizzare il mio sogno, ovvero portare avanti l’azienda di famiglia. Poi, però, grazie soprattutto alla mia fidanzata – che nel frattempo è diventata mia moglie e la mamma dei miei due bambini – ho capito che dovevo trasformare la frustrazione in qualcosa di propositivo per gli altri.

E così ti sei iscritto a facebook…

Sì, e ho raccontato la mia esperienza in un video che ha avuto più di centomila visualizzazioni. Posso dire che, grazie ai social, ho iniziato a farmi conoscere e a portare la mia testimonianza nelle aziende e soprattutto nelle scuole, per arrivare ai giovani che si accingono a entrare nel mondo del lavoro.

Un progetto di sensibilizzazione che ora si compone anche di una webserie, prodotta in collaborazione con il tecnico per la prevenzione della sicurezza sul lavoro Giancarlo Restivo, e persino di una nazionale calcistica unica al mondo nel suo genere. Ci spieghi di che cosa si tratta?

Si tratta di Safety Players, la Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro. Nel nostro Paese poche cose uniscono le persone come il calcio, perciò abbiamo pensato di sfruttare la forza aggregante di questo sport per fare prevenzione sui temi della sicurezza del lavoro.

Il 24 febbraio a Milano avete fatto le selezioni per entrare in squadra. Come è andata?

Mi sono commosso nel vedere chi, per partecipare, aveva addirittura preso un aereo dalla Sicilia o da Taranto.

Quanti siete ora?

Una cinquantina. Scenderemo in campo per la prima volta domenica 28 aprile, a Monza, in un quadrangolare con la Nazionale Italiana Vigili del Fuoco, la squadra dei Medici di Monte Brianza e quella del comune di Monza. Il nostro obiettivo è fare squadra con le istituzioni, perché quella contro gli infortuni sul lavoro è una partita che assolutamente non possiamo perdere.

Quando verrete a giocare in Trentino?

A breve. Infatti, ci stiamo mettendo d’accordo con la squadra dell’Ordine degli Ingegneri per organizzare una partita!

 

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