Discalculia

Data: 01/10/19

Rivista: ottobre 2019

Categoria:Sport e salute

Con settembre è ricominciata la scuola. Tra i tanti temi che si potrebbero toccare, pare utile tornare sui disturbi specifici dell’apprendimento, dal momento che, stando all’ultima indagine dell’Ufficio Statistica e Studi del MIUR (riguardante l’anno scolastico 2017/18), sono in costante aumento i casi certificati di studenti con problemi nella lettura, nella scrittura e nei calcoli, ovvero colpiti da dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. In questa sede, pur nella necessaria sintesi, punteremo il focus su quest’ultima, tra le citate tipologie di DSA probabilmente la meno conosciuta. 

Che cos’è. Per discalculia si intende una difficoltà specifica per l’apprendimento del sistema dei numeri (come scriverli, come leggerli, identificare i rapporti tra le cifre) e l’elaborazione dei calcoli di base (tabelline, addizioni, sottrazioni, divisioni, moltiplicazioni). Una sorta di cecità numerica, il che non pregiudica risultati magari ottimi in altre materie. Questo in assenza di altri problemi neurologici, e nonostante un’istruzione e un’intelligenza nella norma. I soggetti affetti da questo disturbo apprendono e memorizzano le procedure aritmetiche senza però capirne la logica ed essere in grado di replicarle. 

Sintomi. Spie tipiche della discalculia sono la difficoltà nel compiere un conto alla rovescia, nel ricordare i numeri e capirne il senso, la lentezza nei calcoli, la scarsa capacità di effettuare stime, l’evitamento di attività legate alla matematica. Il disturbo tende a diventare più evidente con il procedere degli anni: sarebbe utile soffermarsi sui segnali che possono presentarsi in età prescolare, durante la scuola primaria e poi secondaria, ma per questo rimandiamo ad articoli più ampi

Cause. I ricercatori sostengono si possa trattare di un deficit derivante da fattori ereditari, ambientali, da un diverso sviluppo delle parti del cervello o da lesioni cerebrali. 

Comorbità. È probabile che la discalculia si manifesti insieme ad altre patologie, quali dislessia, ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività), ansia e diverse malattie genetiche. 

Diagnosi e terapia. Quando il bambino mostra per lungo tempo problemi con la matematica, è buona norma sottoporlo ad un’indagine diagnostica. La prassi può partire con una visita dal pediatra che possa indirizzare ad uno specialista, il quale emette la diagnosi e fa eseguire al bambino esercizi volti a migliorare le sue competenze e ripristinare in lui autostima, buon umore e abilità sociali. 

 

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