Assessore Rossi, siamo a metà legislatura, come sta andando l’attuazione della LP 13 del 2007 in materia di politiche sociali anche alla luce delle nuove Comunità di Valle?
Abbiamo individuato e definito i livelli essenziali in modo da garantire una risposta efficente ai bisogni dei cittadini; in questo senso si è cercato di porre l’attenzione sia ad una certa omogeneità degli interventi sul territorio provinciale, al fine di garantire equità di trattamento alle persone, sia alla possibilità di personalizzare gli interventi per garantire risposte adatte ai bisogni individuali e complessi.
Le Comunità di Valle stanno costruendo il loro piano sociale, per rispondere al meglio ai bisogni esistenti ed emergenti sul proprio territorio…
Sì, abbiamo dato alle Comunità delle linee guida per la costruzione dei piani sociali di comunità, che naturalmente devono essere elaborati in coerenza con il Piano sociale provinciale, in una dinamica di interazione e aggiornamento reciproco, anche grazie al continuo lavoro dei tavoli territoriali che hanno il compito di individuare ed elaborare le esigenze del proprio territorio.
Naturalmente le Comunità dovranno trovare anche nuove forme di comunicazione ai cittadini per favorire la conoscenza dei servizi e degli interventi a loro disposizione.
La persona che ha i requisiti assistenziali, avrà in concreto la facoltà di scegliere i soggetti accreditati ad erogare il servizio e quali sono le garanzie di tutela per l’utente?
La facoltà per il beneficiario di scegliere il soggetto erogatore del servizio è uno dei principi ispiratori delle politiche sociali provinciali e delle linee metodologiche adottate dalla LP 13/07 che all’art. 2, comma 2, lettera e) sottolinea che ciò avviene “compatibilmente con i contenuti della programmazione e con l’efficiente organizzazione dei servizi”. Alla persona in possesso dei requisiti assistenziali è riconosciuto il diritto alla valutazione unitaria dello stato di bisogno unitamente al diritto ad una risposta unitaria. Ciascuna situazione viene seguita col metodo della progettualità tecnico-professionale sia nell’analisi dei bisogni che nella predisposizione e realizzazione degli interventi socio-assistenziali. Il progetto individualizzato va infatti condiviso, oltre che con le diverse professionalità interessate, anche con l’assistito e la sua famiglia di riferimento e riporta la valutazione del bisogno, i risultati attesi, gli interventi necessari al soddisfacimento dei bisogni assistenziali; le risorse messe a disposizione dal settore sociale e quelle messe a disposizione dalla famiglia e da eventuali altri soggetti coinvolti. Spesso, proprio per sottolineare la forte condivisione tra le parti, esse sottoscrivono gli impegni presi per addivenire alla realizzazione del progetto stesso.
Il progetto individualizzato definisce quindi il percorso più idoneo a rimuovere lo stato di bisogno ed assicura l’accesso informato e la fruizione appropriata e condivisa degli interventi da realizzare in modo integrato e coordinato con gli interventi di altri comparti al fine di assicurare una risposta unitaria e globale ai bisogni della persona.
Nel mansionario dell’assistenza domiciliare, come previsto dalla convenzione tra P.A.T. ed Enti Gestori, non è contemplata la possibilità di fornire determinate prestazioni para-sanitarie come ad esempio somministrazione farmaci, misurazioni della glicemia e della pressione arteriosa ecc…; in che termini si è pensato di ovviare a questa carenza?
È vero che l’assistente domiciliare non fornisce prestazioni afferenti alla sfera sanitaria come ad esempio somministrazione farmaci, misurazioni della glicemia e della pressione arteriosa ecc., supportando invece il complesso delle prestazioni di natura socio-assistenziale che rispondono all’esigenza primaria di consentire alle persone che necessitano di sostegno per conservare la propria autonomia di vita di permanere nel rispettivo ambiente di riferimento in maniera sufficientemente tutelata.
Le prestazioni sanitarie, curative e riabilitative vengono peraltro assicurate dai competenti servizi e realizzate in forma integrata.
In questa prospettiva sarebbe possibile usufruire di figure professionali come gli Operatori Socio-Sanitari (O.S.S.), che per altro, già svolgono tali mansioni in strutture specializzate (Ospedale, Residenze Socio Assistenziale) ?
Gli Operatori Socio-Sanitari (O.S.S.) svolgono analoghe mansioni in strutture sanitarie e socio-sanitarie, ma sempre con la garanzia di un coordinamento medico/infermieristico. Nel SAD il coordinamento tecnico è garantito da una figura professionale non afferente all’area sanitaria (l’assistente sociale) e quindi priva di competenze specifiche in tal senso.
Sappiamo che state lavorando anche su altri argomenti molto importanti. Ci può spiegare?
È in corso di definizione il piano sociale provinciale, volto ad individuare il fabbisogno territoriale, gli obiettivi, le priorità e le strategie più opportune; attualmente è stato definito l’indice del piano e sono in fase di elaborazione gli obiettivi generali e specifici della Provincia. Si sta inoltre effettuando un’analisi delle caratteristiche geografiche, demografiche e socio-economiche del territorio e si sta, nel contempo, definendo una fotografia dei servizi e delle prestazioni erogate sul territorio, distinguendo tra servizi di livello provinciale e servizi di livello locale di competenza delle Comunità.
È inoltre in fase di adozione l’atto di nomina del Nucleo di valutazione provinciale che avrà il compito di provvedere alla valutazione del sistema delle politiche sociali ai fini della predisposizione del piano sociale provinciale, sia per quanto riguarda i servizi erogati ed i loro costi, sia per la definizione delle strategie degli interventi da inserire nel piano futuro.
Infine stiamo lavorando al regolamento che disciplina il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento ai servizi socio-assistenziali; le modalità di accreditamento provinciale per l’affidamento dei servizi socio-assistenziali; la vigilanza dei servizi autorizzati e dei soggetti accreditati; le modalità di affidamento dei servizi.
Ringraziamo l’assessore Rossi della sua disponibilità; prossimamente ci aggiornerà con ulteriori dettagli sull’evolversi di questi nuovi scenari.