Tra i banchi di scuola ci sono sempre stati lo studente modello e lo studente carente di “vocazione per la scuola”, a cui spesso purtroppo viene affibbiata l’etichetta del “pigro”, “asino” o “ignorante”, con gravi conseguenze per la sua autostima, che viene sotterrata. Ciò accade a volte senza neanche pensare che lo studente in questione possa avere qualche DSA (Disturbo Specifi co dell’Apprendimento). Si tratta di studenti “speciali”, che hanno bisogno di più tempo per imparare, ma allo stesso tempo sviluppano capacità particolari, uniche di chi soffre questo tipo di disturbi. I DSA si possono identificare a seconda della difficoltà specifi ca che si presenta.
Le categorie sono:
Dislessia, disturbo legato alla lettura;
Disortografia, disturbo legato alla scrittura;
Disgrafia, disturbo legato alla grafia;
Discalculia, disturbo legato ai numeri e ai calcoli
I segnali che aiutano ad individuare questi disturbi sono:
Difficoltà nella letto-scrittura e/o nei numeri e nel calcolo;
Difficoltà fonologica (ordine, posizione e articolazione del suono di una parola);
Lentezza all’automatizzazione di diverse abilità;
Difficoltà di coordinazione, di motricità oppure di organizzazione e di acquisizione delle sequenze temporali (ore, giorni, stagioni, ecc.)
Questi disturbi si possono manifestare insieme a dei fattori emotivi e comportamentali che se trascurati possono creare rischi per il benessere psicologico dell’individuo. Quindi la pronta individuazione del deficit è un buon punto di partenza, ancora meglio se avviene nei primi anni di scuola, perché consentirà di creare tempestivamente un metodo di studio specifico ed efficace così da garantire una corretta istruzione. Il quadro delineato dagli esperti durante il convegno “Strategie educative per i Diversi stili di Apprendimento”, tenutosi a Milano, rivela che nelle aule italiane ben 350 mila alunni -cioè oltre il 3% della popolazione scolastica- hanno un Disturbo Specifi co dell’Apprendimento.
In Trentino si conoscono circa 1700 casi di studenti che soffrono di questi disturbi.