Anniversari, commemorazioni e ricorrenze sono un segno inesorabile del tempo che passa e quindi c’è sempre del rimpianto nel partecipare a queste celebrazioni. Ma… ma se a compiere gli anni è un giornale in cui un gruppo di persone ha investito tempo, impegno e voglia di raccontare dall’interno il mondo del “disagio”, che meglio se non augurargli un numero esagerato di celebrazioni? Avrete capito, cari lettori, che stiamo parlando dei due anni di pro.di.gio. e che praticamente ci stiamo facendo gli auguri da noi!
Accettiamo ben volentieri anche i vostri perché in noi c’è soddisfazione per “esserci” ancora a due anni da quel primo giornale assemblato in redazione senza ben sapere quale avrebbe potuto essere la sua collocazione editoriale. Molte le pacche sulle spalle ricevute, gli incoraggiamenti, i suggerimenti ma assomigliavano tutti più ad un “armiamoci e partite” che al convinto varo di una nave destinata a lunga navigazione.
Invece resistiamo: il piccolo cresce e cammina sulle sue gambette, trova regolare spazio nelle locandine dei quotidiani, ogni tanto piazza dei colpetti, interviste a Dellai e Pacher, davvero micidiali per una concorrenza che tanto chiacchiera e poco conclude. Qualcuno ha mostrato una meravigliata invidia per la sua floridezza culturale, per la varietà dei suoi contenuti e per il numero di contatti sul sito ma noi non ne abbiamo a male… anzi.
Naturalmente i problemi non sono mancati, qualche perdita non messa in conto, qualche contrattino pubblicitario smarritosi per strada, qualche ottimo redattore (uno!) partito per i mari del sud che non aveva alcuna voglia di tornare sui monti ma nel complesso il giornale ha continuato la sua marcia nel rispetto dei suoi impegni: quello con i lettori e quello con gli inserzionisti.
Un check up del giornale darebbe questo responso: 1.000 copie di tiratura, un centinaio di abbonamenti, un totale di circa 300 pezzi pubblicati per 150 pagine, una ventina di collaboratori a vario titolo, un buon gradimento per i temi trattati, qualche complimento da addetti del settore, una fila di e-mail in redazione con richiesta di integrazioni e precisazioni su articoli e suggerimenti. Anche il sito Internet [www.prodigio.it] messo in rete per raggiungere il maggior numero possibile di lettori si avvicina ai due anni. Contiene, accanto ad altre “utilities” centinaia di link con pagine web in tema con gli argomenti trattati da pro.di.gio. e l’archivio di tutti i numeri usciti.
Dopo una partenza lenta, ma non poteva non essere così, i collegamenti giornalieri si sono stabilizzati attorno ai novanta: davvero tanti per un bimestrale di nicchia come questo! Nelle pagine interne lo stesso Carlo ci illustrerà l’andamento dei contatti con alcuni divertenti retroscena sul come gli internauti arrivino al sito.
Anche economicamente, la situazione è OK: abbiamo un piccolo attivo di bilancio sufficiente a farci guardare avanti con la certezza di andare in stampa anche tra due numeri… credete… non è poco! Certo, se mai non sapeste dove gettar via i vostri soldi potete usare la nostra sede di via Zara come discarica! Intendevamo soltanto affermare che il giornale campa del suo e non (come qualcuno della “concorrenza invidiosa”di cui sopra) per grazia ricevuta là “dove si puote ciò che si vuole”! Stiamo esagerando nei toni? Forse si per cui adesso sarà opportuno che “affettiamo” un po’ di modestia!
Parliamo allora del rinnovo delle cariche de “Associazione Prodigio”, l’editrice del giornale. Il nostro reporter ambulante Pino, è stato riconfermato presidente: ha garantito il massimo impegno per i prossimi tre anni a diffondere le tematiche portanti dell’Associazione e rafforzarla sotto ogni profilo. L’armonia del gruppo è stata confermata dall’unanimità registrata in ogni votazione. Che ne dite… continuiamo così?
Ma adesso spazio ad una breve presentazione del primo numero del terzo anno di vita, il dodicesimo della serie. Dopo la consueta pagina per così dire burocratica sulle decisioni prese nei palazzi ufficiali (siamo passati da quelli solo trentini dei primi numeri a quelli dell’ONU degli ultimi!), passeremo alla puntata finale della nostra piccola e acida campagna antifumo: non potete immaginare quante e-mail ci sono giunte da fumatori in cerca di aiuto per smettere ed una perfino da due amiche che chiedono consigli su come convincere le loro madri a non attaccarsi ad una sigaretta ogni 5 minuti.
Seguiranno informazioni per studenti con difficoltà motorie e funzionali alle prese con gli imminenti esami per passare da un corso di studi all’altro. Il ministero dell’Istruzione ha dettato i criteri cui le scuole dovranno attenersi nel predisporre le prove e le modalità d’esame.
Poiché non abbiamo dubbi sulla preparazione scolastica dei nostri studenti e diamo per scontata la loro trionfale promozione, abbiamo predisposto per le loro sudate vacanze un piccolo vademecum sulle compagnie di trasporto “giuste” e sulle opportunità di viaggio offerte. I due pezzi sono accompagnati da una divertente appendice che potrà servire da ripasso di fisica.
Ci saranno poi gli interventi di due esperti, uno in tema di autismo e l’altro sulle carceri. Seguirà la nuova classificazione del handicap proposta dall’OMS: l’accento centrato fin qui sul “handicap” (la patologia come causa dell’inabilità) viene accantonato e sostituito dal “disabile o portatore di handicap” (cioè il soggetto affetto dalla patologia con le sue capacità).
Il giornale è completato poi da altri pezzi tra cui una poesia scritta dal nostro inappuntabile fotografo ufficiale, Antonio, la posta, questa volta ricca quanto non mai e la recensione di un libro dato alle stampe da una donna anoressica all’uscita del tunnel della sua malattia. Ha voluto testimoniare ad altre ragazze alle prese con lo stesso problema la possibilità di farcela.
In chiusura, come sempre, la rassegna stampa piena di notizie spigolate qui e là dalla stampa locale, nazionale ed addirittura internazionale. Buona lettura.