Doppia intervista, Pd vs. Pdl

Autori:Redazione

Data: 01/04/09

Rivista: aprile 2009

Per questo numero abbiamo voluto intervistare due deputati disabili, l’on. Ileana Argentin e l’on. Gianfranco Paglia, i quali appartengono, a testimonianza della nostra imparzialità, la prima al Pd e il secondo al Pdl. Entrambi si sono gentilmente resi disponibili a rispondere alle nostre domande.
Questo articolo non ha solo lo scopo di mettere a confronto due realtà politiche ma vuole evidenziare il grande attivismo di queste due personalità nonostante il loro non indifferente disagio fisico, analizzando anche la situazione attuale in Italia e le prospettive future nei confronti dell’handicap. A proposito di questo non faremo nessun commento ma lasciamo al lettore libera interpretazione delle risposte.
Prima di ogni intervista in vi proponiamo una breve introduzione biografica per conoscere meglio gli intervistati.

On. Ileana Argentin (Pd)

Nata a Roma e laureata in Scienze Politiche e Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza. Affetta da amiotrofia spinale opera da subito nell’associazionismo e nel volontariato; fonda l’Associazione Rete Sociale con lo scopo di apportare idee e proposte all’interno del Partito Democratico sui temi del sociale prima di essere eletta deputato nel 2008; ha scritto anche un libro “Che bel viso… peccato” edito da Donzelli Editore. Sul suo sito (www.ileanaargentin.it) potete trovare la rubrica dell’Handicap che presenta tutte le sue proposte in merito alla disabilità.

Onorevole, quali sono le Sue linee politiche a favore delle persone disabili? Nello specifico di cosa si sta occupando?

La mia linea politica è in assoluto quella di garantire pari opportunità e diritti a tutti i cittadini disabili. Per quanto riguarda lo specifico mi sto occupando del prepensionamento dei genitori dei ragazzi con deficit gravi, dell’inserimento al lavoro con la rivisitazione della legge 68 per il collocamento mirato, che necessita, a mio avviso, di sanzioni civili più alte e penali.

Sappiamo purtroppo della presenza ancora alta di barriere architettoniche soprattutto al centro e al sud. Come crede si possa migliorare l’accessibilità in Italia?

Rispettando maggiormente, da parte dei tecnici e dei funzionari pubblici, la normativa del D.P.R. 503/96 e inoltre con l’eliminazione e la sensibilizzazione sulle barriere culturali prima che su quelle architettoniche. Anche su questo problema ho presentato, in modo trasversale con il centro destra, una norma per far divenire le sanzioni, sul mancato adempimento delle leggi sulle barriere architettoniche, penali. Inoltre sono prima firmataria di una proposta di legge per far inserire nelle scuole superiori e nelle università, corsi ed esami che istruiscano i futuri architetti, geometri ed ingegneri, a progettare “per tutti”.

Ci sono e ci saranno risorse a favore dei “progetti di vita indipendente” e “dopo di noi”?

Il governo di centro destra ha tagliato il 30% circa, rispetto al bilancio precedente, su tutti i temi della disabilità e alcuni capitoli li “definanzia” completamente, tra questi il “Dopo di noi”.

Trova difficoltà nella Sua attività di parlamentare per quanto concerne l’accessibilità? Sono presenti ad esempio barriere architettoniche a Montecitorio?

Le barriere architettoniche sono state eliminate, la mia presenza in parlamento, almeno a questo, è servita. Tutto è ok!

Quali pensa che siano i più grandi ostacoli e pregiudizi nei confronti dei diversamente abili che la nostra società deve ancora superare?

Che siamo pochi e tutti uguali nella nostra diversità, la gente non pensa che ognuno di noi (diversamente abili) ha una sua testa, una sua famiglia e fa elle sue scelte. Il problema vero è che pensano che siamo una “specie” e non delle persone.

On. Gianfranco Paglia (Pdl)

Nato a Sesto San Giovanni nel 1970, sottotenente paracadutista ha partecipato alla missione UNOSOM II in Somalia. Nella battaglia del pastificio (Mogadiscio, 2 luglio 1993) è stato gravemente ferito e ha perso l’uso delle gambe. Per il suo comportamento ha ricevuto la medaglia d’oro al valor militare. Nonostante l’invalidità ha continuato a prestare servizio nell’Esercito;
Nel 2008 si è presentato alle elezioni politiche per la Camera dei deputati nel collegio Campania 1, risultando eletto per il Popolo della Libertà. È membro della commissione Difesa.
La sua storia ha ispirato la fiction Le ali, trasmessa su Raiuno il 9 novembre 2008. Potete trovare ulteriori informazioni su di lui al sito www.gianfrancopaglia.com.

Onorevole, quali sono le Sue linee politiche a favore delle persone disabili? Nello specifico di cosa si sta occupando?

Ovviamente mi occupo principalmente delle categorie alle quali appartengo, problematiche riguardanti la disabilità e le Forze Armate in generale. Una proposta di legge che mi vede primo firmatario e della quale tengo particolarmente è la 1844 che riguarda l’introduzione di sanzioni penali per il mancato adeguamento di edifici e spazi pubblici alla vigente normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche. Ho potuto facilmente notare che vi era un vuoto legislativo in tal senso, nel privato bisogna adeguare le strutture perché le pene sono previste ma nel pubblico vi era uno scarica barile che lasciava le cose così come sono. Ecco, se come spero in tempi brevi verrà approvata la 1844, vi sarà chi pagherà direttamente con sanzioni penali.

Sappiamo purtroppo della presenza ancora alta di barriere architettoniche soprattutto al centro e al sud. Come crede si possa migliorare l’accessibilità in Italia?

Credo di aver già risposto con quanto detto sopra, poter risalire ad un responsabile colpevole di non aver adeguato certe strutture e con la certezza di andare incontro a pene dirette, dovrebbe certamente migliorare la vita di molti. Tanto al nord quanto al sud.

Ci sono e ci saranno risorse a favore dei “progetti di vita indipendente” e “dopo di noi”?

Grande problema quello delle risorse, in un momento di crisi generale. Ma sono fiducioso che si troveranno, anche perché sono numerose le proposte di legge volte al miglioramento della qualità della vita dei disabili.

Trova difficoltà nella Sua attività di parlamentare per quanto concerne l’accessibilità? Sono presenti ad esempio barriere architettoniche a Montecitorio?

Nessuna difficoltà, la struttura era abbastanza accessibile, qualche piccolo lavoro è stato fatto per rendere il tutto al meglio.

Quali pensa che siano i più grandi ostacoli e pregiudizi nei confronti dei diversamente abili che la nostra società deve ancora superare?

I più grandi ostacoli sono quelli mentali e ovviamente anche quelli strutturali, ma sono fiducioso anche perché è un mio stile di vita essere ottimista.

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