Due milioni di morti per il fumo: una strage che si ripete ogni anno

Data: 01/06/02

Rivista: giugno 2002

Con questo articolo concludiamo la nostra piccola campagna contro il fumo. Forse vi sembrerà eccessivamente duro nell’aridità delle cifre esposte (fonte OMS… non bla-bla…) ma che possiamo farci se la realtà è questa?

  • I fumatori sull’intero pianeta sono più di 1 miliardo e 100 milioni (800 dei quali nel Terzo Mondo e 300 in Occidente). Nell’ipotesi di 20 sigarette a cranio al giorno, questi qui si affumicano i polmoni aspirando in un anno il fumo di 8.000 miliardi di sigarette.
  • Variazioni nel consumo di tabacco tra il 1986 ed il 1991 (cinque anni caratterizzati da una dura propaganda antitabacco portata avanti dall’OMS): Nord America: -13%, America Latina: -7%, Africa: -11%, Unione Europea: -3,5%, Europa dell’Est: +2%, Asia: +13,3%, Resto del mondo: +1%.
  • Nel 1999 sono morte per cause dirette o comunque riconducibili al fumo 3 milioni di persone (1 ogni 10 secondi). Nel 2025 questa cifra salirà a 10 milioni (1 ogni 3 secondi). Secondo l’OMS nel 2005 i morti potrebbero passare in Europa dagli attuali 1,2 a 2 milioni. Tirando un po’ di somme, tra il 1950 e il 2000 il tabacco ha ucciso 62 milioni di persone (di cui 40 in età compresa tra i 35 e i 69 anni: in questa fascia di età si perdono in media 20 anni di vita).
  • Il fumo è causa di morte per il 33% di tutti i casi di tumore, per l’80% dei tumori al polmone, per il 30% delle malattie cardiovascolari, per il 75% di altre malattie respiratorie.
  • Negli anni ’90, nei paesi industrializzati, sono morte mediamente quasi 2 milioni di persone l’anno.
  • Metà dei fumatori di oggi moriranno a causa di questa abitudine e un’altra metà accorcerà la propria vita di un tempo compreso tra i 20 e i 25 anni.
  • Speranze di vita di un giovane che a 25 anni fuma due pacchetti di sigarette al giorno: 8 anni più breve di quella di un non-fumatore.
  • Su 1.000 giovani fumatori di 20 anni, 250 moriranno arrivati alla mezza età per malattie dovute al fumo, altri 250 moriranno in tarda età, per la stessa ragione.
  • Il fumo in Italia uccide 6 volte più degli incidenti stradali: dal 1950 al 2000 sono morte 2,8 milioni di persone (la strada ne ha uccise quasi 500 mila). Nel 1955 morti maschi: 15.000 circa, morte femmine: 100 circa. Nel 1995 morti maschi: 68.000 circa; morte femmine: 11.000 circa.
  • Nel Regno Unito 9 morti su 10 di cancro al polmone, bronchite cronica ed enfisema nonché un morto su 5 di malattie cardiovascolari, sono collegati al fumo.
  • Il fumo passivo ogni anno negli USA uccide circa 3.000 persone per tumore al polmone in ex-fumatori o non-fumatori e la multinazionale Marlboro (quella del cow boy impavido fumatore tra monti, canyon e deserti) si stima sia responsabile della morte di 75.000 cittadini americani ogni anno.
  • In Cina i fumatori sono 350 milioni: 150 miliardi di sigarette ogni anno. Il 90% inizia prima dei 20 anni. Il fumo attivo e passivo in Cina danneggia la salute ad almeno 800 milioni di persone.
  • Tabella riassuntiva dei morti nel mondo (maggio `94), rispetto al totale della popolazione: Ungheria: 38.000 (0,37%); Danimarca: 16.000 (0,31%); Polonia: 102.000 (0,27%); Ex-Urss: 507.000 (0,24%); Irlanda: 8.000 (0,23%); USA: 557.000 (0,22%); Ex-Cecoslovacchia: 34.000 (0,22%); Belgio: 20.000 (0,20%); Olanda: 30.000 (0,20%); Italia: 108.000 (0,19%); Cina: 500.000 morti ogni anno.

Dunque, come avevamo premesso all’inizio dell’articolo, questa è stata l’ultima puntata della nostra lotta al fumo. Se avessimo insistito infatti avremmo corso il rischio di diventare per i nostri lettori più perniciosi delle sigarette stesse che si ficcano in bocca. Qualcuno forse si sarà chiesto cosa ci facessero mai degli articoli contro il tabacco su un giornale che parla di handicap e disagio. Detto semplicemente, abbiamo considerato il fumo come il segnale esteriore di una tensione interna ad un individuo cui reagisce cercando un po’ di sollievo nella sigaretta: come avevamo visto nelle puntate precedenti il giochetto riesce ma… a quale prezzo! In Veneto direbbero: S’è pegio el topon del buso.

Nel linguaggio psicologico tutto quello che si fa con sigarette, sigari e pipe rappresenta un tentativo per superare una situazione critica. I fumatori tentano di difendersi dalle difficoltà quotidiane con una specie di rituale, volando su una nuvola di fumo da tabacco come sul tappeto volante: nella ricerca di un appiglio reale alla vita si appoggiano alla sigaretta. Ecco perché li abbiamo considerati come delle vittime bisognose di aiuto.

Ma adesso basta davvero! Noi ci fermiamo qui ma per saperne di più, per contestare quanto abbiamo scritto o anche per pura curiosità, non vi resta che andare all’indirizzo [www.library.ucsf.edu/tobacco/bw.html] e tutti i vostri dubbi saranno chiariti!

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