Scarpette chiodate ai piedi, trecce da pugile, unghie multicolori, grinta da vendere, la passione per i Ferragnez e una camera in cui attestati e medaglie non si contano più. È questo il ritratto della campionessa trentina di atletica FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) Elisa Zendri. Originaria di Ala, classe 1996, nel corso di quest’anno si è rivelata in diverse occasioni una ragazza d’oro, nel senso più letterale del termine. Dopo aver conquistato, a fine agosto, un oro nei duecento metri e un argento nei cento metri ai campionati italiani di atletica leggera Fisdir di Nuoro, in ottobre si è classificata infatti campionessa europea nelle staffette 4×100 e 4×400 agli Eurotrigames di Ferrara. Ma non solo. In occasione della prestigiosa competizione, aperta agli atleti con sindrome di Down provenienti da tutta Europa, inclusa la Russia, ma anche dagli Stati Uniti, Zendri si è aggiudicata altre tre medaglie: due argenti nei 100 e 200 metri e un bronzo nel salto in lungo. E ora punta dritta alle Paralimpiadi di Parigi, sperando che – di qui al 2023 – la regina di tutte le gare dia la possibilità di competere anche a chi è nato con un cromosoma in più.
Elisa, in neanche tre mesi, hai portato a casa sette importanti medaglie. Che cosa provi?
È una bellissima soddisfazione. Per me, per la mia famiglia, per i miei allenatori e per i miei compagni di squadra che mi hanno sostenuta. Queste medaglie le dedico a tutti loro. In particolare, a mia sorella Carlotta.
Quanto ti alleni?
Faccio parte di «Ability Sport – Progetto Inclusione e Benessere» della cooperativa sociale Iter, che promuove l’attività motoria per le persone con disabilità cognitiva e/o fisica. Si può fare nuoto, trekking, ginnastica, basket, tango, arrampicata, yoga e molto altro. Io per esempio ho scelto atletica. Ho cominciato cinque anni fa. All’inizio, ho provato salto in lungo e corsa, ma quasi subito ho preferito quest’ultima e adesso mi alleno due volte alla settimana.
Che emozioni provi quando corri?
All’inizio sono un po’ agitata, poi i miei allenatori mi danno delle indicazioni, mi tranquillizzo, parto e cerco di dare il massimo. L’importante è divertirsi, partecipare, ma se si vince non è mica male!
Quest’estate, assieme a Chiara Zeni, Nicole Orlando e Sara Spano, hai stabilito il nuovo record del mondo nella staffetta 4×100 con un tempo di 1:09.21. Come è andata? Le conoscevi già?
Con Chiara abbiamo fatto altre gare, siamo amiche. Nicole l’avevo incontrata tre anni fa ai campionati di Firenze e l’avevo seguita in tv a «Ballando con le stelle». Sara, invece, la conoscevo meno. In realtà era la prima volta che affrontavo la staffetta. Ma le altre ragazze mi hanno dato indicazioni su come passare il testimone alla compagna della seconda frazione. Sono partita per prima ed è andato tutto bene. Finita la gara ci siamo abbracciate, abbiamo fatto una foto e quando abbiamo saputo del record del mondo, è stato magico.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuare a lavorare con i miei allenatori Elisa Canal, Michele Bais e Fabrizio Pedri che non mi hanno mai lasciata sola neanche durante il lockdown perché mi mandavano gli esercizi da fare. E a correre assieme ai miei compagni di squadra Tomas, Dennis, Lorenzo, Andrea, Oleg, Stefano, Veronica, Maddalena e Alice. A dire il vero avrei un altro sogno nel cassetto: le Paralimpiadi di Parigi. Sarebbe bellissimo se, da qui al 2023, aprissero questo evento così prestigioso anche a chi, come me, ha un cromosoma in più.
E i tuoi progetti di vita?
Dal marzo scorso faccio un tirocinio lavorativo al salone Bellezza Studio di Rovereto. Ho trovato dei colleghi simpatici e sto imparando delle belle cose. Perciò vorrei continuare a lavorare in questo settore. E chissà magari un giorno caricare un tutorial di trucco sui social e scoprire che lo ha guardato anche Chiara Ferragni!