Elisabetta Prandi e le audiostorie dal Bosco dei Centopiedi

Data: 01/04/23

Rivista: aprile 2023

Categoria:Progetti e partecipazione

“Audiostorie: storie per bambini (e grandi) che non riescono ad addormentarsi”. È il progetto che
sta portando avanti Elisabetta Prandi, originaria di Arco che, dopo essersi laureata in Scienze
della Comunicazione a Verona, ora vive e lavora a Milano. Proprio qui, insieme ad altri
compagni di viaggio, sta dando linfa al mondo immaginario degli animali del magico Bosco dei
Centopiedi, attraverso racconti coinvolgenti trasmessi con voce calda e accogliente. «Tutto –
racconta Elisabetta – è nato due anni fa, ancora in periodo pandemico. Dovevo inventarmi
qualcosa per intrattenere me stessa e gli altri. “Altri” che poi sono diventati i bambini,
interlocutori con cui mi trovo per natura molto in sintonia. Così ho scritto la prima storia: quella
di Ringhio, un cane che sapeva solo ringhiare. Pian piano ho continuato, prima una volta tanto,
poi, quando il pubblico è aumentato, con più costanza, dando vita a una storia ogni due
settimane. All’inizio erano storie autoconclusive: prendevo un personaggio, per esempio Mao,
un gatto con disturbi d’ansia, e la storia iniziava e finiva in un episodio. Poi, giorno dopo giorno,
nella mia mente si è creato un mondo immaginifico, il Bosco dei Centopiedi, in cui inserire i miei
protagonisti, tutti animali». La proposta si è formata un suo pubblico. «I piccoli ascoltatori, ma
anche i genitori, si stanno affezionando a questi personaggi, tanto che li portano anche nei loro
giochi. Sono onorata e orgogliosa di questa fiducia: non è scontato riceverla, soprattutto quella
dei bambini. Che sono delle tavole bianche su cui poter scrivere, quindi è importante scegliere
le parole giuste. All’inizio pensavo le mie storie fossero destinate a bimbi dai 3-4 anni ai 6-7. Poi
però mi hanno scritto anche bambini un po’ più grandi, che per addormentarsi hanno bisogno di
qualcosa di più semplice». Per concretizzare queste parole, basti riportare un episodio. «Di
recente ho incontrato una bambina, Mathilda: con la mamma ci eravamo accordate per farle
una piccola sorpresa per il suo compleanno. Un momento molto emozionante anche per me, –
ricorda Elisabetta – ad incontrare una persona così appassionata al tuo lavoro, che lo apprezza
nel modo più puro possibile, ti rendi conto che forse stai facendo qualcosa di bene per il
mondo». In questo viaggio Elisabetta non è sola: «Con me collabora Ilaria Lazzarotto,
illustratrice laureata in Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Brera, che con il suo tratto
molto delicato dà un’immagine ai miei personaggi. E poi c’è il mio fidanzato Andrea Iannini, il
correttore di bozze, un aiutante indispensabile per cucire le ferite del testo. Così sto cercando di
avere una piccola rendita da questo progetto, in modo da poterci dedicare più tempo e creare
più contenuti. Ci tengo tantissimo che le audiostorie rimangano sempre gratuite e accessibili a
tutti».

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