“Il disagio psichico è da considerarsi come la più umana delle esperienze”. “Alcuni però sviluppano nel corso della propria esistenza una sofferenza talmente intensa e prolungata da arrivare a sentirsi senza via d’uscita, stanchi e disperati”, fino a pensare al suicidio. Il male di vivere dilaga ormai all’interno della nostra società e deve essere vinto dalla consapevolezza che la vita è una e come tale va vissuta appieno ma soprattutto va rispettata in quanto dono prezioso.
A questo proposito l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (dal cui volantino sono tratte le frasi di apertura), nell’ambito delle iniziative tese alla promozione della salute, ha dato avvio ad una campagna di sensibilizzazione alla prevenzione del suicidio che si protrarrà per almeno due anni. Questa proposta è basata sull’idea che, per una persona in crisi, è importante parlare con qualcuno che dimostri partecipazione ed interesse. Spesso chi pensa al suicidio può ottenere da ciò ascolto e comprensione, traendone sollievo. Affrontare apertamente l’argomento può portare la persona a sentirsi alleggerita e a ridimensionare la propria cattiva situazione.
Ma cosa scatta nelle mente di queste persone per indurle a pensare concretamente ad un atto così estremo? Perché alcuni scelgono la morte piuttosto che la vita?
Secondo il libro “Suicidio. Il rovescio del nostro mondo” (Christian Baudelot e Roger Establet) il rischio è maggiore in caso di disoccupazione o in assenza di prospettive per il futuro.
A suicidarsi sono soprattutto i poveri nei paesi ricchi e non è nelle grandi città che ci si dà la morte con più frequenza ma nelle campagne. Inoltre il libro sottolinea che, più o meno dappertutto, “le donne si suicidano quattro volte meno degli uomini, ci si toglie la vita più di domenica che di lunedì, l’estate più dell’inverno e in tempo di pace piuttosto che in guerra.”
Parlando del suicidio giovanile possiamo dire che questo fenomeno scaturisce soprattutto in fase adolescenziale, tra i 16 e i 20 anni. In alcun casi l’idea della morte può presentarsi come una sfida alla vita e paradossalmente come una ricerca di immortalità. Altre volte la morte è soltanto una risposta ad una vita percepita come senza senso, in conseguenza di una situazione di smarrimento interiore e di isolamento sociale. Se l’adolescente non ha spazio per esprimersi e viene continuamente denigrato invece che ascoltato, si sviluppa in lui una forma di rifiuto che lo riempie di un senso di perenne inadeguatezza sperimentato, prima o poi, da tutti i giovani ma che, nelle forme più gravi, può degenerare in depressione.
Inoltre è proprio in età adolescenziale, cioè nel momento in cui si “scopre” la realtà, che si è più sensibili alla violenza, all’indifferenza e alle problematiche esistenziali che caratterizzano il mondo d’oggi.
In questo contesto il ruolo dei genitori si dimostra importantissimo. Non sono bravi genitori coloro che sostituiscono presenza, compagnia e dialogo con regali di ogni genere oppure piazzano i propri pargoli davanti al televisore. Ecco il solito potenziale pericolo…la televisione! E’uno strumento di innegabile utilità ma che, se usato in modo sbagliato, come per devianti scopi consumistici che degenerano in manipolazione psicologica, può dare seri problemi. Tutto questo porta il ragazzo a perdere il contatto con la realtà e a volte ad assumere comportamenti scorretti che non si addicono alle sfide che la vita gli presenta.
Sulla base di statistiche sappiamo che il tasso di suicidi è molto alto in Francia, più che in ogni altro stato europeo forse, scrivono gli autori di “Suicidio. Il rovescio del nostro mondo”, per via della massiccia laicizzazione del paese. La perdita di un credo potrebbe in effetti essere uno dei motivi alla base del senso di vuoto e della mancanza di riferimenti.
Sabina Penasa, che ha scritto una tesi di laurea sulla crisi d’identità correlata ai suicidi in Valle di Sole afferma che:”La religione forniva i momenti aggregativi più importanti: con la messa, la catechesi, i sacramenti. Era un momento di identificazione,pur nella sottomissione a un’autorità indiscutibile. Oggi, soprattutto nei giovani, l’ essere cattolici è solo una consuetudine. Una cosa secondaria che non è in grado di modificare alcuna decisione: dall’aborto all’etica pubblica, al lavoro. Manca un’autorità morale; e le persone non sono abbastanza forti da districarsi nelle difficoltà. Allo sciogliersi dell’insieme di regole, autorità, consuetudini, è subentrato il vuoto” (Fonte: internet: www.questotrentino.it/2003/10/coverValdiSole.html).
Ed è così che l’eccesso di libertà porta al nulla e alla privazione della libertà stessa.
Fino a sessant’anni fa invece in Trentino, i nostri nonni l’hanno sperimentato sulla loro pelle, c’era la Fame e la guerra: realtà da affrontare quotidianamente. È proprio in situazioni di incertezza, di paura e di fragilità che ci si sente più attaccati alla vita. Ora invece le cose sembrano essersi rovesciate: i suicidi sono aumentati sensibilmente nonostante il benessere sia cresciuto considerevolmente; nel mondo attuale prevalgono gli ideali di bellezza, di potere e di ricchezza. È ovvio che non tutti possiamo essere “al top” come ci è richiesto ed ecco che subentra la depressione e la sensazione di fallimento. Di contro, chi invece può godere di tutto, incorre in un eccesso di materialismo e superficialità che lo porta a concepire una vita vuota, senza ideali, senza significato.
Il mondo d’oggi ci propone inoltre ritmi troppo veloci e frenetici. Ogni tanto dovremmo forse fermarci a riflettere sul senso della vita e chiederci se siamo davvero felici prima di arrivare, senza accorgercene, ad un punto di non ritorno.
A coloro che faticano a credere nella bellezza della vita consigliamo di leggere queste frasi “testimonial”, tra l’altro, della campagna promossa dall’APSS:
Non c’è nessuno che può abbatterti, nessuno può sconfiggerti se non i pensieri di te stessa quando ti senti male.
Bob Dylan
Mai nessuna notte è tanto lunga
da non permettere al sole di sorgere.
Paulo Coelho
Ho imparato che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa farci.
Andy Rooney
La paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato. La paura e il coraggio di dire “Io ho sempre tentato”.
Francesco Guccini
Non c’è speranza senza paura.
Nè paura senza speranza.
Carol Wojtyla
La strada era sconnessa e scivolosa, il piede mi è scivolato mandando l’altro piede fuori strada ma mi sono ripreso e mi sono detto: sono scivolato non sono caduto.
Abraham Licoln
Non mi scoraggio perchè ogni tentativo sbagliato, scartato è un altro passo avanti.
Thomas Edison
La vita: Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe, amala anche se non è come la vorresti.
M.Teresa
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere.
J. Morrison