Venerdì 9 maggio, nella Sala Polivalente di Cognola, alle ore 20.30 si è tenuta una Conferenza sui trattamenti terapeutici della Sclerosi Multipla con Farmaci Cannabinoidi. Promotrice della conferenza è stata Vitarte: associazione nata da poco con lo scopo di riunire enti eterogenei al fine di raccogliere fondi per lo studio e la ricerca sulle malattie rare.
In particolare, oggetto della discussione era il Sativex: farmaco cannabinoide semi-naturale utilizzato per la cura della Sclerosi multipla.
Durante la serata, dopo la nota introduttiva della Presidente di Vitarte Rina Middondi, si sono susseguiti gli interventi di vari esperti, quali Salvatore Casano (Ricercatore canapa medica industriale dell’Istituto di ricerca CRA-CIN di Rovigo) e il dott. Francesco Teatini (Neurologo dell’ospedale S. Maurizio di Bolzano); erano pure presenti il Presidente dell’ACT (Associazione Cannabis Terapeutica) e Stefano Balbo, Vice presidente ACT, nonché malato di sclerosi multipla. L’incontro si è aperto con la tecnica e dettagliata introduzione di Salvatore Casano, che ha delineato il quadro geografico/storico della coltivazione, crescita e possibili usi della canapa, per poi passare all’esposizione centrale: “Gli effetti terapeutici legati all’uso di farmaci cannabinoidi – spiega Casano – sono da attribuire ai principi attivi del THC e del CBD, il secondo dei quali attenua gli effetti psicotropi del primo”. Una nota dolente è, però, costituita dai prezzi di questi farmaci: “Purtroppo i costi non sono per nulla contenuti. In base ai miei calcoli – continua Casano – per il Marinol (farmaco cannabinoide sintetico) ci vorrebbero tra i 241 e i 960 euro al mese, per il Sativex (farmaco semi-naturale) ca. 480, per il Bedrocan (farmaco naturale) ce ne vorrebbero tra i 225 e i 675 mensili. Tuttavia l’esperienza olandese ci insegna che i prezzi di produzione (e di conseguenza quelli di vendita) potrebbero essere ridotti con particolari tecniche di lavorazione della cannabis, che massimizzino il rapporto qualità/prezzo/produzione. In Olanda si viaggia, a seconda della dose indicata al paziente, tra i 150 e i 450 euro al mese per il Berdocan, a seconda della dose indicata per il paziente”.
La serata è proseguita, fra l’interesse dei purtroppo pochi partecipanti, con l’intervento del dott. Francesco Crestani: “ È una strana faccenda – spiega Crestani -, fino agli anni ‘20 la canapa veniva coltivata per essere poi utilizzata in numerosi ambiti; poi per questioni politiche, col bando alla marijuana, è uscita dal “commercio”. In effetti, come risulta dalle parole di Crestani, gli utilizzi della cannabis sono così eterogenei e positivi da spingere a chiedersi perché non se ne diffonda l’uso anche a prezzi più convenienti, cancellando il retaggio culturale che spinge ad associare la parola “cannabinoide” a quella di “spinello”. “Lo spinello – prosegue Crestani – è cancerogeno: la carta che brucia, il tabacco che si usa etc, sono altamente nocivi per l’organismo. Perciò non confondiamo le due cose: una cosa è curarsi con un farmaco cannabinoide, la cui produzione è il frutto di studi e lavorazioni controllate, ben diversa cosa è farsi una canna”. E il dott. Crestani non parla senza ragion di causa, perché, a quanto pare, la cannabis ha numerosi utilizzi nel campo medico, ufficialmente comprovati da studi di livello internazionale: combatte nausea e vomito durante la cura della chemioterapia, stimola l’appetito per i malati di AIDS, attenua gli effetti dell’epilessia, cura il Glaucoma, fa riscontrare effetti positivi nella cura del morbo di Parkinson e nella riabilitazione post traumi spinali. E questi sono solo alcuni degli aspetti possibili: altri sono gli effetti antitumorali della cannabis, che a differenza della chemioterapia, cura invasiva che colpisce tutto l’organismo, va ad influire con maggior precisione sulle cellule malate.
La conferenza è continuata con l’intervento di Stefano Balbo, Vice Presidente ACT e malato di Sclerosi multipla. Balbo utilizza il Sativex con uno spray da spruzzare sotto la lingua. Tale farmaco ha notevolmente migliorato il suo livello di vita. Va ricordato, però, che Balbo vive a Bolzano, unica Provincia a fornire il farmaco gratuitamente oltre alle Marche, che da poco seguono la stessa politica.
“Il nostro scopo – ha spiegato Rina Middondi, Presidente Vitarte – è quello di sensibilizzare e informare sulle malattie rare. E’importante per noi che prima o poi qualcosa nella politica sanitaria cambi, per far sì che non solo in Alto Adige e nelle Marche si fornisca questo farmaco gratuitamente a chi ne ha bisogno. Gli esperti e le testimonianze che oggi abbiamo sentito dovrebbero essere un passo in più verso una legge che venga incontro a queste legittime esigenze”.