Federico Brugnoli e la ricerca scientifica

Data: 01/06/11

Rivista: giugno 2011

Il 7 marzo 2011 si è svolta a Riva del Garda la Convention sulla ricerca scientifica di Telethon.

Tra i presenti non poteva mancare Luca Cordero di Montezemolo in qualità di Presidente della Fondazione, che sappiamo tutti essere tra le principali organizzazioni promotrici dello studio e della cura delle malattie genetiche.

Invitato a Trento per l’occasione dal Presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, Montezemolo ha avuto parole di elogio per gli investimenti nella ricerca, lo spirito cooperativo e la coesione sociale tipica della popolazione trentina.

All’incontro ha partecipato anche Federico Brugnoli uno dei protagonisti del dibattito sull’argomento “ricerca scientifica e malattie rare”.

Federico, 23 anni di Carano, laureato alla triennale di economia con una tesi sul business sociale, e tra l’altro bassista nel gruppo “sorrisi verticali” è da quasi tre anni sulla sedia a rotelle: “Ero un ragazzo sano, sportivo. Nel 2008 però durante una notte di aprile dopo essermi alzato ho sentito dolori al torace; tutto è diventato grigio” ha dichiarato al giornale “L’Adige”.

Federico infatti è affetto da una rara forma di malattia chiamata Sindrome di Loeys-Dietz che colpisce i tessuti connettivi e le arterie.

Il ruolo di Federico al meeting è stato quello di rappresentate delle persone affette da malattie genetiche e testimone dell’importanza della comunicazione e del sostegno vicendevole tra malati.

Paziente del Centro di ricerca per le malattie genetiche cardiovascolari di Pavia, Federico combatte assieme ad Eloisa Arbustini, direttrice del Centro e ricercatrice Telethon, per una maggiore attenzione ed appoggio anche economico verso il continuo studio di nuove cure e soluzioni, per fare in modo che un giorno, queste malattie siano curabili a tutti gli effetti.

Al momento il nostro ragazzo trentino sta lavorando ad un altro progetto. Oggetto dello studio della laurea specialistica è il concetto del PIL ormai superato secondo il suo parere “dato che non considera il valore e le ricadute, anche prosaicamente economiche, del benessere sociale”

Dovremmo quindi trovare degli indici più rappresentativi della reale qualità della vita. Importante è soprattutto imparare ad investire bene il denaro; ed investire bene significa investire nel miglioramento del benessere sociale. I benefici che ne conseguirebbero fornirebbero migliore qualità della vita, risparmio sul welfare e guadagno economico agli investitori: una nuova frontiera di finanza sociale.

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